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Spalletti: "Riporto Antognoni, Baggio, Del Piero e Totti in Nazionale. Loro degli esempi per elevare la prestazione"

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Pubblicato 30/04/2024 alle 09:32 GMT+2

CALCIO, NAZIONALE - Luciano Spalletti protagonista di una bella e lunga al Corriere dello Sport, in cui il CT dell'Italia ha spaziato su diversi temi. Inclusa l'idea di riportare in Nazionale quattro grandi "10" del passato: Antognoni, Baggio, Del Piero e Totti: "Pensa se quel 40 assistesse a un nostro allenamento: spingerebbe i ragazzi a elevare la prestazione. Presto partirà l'invito ufficiale".

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Manca poco più di un mese e mezzo all'inizio di Euro 2024 e l'Italia potrebbe presentarsi al campionato europeo con in squadra Giancarlo Antognoni, Roberto Baggio, Alessandro Del Piero e Francesco Totti. No, non è una boutade e ovviamente i quattro ex Azzurri non farebbero parte del gruppo squadra della Nazionale. Semmai, è l'ultima idea del CT Luciano Spalletti, emersa in una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport.
"Mi piacerebbe portare a Coverciano, quando ci ritroveremo per la preparazione agli Europei, quattro 10 mondiali, Baggio, Del Piero, Totti e Antognoni. Ne ho già parlato con Gravina. Pensa se quel 40 assistesse a un nostro allenamento: spingerebbe i ragazzi a elevare la prestazione... Presto partirà l'invito ufficiale della Federazione". Ecco allora le parti più salienti dell'intervista concessa da Spalletti.
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Fiducia verso Euro 2024

"La fiducia deve corrispondere all'amore che si prova per la Nazionale. Più la si ama e più fiducia si ha. Non dobbiamo temere nessuno, mettiamocelo in testa come chiodo fisso. Siamo il mezzo per raggiungere la piena felicità. La nostra e quella di chi ci vuole bene".

Sul ridotto bacino di giocatori convocabili

"Che faccio? Accetto un compito e parto con gli alibi? La maglia della Nazionale è qualcosa di speciale. Quando arrivi in Nazionale sai che quella maglia la devi riempire. E la indossi per tutto il tempo. Devi allenarti bene nelle due ore dell'esercitazione, ma anche nelle 22 successive hai il dovere di tenere un comportamento adeguato. Meglio un giocatore un po' meno qualitativo, ma moralmente integro. Tempo fa si è parlato anche troppo di una mia considerazione sul riposo, ossia sul fatto che bisogna essere riposati quando si va a giocare, questo banalissimo principio non può essere etichettato come codice Spalletti, ma come un dovere professionale inderogabile".

Dogmi e modelli di allenatori in ottica Nazionale

"Io non ho dogmi di niente. Voglio essere pratico nella profondità: non conosco un solo modo di vivere, sono per le aperture e la conoscenza di più realtà e modi di pensare e fare. Da sempre considero Marcello Lippi una fonte di ispirazione: lo seguivo con attenzione, guardavo come si comportava, l'ho voluto incontrare per farmi spiegare il mondo azzurro nel profondo. Ma allo stesso tempo guardo a Sacchi come a un modello. Mi piace prendere da tutti. Sono uno da sintesi ampie, amo approfondire, conoscere. Dell'avversario voglio sapere tutto, mi dà una notizia in più da trasferire alla squadra".
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