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José Mourinho al termine di Bayer Leverkusen-Roma: "La città sarà in festa, ma non dimentichiamo l’Emilia-Romagna"

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Aggiornato 19/05/2023 alle 00:18 GMT+2

EUROPA LEAGUE - José Mourinho al termine di Bayer Leverkusen-Roma, partita che ha regalato la finale di Europa League ai giallorossi. "Un messaggio che voglio mandare all'Emilia Romagna, forza. Nelle difficoltà riesci a trovare il meglio di te stesso, è un momento di grande festa a Roma ma non possiamo dimenticare la tristezza della gente".

L'emozione di José Mourinho, allenatore della Roma

Credit Foto Getty Images

José Mourinho al termine di Bayer Leverkusen-Roma, partita che ha regalato la finale di Europa League ai giallorossi. "Un messaggio che voglio mandare all'Emilia Romagna, forza. Nelle difficoltà riesci a trovare il meglio di te stesso, è un momento di grande festa a Roma ma non possiamo dimenticare la tristezza della gente". Per il tecnico portoghese è la seconda finale in due anni: "La mia preoccupazione non è stare nella storia della Roma, ma aiutare i ragazzi a crescere, a fare cose importanti. Aiutare i romanisti che mi hanno dato tanto sin dal primo giorno. Questa è una gioia molto grande per arrivare a un'altra finale".

Sulla partita

Tornando alla mia squadra... È questa. Nei piccoli dettagli. Se non abbiamo Smalling in panchina magari non vinciamo questa partita. Perdi Spinazzola e poi Celik, se non abbiamo lui in quel momento era molto difficile - ha aggiunto Mourinho ai microfoni di Sky Sport -. Questo per dire che i piccoli dettagli fanno la differenza. Possiamo dire anche di Bove, che ha giocato da quinto di destra e non è la sua posizione. I ragazzi danno tutto, questa partita è il risultato del nostro lavoro, delle esperienze, della saggezza tattica, di sapere stare nelle partite. È una squadra incredibile, se posso chiedere qualcosa di più ai romanisti... Questi ragazzi meritano qualcosa di speciale lunedì, partendo da Trigoria per arrivare alla gara".

L'esultanza

"L'agilità c'è ancora, non è un problema. L'esperienza non gioca un ruolo, la pressione e la gioia si sentono uguale. Per me è molto difficile giocare contro i miei amici, durante la partita si dimentica. Non mi piace festeggiare nella faccia. Xabi è uno dei miei e faccio fatica".

Finale contro il Siviglia

"Tre finali per il calcio italiano è una bella cosa. Siviglia e Juventus sono due squadre fortissime, ma la mia preoccupazione non era quella di pescare una delle due, ma arrivarci. Sarà difficilissimo per noi".
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