Allegri, gli 1-0 e il 'corto muso': qual è il risultato più ricorrente quando vince? Cosa dicono i numeri in carriera

Massimiliano Allegri e la sua Juventus a Nantes si giocano una bella fetta di stagione. In attesa di capire come evolverà la situazione riguardante la penalizzazione in classifica in campionato, è innegabile come l’Europa League resti la via più agevole per sperare in una (complicata) partecipazione alla prossima Champions League. I bianconeri saranno condannati a vincere in Francia e migliorare l’1-1 prodotto sette giorni fa allo Stadium, una partita al termine della quale il tecnico livornese ha riaperto la propria diatriba con giornalisti ed opinionisti sulla filosofia del ‘corto muso’ e risposto per le rime a chi lo continua a definire un allenatore che persegue l’1-0.

Ma che cosa dicono i numeri della carriera di Allegri ed è giusto o sbagliato definire il tecnico sei volte campione d’Italia, come un allenatore che predilige vincere le partite con il minimo scarto.

Da quando Allegri, ormai 15 anni, fa ha iniziato la sua proficua carriera da allenatore in massima serie a Cagliari, il mister toscano ha collezionato 607 panchine in gare ufficiali, conseguendo un totale di 355 vittorie (237 alla guida della Juventus, 91 col Milan e 27 nel biennio in Sardegna 2008-2010). I gol totali ammontano a 1056 (1,74 a partita) mentre le reti subite si assestano a 579 (0,95 a match). Quest’ultimo dato ribadisce la caratteristica principale delle squadre di Allegri: la solidità e la predilizione per il clean sheet.

Tornando alla dichiarazione di Allegri a Sky, dall’estate 2010 (stagione in cui ha debuttato sulla panchina del Milan) ad oggi, la squadra di Allegri è risultata essere la compagine con la miglior retroguardia della Serie A in 6 stagioni (2010/2011, 2014/2015, 2015/2016, 2016/2017, 2017/2018, 2018/2019): nel 2011/2012 il Milan vicecampione d’Italia ha chiuso al 2° posto in questa speciale graduatoria, l’anno seguente al terzo posto mentre – omettendo l’annata attualmente in corso – il peggior rendimento risulta essere quello della Juventus della stagione scorsa, che incassò 37 gol, classificandosi 4ª alle spalle di Milan, Napoli ed Inter. Insomma, a prescindere dalla perifrasi di Allegri, è innegabile come la tenuta difensiva delle squadre di Allegri sia lì da vedere...

Venendo all’attacco invece nelle 9 annate in cui ha guidato Milan o Juventus, solo 4 volte le squadre di Allegri sono state titolari del primo o del secondo attacco del campionato (2010/2011, 2011/2012, 2014/2015, 2017/2018) mentre molto spesso sono state sul podio o subito a ridosso. La vera anomalia – come già accaduto per la difesa – si palesa solo nella passata stagione, in cui la sua Juventus ha avuto l’11° attacco della massima serie con soli 57 gol segnati. Venendo invece all'annata in corso, dopo 23 giornate di campionato, la Juve 2022-23 vanta la seconda miglior difesa del torneo (17 gol subiti, alle spalle solo del Napoli) e ‘solo’ il 6° miglior attacco.

*Dal calcolo è esclusa la stagione 2013/2014 che si concluse con un esonero maturato nel gennaio 2014 (dati aggiornati al 19/2/2023)

Ma qual è il risultato più ricorrente nella carriera di Allegri? Prendendo in considerazione il periodo che va dal suo debutto in massima serie ad oggi, il maggior numero di vittorie (87) è maturato col punteggio di 1-0. Leggermente inferiori i successi per 2-0 (85) mentre 55 le vittorie per 2-1. Nel suo percorso però non mancano anche le vittorie più larghe, visto che sono ben 128 i successi ottenuti segnando tre o più gol a partita. Su 355 vittorie inanellate fra Cagliari, Milan e Juventus, oltre una su tre è stata perseguita con un punteggio rotondo (da 3-0/3-1 in su).

Andando più nel dettaglio della sua parentesi juventina, bisogna sottolineare come i successi per 1-0 di Allegri ad oggi siano 56 su un totale di 237 conseguiti in 355 partite ufficiali. Il rapporto percentuale (23,6%, meno di una su quattro) è addirittura inferiore a quello dell’uomo che creò le basi per i successi di Allegri in bianconero, quell’Antonio Conte che nel suo triennio alla Juventus di vittorie per 1-0 ne totalizzò percentualmente di più (25,5% contro i 23,6 di Allegri)... E nessuno in quel periodo si è mai azzardato a dire che il calcio che proponeva Conte fosse troppo pragmatico o ‘sparagnino’....

Insomma qual è la morale di questa analisi? Beh che forse ridurre la narrativa di Allegri solamente a quella di un tecnico che vive di successi di misura è fuorviante e un po’ parziale. Il suo percorso in Serie A ci dice come quando ha avuto a disposizione squadre con attacchi atomici (il Milan di Ibrahimovic, Pato e Robinho / o la Juventus di Higuain, Dybala, Mandzukic e soci) ed organici ricchi di campioni, Allegri le ha fatte segnare tanto, subire poco e vincere tanto. Ora che la Juventus è in un’altra fase - un po’ per infortuni, un po’ per qualità della rosa, un po’ per le difficoltà ambientali e anche perché per qualche scelta un po’ confusionaria dello stesso Allegri – il tecnico livornese sta faticando. Ma da qui a definire Max Allegri solo un tecnico che campa di 1-0 ce ne passa...