Atalanta: 3 motivi per credere nell'impresa di battere il Bayer Leverkusen nella finale di Europa League a Dublino

Appuntamento con la storia per l'Atalanta, che gioca la sua prima finale europea. Mercoledì 22 maggio a Dublino la Dea di Gian Piero Gasperini, protagonista di un cammino formidabile, sfida il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso, fresco del titolo di campione di Germania e ancora imbattuto in stagione. La bilancia del pronostico pende inevitabilmente dalla parte della squadra tedesca, ma l'Atalanta ha le sue carte da giocarsi per realizzare l'impresa. Ecco i tre motivi per credere in un successo dei nerazzurri.

L'assenza per squalifica di Gianluca Scamacca in finale di Coppa Italia contro la Juventus è costata tantissimo all'Atalanta in termini di organizzazione di gioco, concretezza e ricerca della profondità. Contro il Bayer Leverkusen, però, il 25enne romano sarà regolarmente schierato dal primo minuto e questa non può che essere un'ottima notizia per la Dea.

Parliamo di un giocatore che quest'anno ha messo la sua firma su un bottino considerevole (18 gol e 7 assist in tutte le competizioni) e che da inizio marzo a oggi ha segnato ben 11 reti dimostrando di essere di gran lunga l'attaccante italiano più in forma: è lui il candidato numero uno per indossare una maglia da titolare al centro dell'attacco della Nazionale di Spalletti a Euro 2024. Se l'Atalanta coltiva legittimamente la speranza di trionfare a Dublino, questa speranza non può che passare attraverso i piedi e la testa di Scamacca, l'uomo che più di ogni altro può creare scompiglio tra i difensori del Bayer.

Infine c'è lui, Gian Piero Gasperini, l'artefice di questa Atalanta da sogno: il 66enne tecnico di Grugliasco ha un'altra occasione per togliersi di dosso un'etichetta che inizia a essere scomoda, quella di allenatore che perde le finali. Nonostante lui stesso abbia più volte ripetuto di non badare a queste cose e che il valore di una squadra o di un tecnico non si possono giudicare esclusivamente dai risultati ottenuti, è chiaro che un eventuale successo contro il Bayer Leverkusen darebbe tutto un altro senso al fantastico lavoro di Gasp in questi anni a Bergamo.

Per un curioso e cinico scherzo del destino, Gasperini è chiamato a sfatare un tabù contro un avversario che non perde da una vita e che in questa stagione non ha ancora conosciuto il sapore amaro della sconfitta in partite ufficiali. Mission Impossible, quindi, ma solo sulla carta: l'Atalanta - ricordiamolo - era data per spacciata anche ai quarti di finale contro il Liverpool. Sappiamo tutti come è andata a finire.

Inutile nascondersi dietro troppi giri di parole: per l'Atalanta la sconfitta di mercoledì scorso all'Olimpico contro la Juventus ha rappresentato una delusione cocente. Ripetiamo il concetto: non può essere certo un ko in una partita secca a mettere in discussione la straordinaria stagione della Dea, ma è altrettanto evidente che la voglia di alzare al cielo la Coppa Italia era tanta, tantissima.

Dublino, quindi, offre ai bergamaschi la seconda chance nel giro di sette giorni, ma con un carico psicologico leggermente differente: contro la Juve l'Atalanta si presentava con i favori del pronostico, contro il Bayer sarà esattamente l'opposto. Scrollarsi di dosso questo fardello potrebbe consentire ai nerazzurri di ritrovare quella leggerezza d'animo e quella qualità di gioco mercoledì scorso a Roma si erano perse per strada.