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Euro 2016: Kevin Prince & Jérôme: le traiettorie parallele dei fratelli Boateng

Paolo Pegoraro

Aggiornato 01/07/2016 alle 21:52 GMT+2

Le traiettorie parallele di Kevin Prince e Jérôme Boateng: ora il cartellino del difensore vale venti volte tanto quello del centrocampista offensivo, ma quando i due figli di Prince Boateng lasciarono l'Hertha Berlino in cerca di fortuna Kevin era considerato il più promettente dei due. Ora l'uno è protagonista del gossip, l'altro pilastro della Germania prossima avversaria degli Azzurri.

Jerome Boateng, Kevin Prince Boateng, Imago

Credit Foto Imago

Mentre Kevin Prince convolava a nozze con Melissa Satta nella paradisiaca cornice di Porto Cervo, il fratellastro Jérôme si preparava con la sua Germania per la sfida da dentro o fuori con la Slovacchia. Porte scorrevoli nella famiglia Boateng in questa rovente estate: cerimonia faraonica per l’uno, prestazione sontuosa suggellata dal primo gol con la Mannschaft per l’altro. Il parallelo è sintomatico: se l’ex stella del Milan è allo stato attuale un calciatore svincolato a caccia di un nuovo lido da cui rilanciare l'appannata carriera, il centrale del Bayern Monaco veleggia all'apice della maturità calcistica. E pensare che nell’estate del 2007 il cartellino di Kevin Prince valeva otto volte tanto quello di Jérôme: a distanza di nove anni nulla è come prima perché ora il minore dei fratelli Boateng - 40 milioni di valutazione secondo Transfermarkt - è uno dei calciatori più corteggiati d'Europa.

Fratelli diversi

Non potrebbero essere più dissimili i due consanguinei: volendo metterla sul filosofico, Kevin Prince incarna il lo spirito dionisiaco – estatico, creativo, oscuro – Jérôme quello apollineo, ovvero razionalistico, formale, luminoso. Non si ricordano gesti o parole fuori posto per il "fratellino", mentre le insubordinazioni di Kevin Prince non si contano nemmeno. Li accomuna il culto della propria immagine – l’insospettabile Jérôme si legò scorso luglio alla Roc Nation, scuderia di Jay-Z –, i natali a Berlino Ovest a un anno di distanza l'uno dall'altro e ancor più la discendenza dalla tribù ghanese degli Aduana, quella di papà Prince. Laddove Kevin Prince è cresciuto nel malfamato quartiere di Wedding, tuttavia, Jérôme ha vissuto la sua ovattata infanzia a un tiro di schioppo da una delle vie principali dello shopping, il Kurfürstendamm.

Partenza bruciante di KP, diesel Jérôme

Agli albori delle rispettive traiettorie calcistica il più promettente pareva dunque Kevin Prince: già, dopo la comune militanza nel “giardino di casa” dell’Hertha Berlino, il centrocampista offensivo passò al Tottenham per otto milioni di euro, mentre il difensore andò a farsi le ossa all’Amburgo. La crescita di Jérôme fu regolare e costante – dopo tre stagioni convincenti all’HSV e una formativa esperienza al Manchester City approdò alla corte del Bayern Monaco –, quella del fratellastro più accidentata: dopo un lungo peregrinare tra Tottenham, Borussia Dortmund e Portsmouth Kevin Prince trovò la consacrazione con la prestigiosa casacca del Milan. Nell’anno in cui il Bayern di Jérôme si arrese agli acerrimi rivali del Dortmund sia in Bundesliga che in DFB Pokal, il Milan dello “spacca-partite” Kevin Prince conquistò il double Scudetto-Supercoppa Italiana. Nella stagione successiva 2011-2012 le quotazioni del rossonero salirono ulteriormente: in 27 presenze complessive racimolò nove gol e sei assist; la stella più luminosa dei fratelli Boateng continuava a essere la sua.
Murales dei fratelli Boateng nel distretto Friedrichshain-Kreuzberg di Berlino
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Murales dei fratelli Boateng - Berlino

Credit Foto Imago

Il sorpasso

Lo spartiacque che divide le due carriere è la stagione 2012/2013: per Kevin Prince comincia un lento e inesorabile declino con il Diavolo, la carriera di Jérôme spicca invece il volo. Il roccioso e al contempo elegante difensore trionfa da protagonista in Champions League con il Bayern del santone Heynckes e, appena un anno più tardi, sale in cima al mondo con la Nazionale tedesca. Doveva essere l’anello debole della retroguardia tedesca nel mondiale brasiliano, annullò tutti gli attaccanti che gli capitarono a tiro in spregio ai detrattori. La forza mentale è una delle prerogative di Jérôme Boateng: non lo scalfì nemmeno l’enorme eco "social" di quel goffo scivolone seguito all’ubriacante finta di Leo Messi nella nefasta semifinale di Champions '14/'15 tra il suo Bayern e un ingiocabile Barcellona.
Quella caduta non mi ha influenzato, ho riso di me stesso. E' una situazione normale, sono cose che succedono. Messi è il miglior giocatore del mondo, questa cosa non mi uccide
L’imperturbabile difensore tedesco elaborò seduta stante l’accaduto tornando più forte di prima: il superbo Europeo sin qui disputato è la cartina di tornasole. Quanto a Kevin Prince, l’avventura con lo Schalke 04 si è rivelata fallimentare, così come il fugace ritorno al Milan, contrassegnato più che altro da quella rabbiosa e condivisibile pallonata all’indirizzo dei tifosi della Pro Patria intenti a denigrarlo tramite buh razzisti. Ormai l’ex “spacca-partite” fa più notizia come componente del duo patinato Satteng che come calciatore.

Fratelli coltelli? Acqua passata

Mio fratello è il miglior difensore centrale al mondo assieme a Thiago Silva, secondo il mio parere
Dalla lode sperticata di Kevin Prince si può evincere come il rapporto tra i due fratellastri sia ormai idilliaco, a fronte di qualche antica ruggine. Come alla vigilia di Sudafrica 2010, quando Jérôme stigmatizzò l’entrata killer del fratello nella finale di FA Cup Chelsea-Portsmouth che costò la partecipazione al Mondiale a Michael Ballack: Kevin Prince non la prese benissimo e l’incontro ravvicinato tra i due in quel Germania-Ghana nella fase a gironi fu glaciale. Filarono molto meglio i successivi incroci, da quello di Brasile 2014 ai recenti Bayern-Schalke di Bundesliga: calorosi abbracci prima del fischio d’inizio, poi quasi sempre identico copione con Jérôme a gioire per il risultato finale.
Nel murales, oltre a Kevin Prince e Jérôme, compare il fratello maggiore George
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Boateng brothers, Imago

Credit Foto Imago

Nella scelte delle rispettive Nazionali – dopo la trafila delle selezioni giovanili tedesche per entrambi – è racchiusa tutta la cifra stilistica dei due fratelli: Kevin Prince, frustrato per l’esclusione agli Europei Under 21 del 2009 (“Il ragazzo ha un deficit nello sviluppo personale”, dichiarò il dirigente federale tedesco Matthias Sammer per giustificare la scelta) accettò di pancia la chiamata della federazione ghanese; per Jérôme la scelta di approdare nella Nazionale maggiore tedesca fu la più logica e consequenziale.
Non ho mai pensato di giocare per il Ghana, perché non avrebbe avuto alcun senso. La Germania è la mia casa: mi piace la gente di qua e mi ritrovo nella loro mentalità. Il fatto che Kevin abbia compiuto una scelta diversa riguarda solo lui. Ma è il mio fratellastro e sono felice per lui.
"Teutonico" a diciotto carati l'uno, fumantino l'altro: Apollo e Dioniso, ancora una volta torna buona la distinzione del celeberrimo filosofo - nonché connazionale dei fratelli Boateng - Friedrich Nietzsche,
VIDEO: Dalla partita del secolo a Balotelli, le sfide storiche tra Germania e Italia
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