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Ecco Mastour: tra El Shaarawy e Zidane

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Pubblicato 19/05/2015 alle 16:54 GMT+2

E' nato cinque giorni dopo l'inizio del Mondiale che ha consacrato Zinedine Zidane come icona assoluta, quello del 1998. E proprio a Zizou va la mente guardando i numeri di Hachim Mastour, il talento nato a Reggio Emilia da genitori marocchini che sta strabiliando con la maglia del Milan e della nazionale azzurra Under 15.

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Il ruolo e le origini nordafricane potrebbero bastare per fare un confronto con l'ex bianconero ma quello che più conta e che certamente deve interessare parlando della futuribilità di questo funambolico quattordicenne è il bagaglio tecnico versione extralarge. Tocco di palla, visione di gioco, personalità: tutte skills che è raro scovare in un unico pacchetto tra gli abituèe della Serie A, figurarsi in un contesto in cui si parla di giovani e giovanili.
Il miglior Under 15 del mondo, di questo stiamo parlando, senza abusare di retorica. Da questo era formato l'alone di mistero che avvolgeva Mastour al suo arrivo al Milan, meta che lui stesso aveva preferito a Manchester (sponda City), Madrid (vedi Real), Barcellona, Torino (Juventus) oltre all'altra sponda del Naviglio milanese, quella nerazzurra. Una pressione che non sembra aver attecchito al punto da incrinare le convinzioni e la voglia di emergere del ragazzo, come dimostra l'ottimo inizio di stagione (preziosi i consigli di un certo Pippo Inzaghi, a riguardo) e soprattutto la mostruosa prestazione nello stage della nazionale, con il ct Rocca che lo ha schierato centrale nel tris di trequartisti alle spalle di una punta.
Voci lo vorrebbero almeno a ridosso della prima squadra, magari già nella Primavera di Dolcetti, ma fortunatamente in casa rossonera prevale il buonsenso e i limiti di età impongono che il giocatore prosegua il proprio cammino di crescrita, umana più che fisica. Già, perchè l'età è il maggior nodo da sciogliere per poter conclamare l'assoluto futuro di Hachim, gioiello ancora grezzo. La strada da seguire, l'esempio, si allena tutti i giorni a Milanello e si chiama Stephan El Shaarawy: chi ha dimestichezza con le giovanili non ha dovuto attendere gli ultimi mesi per vedere nel Faraone una stella, visto che il suo percorso nelle giovanili genoane così come l'esordio in prima squadra erano state interpretate come semplici tappe verso la consacrazione di un talento assoluto e cristallino.
La crescita umana prim'ancora di quella tecnica, perchè perdersi a quell'età può essere la cosa più normale e deleteria del mondo, perchè lo sbocco nel calcio dei grandi giunge alla fine di un tunnel che mette duramente alla prova, l'adolescenza di chi vuole diventare un campione. A quell'età Leo Messi ha firmato il suo primo contratto da professionista con il Barcellona, a quell'età Zidane lasciò Marsiglia per entrare nelle giovanili del Cannes: a quest'età Hachim Mastour "fa cose che i suoi coetanei non fanno" (parole sue) e illumina il campo con giocate fuori dall'ordinario. "E' il futuro, anche se è ancora un bambino", ha commentato Adriano Galliani, uno dei principali artefici dell'operazione che ha vestito Hachim di rossonero. E' ancora un bambino ma è il futuro, chiosiamo noi, correggendo leggermente parole e significato: Zizou o no, lasciamolo crescere, ci saprà entusiasmare.
di Fabio FAVA (Twitter @fabiofava11)
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