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Inter: se nemmeno Pioli va bene, a cosa serve un direttore sportivo?

Mattia Fontana

Pubblicato 03/11/2016 alle 10:39 GMT+1

Piero Ausilio ha avanzato la candidatura del tecnico italiano, ma Suning – su suggerimento di Kia Joorabchian – continua a sondare allenatori stranieri (l’ultimo in ordine di tempo è Marcelino): il sintomo di un cortocircuito ancora più pericoloso dell’esonero di Frank de Boer.

Ausilio - Inter - Serie A 2015-2016

Credit Foto LaPresse

La notizia è quella di lunedì sera, divenuta ufficiale soltanto martedì mattina. L’esonero di Frank de Boer, ovvio. L’allontanamento dopo 80 giorni circa dell’allenatore scelto dalla proprietà uscente e da quella entrante per il futuro dell’Inter. Ma, più passa il tempo e più le indiscrezioni si susseguono, viene da pensare che la notizia in questione ne contenga altre. Verità forse più preoccupanti per i tifosi nerazzurri.

Contattato anche Marcelino

Le voci corrono. E una società come l’Inter che si muove sul mercato degli allenatori è destinata a fare rumore, sempre e comunque. Specie in un momento come questo. Dopo le indiscrezioni su André Villas-Boas, Vitor Pereira, Laurent Blanc e Guus Hiddink, Suning avrebbe contattato Marcelino, ex tecnico del Villarreal. In mezzo, ancora una volta, lo zampino di Kia Joorabchian, il consulente della nuova proprietà cinese che continua a insistere per la nomina di un allenatore non italiano. Intanto, il tempo passa.

Pioli resta in attesa

La giornata decisiva dovrebbe essere quella di venerdì. Quando Stefano Pioli incontrerà Steven Zhang e Ren Jun, consiglieri di Suning. La candidatura del mister italiano arriva direttamente dal direttore sportivo Piero Ausilio e dal vicepresidente Javier Zanetti. Ma, da quanto filtra, il nome non convincerebbe Suning, sul quale pesa come un macigno il parere del già citato Joorabchian.
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2015-16 Europa League, Lazio, Stefano Pioli (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Che valore ha un direttore sportivo?

La domanda di fondo, e la notizia che potrebbe costituire uno dei temi del futuro interista, riguarda l’utilità di disporre di un ds dal valore provato come Ausilio, se poi – giunti al momento delle scelte – si finisce per ascoltare altri. Le virate dell’ultima sessione di calciomercato sono state un primo campanello d’allarme, la questione relativa al successore di de Boer è ancora più preoccupante. A che cosa serve, in sostanza, un direttore sportivo (o una parte tecnica nella dirigenza) se alla fine le decisioni spettano ad altri?
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