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Prima volta con l'Italia per Daniel: terzo Maldini a vestire la maglia azzurra, la dinastia continua

Paolo Pegoraro

Aggiornato 15/03/2019 alle 17:26 GMT+1

Per tracciare un profilo di Daniel Maldini, secondogenito di Paolo appena convocato in Nazionale Under 18, abbiamo interpellato Filippo Galli, totem del milanismo che ha visto crescere il promettente classe 2001 attualmente in forza alla Primavera rossonera.

Daniel Maldini, AC Milan

Credit Foto Getty Images

C’è un Maldini di terza generazione calcistica che in queste ore è balzato prepotentemente agli onori delle cronache sportive. Il classe 2001 Daniel, secondogenito di Paolo, nell’arco della stessa giornata ha autografato una doppietta nella Viareggio Cup permettendo al suo Milan di battere lo Spezia e ricevuto la prima convocazione nella Nazionale italiana Under 18 del ct Daniele Franceschini in previsione della partita amichevole di Katwijk contro i pari età dell’Olanda.
Il “10” della Primavera del Milan guidata da Federico Giunti ha già segnato 9 reti stagionali abituando a numeri d’alta scuola: le sue punizioni arrotate dal limite contro Palermo e Spezia, ad esempio, hanno compiuto immediatamente il giro del web. Per esaminare caratteristiche, prospettive e percorso che lo ha portato in Nazionale abbiamo interpellato in esclusiva Fillippo Galli, colonna portante del Milan di Sacchi e Capello nonché responsabile del settore giovanile rossonero ai tempi in cui Daniel muoveva i primi passi con la maglia che fu di nonno Cesare, prima, e di papà Paolo poi.

Che tipo di giocatore è?

Daniel può ricoprire tanti ruoli, dal trequartista, alla seconda punta fino al ruolo di mezzala offensiva. Può segnare in tanti modi e interpretare diverse situazioni di gioco.

Che percorso ha avuto dalla squadra dei Pulcini in poi?

Un percorso lineare come tutti i talenti. Il ragazzo dal punto di vista del comportamento è sempre stato irreprensibile, dal punto di vista della costanza di applicazione si prendeva qualche pausa ma fa parte del percorso di crescita. Le qualità sono indiscusse e stanno emergendo, si tratta di un giocatore che vede calcio come pochi.

La stupisce la convocazione in Nazionale?

No, mi stupisce che non fosse già entrato in pianta stabile nel giro delle rappresentative giovanili alla luce delle sue qualità e del suo percorso.

Dove può arrivare?

Si tratta di un giocatore di prospettiva; prematuro stabilire dove possa arrivare, ma la strada che ha imboccato è senz’altro quella giusta. Quello che mi colpisce di lui è la capacità di trovare la giocata che ti sorprende

La dinastia continua

6,113 giorni dopo l'ultima volta di Paolo Maldini in Nazionale (il nefasto ottavo mondiale 2002 contro la Corea), anche il figlio Daniel raggiunge la Nazionale varcando le soglie dell'Under 18. Si tratta del terzo alfiere della dinastia Maldini a vestire d'azzurro, visto che - detto di Paolo - anche nonno Cesare militò in Nazionale tra il 1960 e il 1963 e, una volta appesi gli scarpini al chiodo, fu vice di Bearzot, ct della Nazionale Under 21, Olimpica e quindi di quella maggiore a Francia 98. Il fardello da portare sulle spalle è pesante, ma Daniel - come ci assicura lo stesso Filippo Galli - non sembra curarsene più di tanto e armato di spensieratezza e voglia di stupire si prepara a estrarre dal cilindro le sue giocate "sorprendenti" anche con la maglia della Nazionale. La dinastia Maldini continua.
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