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Riva su Cassano

DaItalpress

Aggiornato 08/11/2011 alle 12:08 GMT+1

Il team manager della Nazionale parla con affetto del suo amico Antonio, affermando come tutti che l'attaccante del Milan si è fermato proprio nel suo momento migliore (foto AP/LaPresse)

Antonio Cassano Gigi Riva AP/LA PRESSE

Credit Foto LaPresse

Un amico, praticamente un tutor, sicuramente molto di più di un semplice dirigente. Questo è stato ed è Gigi Riva per Antonio Cassano. Tra i due, agli Europei portoghesi del 2004, è nata un'amicizia diventata sempre più forte e oggi il team manager azzurro parla di "Fantantonio" con grande affetto, senza dimenticare l'altro grande assente azzurro: Beppe Rossi.
IL RISCHIO DEGLI INFORTUNI - "Per quanto riguarda Rossi questi infortuni fanno parte del lavoro, ci sono passato anch'io. Il suo recupero è scontato e sicuro. Cassano - ha spiegato Riva - si è fermato nel momento migliore della sua carriera, era al massimo, al 100% anche come disciplina e modo di stare con gli altri. Come giocatore in questi ultimi due mesi ha mostrato tutte le doti che ha. Peccato che si sia fermato proprio nel suo miglior momento. Non ci siamo detti niente di particolare, è uno stop che non ci voleva, adesso deve saperne venir fuori, recuperare e ricominciare da zero. Sono convinto che tornerà presto a vestire l'azzurro, si era affezionato a questa squadra, per lui Prandelli è stato determinante, lo ha preso sotto braccio e lo ha portato in campo e credo che adesso Antonio abbia una gran voglia di tornare. Quando avevo 27 anni ho subito l'infortunio più grave della mia carriera, uno stop che mi ha creato parecchi problemi e parlo di problemi di testa, pensavo di dover chiudere la carriera e per me era un dramma, poi pian piano ne sono venuto fuori. Antonio deve seguire quello che dicono i medici e sono convinto che riprenderà, deve avere pazienza, non demoralizzarsi e avere la certezza che un giorno tornerà".
SE L'ALLENATORE NON TI "VEDE"... - Non una storia facile quella tra Cassano e la maglia azzurra. "Ogni allenatore ha le proprie idee calcistiche, magari per Lippi, per esempio, era un tipo di giocatore che non serviva", taglia corto l'ex "Rombo di Tuono" che sottolinea quanto sia maturato negli anni l'attaccante barese. "E' diventato padre, è andato in una società che non permette certe cose, è venuto in Nazionale, è stato accolto con entusiasmo e in campo ha risposto più che bene. Io un Cassano in queste condizioni non l'avevo mai visto".
LA SPERANZA RESTA - E adesso l'Italia di Prandelli rischia di dover rinunciare a due giocatori fondamentali nelle qualificazioni agli Europei del 2012. "Bisognerà vedere che elementi avremo a disposizione al torneo. Gli attaccanti ci sono e Prandelli sta già preparando l'eventuale dopo-Cassano nella speranza di andare comunque agli Europei con Antonio e con Rossi".
La speranza azzurra si chiama Mario Balotelli. "Lui e Cassano hanno caratteri diversi - sottolinea Riva - qui Mario non ha fatto nessun danno, è sempre stato tranquillo, sa che ci sono regole e ruoli da rispettare, che deve arrivare puntuale a tavola e agli allenamenti, per il resto non gli chiediamo nient'altro".
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