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Italia, Mancini punta alto: "Vogliamo vincere gli Europei"

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Pubblicato 20/12/2019 alle 19:44 GMT+1

Il ct azzurro ha parlato da Riad a margine di una conferenza dedicata agli allenatori dell'Arabia Saudita: "Siamo l'Italia e dobbiamo puntare al massimo. Abbiamo un grande passato e vogliamo avere un grande futuro". Poi sulla finale di Supercoppa Juventus-Lazio: "Sarà una grande partita".

Roberto Mancini auf einer Pressekonferenz

Credit Foto Getty Images

Da Riad Roberto Mancini fissa l'obiettivo dell'Italia a Euro 2020. "Noi dobbiamo partire per vincere perché siamo l’Italia. Riuscire a vincere gli Europei dopo non aver giocato i Mondiali non è facile, ma sta a noi. Crediamo nelle nostre possibilità e vedremo come andrà. Quando si inizia un torneo bisogna puntare al massimo specialmente l’Italia che ha avuto un grande passato e vuole avere anche un grande futuro".

Sul suo stile

"Chi fa l’allenatore deve credere nelle proprie qualità e pensare in modo positivo - ha proseguito il ct tenendo una lezione di fronte a una rappresentanza di tecnici in Arabia Saudita -. Ho preso la Nazionale in un momento delicato e ho pensato che l’unico modo per uscire da una situazione difficile era puntare sui giovani, anche con poca esperienza, ma tecnicamente bravi. Volevo riavvicinare i tifosi alla Nazionale ed è andata bene. Sono stati bravi i ragazzi che hanno trovato una buona coesione e hanno iniziato a giocare bene. Poteva anche andare male, ma io ho creduto in questi ragazzi e loro sono stati bravi. E’ andato tutto bene".

Sui moduli

"Abbiamo puntato su un tipo di sistema, il 4-3-3, che era buono per i giocatori tecnici che avevamo in mezzo e non volevamo lasciarli scoperti nella fase difensiva. Così difendiamo in maniera diversa da come attacchiamo: pressiamo alti e ci difendiamo alti. Il modulo può cambiare, ma la cosa fondamentale è la mentalità. Abbiamo provato a fare qualcosa di diverso rispetto al passato. Ogni allenatore ha un suo sistema preferito, ma deve anche adattarsi alle caratteristiche dei giocatori. Un allenatore non può imporre un sistema di gioco se non ha i calciatori adatti. Un allenatore in un club cerca di far comprare i calciatori che uno vuole, mentre in Nazionale è più semplice perché uno può avere i giocatori che vuole prendendoseli da solo".

Sul passaggio da allenatore a giocatore

"Se uno decide di fare il tecnico dopo aver fatto il calciatore non è facile all’inizio, ma poi l’esperienza ti aiuta a fare meno errori, a capire di più i giocatori. I primi anni dopo il ritiro da calciatore è complicato e non tutto è scontato perché all’inizio uno pensa sempre come un giocatore. Poi attraverso gli errori migliori: aver giocato ti dà più sicurezza e ti garantisce più rispetto da parte della squadra anche se il rispetto te lo devi guadagnare sul campo".

Sul migliore allenatore della carriera

"L'allenatore che mi ha fatto crescere di più? Io ho avuto Boskov ed Eriksson per molti anni, due tecnici molto diversi sia nel sistema di gioco che nel metodo. Poi ho avuto la fortuna di lavorare in Nazionale con Sacchi che ha cambiato il calcio in Italia. La somma di questi tre allenatori mi ha fatto migliorare".

Su Juventus-Lazio, finale di Supercoppa a Riad

"Sarri e Inzaghi sono due allenatori validi con due sistemi di gioco diversi. Sarà un grande match e sarà bello rivederli dopo che si sono sfidati due settimane fa".
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