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Le 5 verità di Slavia Praga-Milan 1-3: Leao brilla in Europa, Loftus-Cheek una certezza

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DaEurosport

Pubblicato 15/03/2024 alle 09:29 GMT+1

EUROPA LEAGUE - Il Milan archivia la pratica Slavia Praga ed entra tra le migliori otto della competizione. Dopo due turni relativamente "soft" adesso i rossoneri saranno messi dinnanzi ad un sorteggio molto più impegnativo che rivelerà le vere ambizioni di questo Milan. Pioli si gode Leao, arrivato in doppia cifra di gol e assist. Pulisic è l'uomo del momento mentre Loftus Cheek la certezza.

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Slavia Praga-Milan, match valido per il ritorno degli ottavi di finale di Europa League, è terminato sul punteggio di 3-1 in favore del Milan. Sono andati a segno Pulisic, Loftus-Cheek, Leao e Jurasek. Con questo risultato il Milan avanza ai quarti di finale di Europa League. Di seguito, le 5 verità che ci ha lasciato il match di Praga.

1) Leao brilla più in Europa che in campionato ma intanto è in doppia cifra di gol e assist

Nel basket, si parlebbe di doppia doppia. Dieci gol e dieci assist in stagione per Rafael Leao, che mette la firma anche sul successo del suo Milan a Praga. Vero, l'assist e il gol sono arrivati dopo uno dei tanti errori del portoghese a ridosso del portiere. Niente di nuovo, nella maggior parte dei casi, a tu per tu con l'estremo difensore avversario, Leao si focalizza sul pallone, guardandosi i piedi invece di alzare lo sguardo per notare la posizione del portiere. Dettagli? Sottigliezze? Forse, ma fermiamoci a riflettere su cosa sarebbe effettivamente Leao se riuscisse a segnare anche sola la metà dei gol che si divora sottoporta. E nonostante gli errori, le partite sotto tono e tutti coloro che provano a spronarlo o suggerirlo il 10 del Milan segna e fa segnare scegliendo ormai sempre più spesso il palcoscenico europeo per brillare.
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Leao in azione durante Slavia Praga-Milan - Europa League 2023/2024

Credit Foto Getty Images

2) Loftus-Cheek è la certezza di questo Milan

Forza fisica sulla trequarti e giusto senso dell'inserimento per farsi trovare puntuale all'appuntamento con il gol. Ancora una volta, Ruben Loftus-Cheek ha imposto la sua legge. Mai ridondante, sempre efficiente, non spreca una stilla di energia per fare qualcosa che non sia funzionale alla squadra. Un dato su tutti serve a spiegare il momento dell'inglese in questo scorcio di 2024: 4 partite di Europa League, 4 gol segnati. Non proprio una cosa usuale visto che l'ultimo centrocampista rossonero ad aver avuto un ruolino di marcia simile è stato Kaka (Fonte Opta). Inutile fare paragoni, la differenza tra i due è abissale. Quello che è certo però è che il Milan con l'inserimento di Loftus-Cheek ha risolto diversi problemi che si erano palesati nella passata stagione. Quella mancanza di fisico e l'aggiunta di una soluzione in più in chiave offensiva che i rossoneri avevano smarrito con la partenza di Kessie. Così come era l'ivoriano, adesso l'inglese è imprescindibile per Pioli. Troppo utile e troppo decisivo per farne a meno.

3) Se Pulisic è questo, il Milan è difficile da placare

Sette giorni di grande Pulisic. E forse la flessione di inizio 2024 è definitivamente qualcosa che appartiene al passato. Il brevilineo a stelle e strisce, infatti, dopo un mesetto abbondante di appannamento (del quale salvare quasi solo i lampi da campione a Monza) ha segnato allo Slavia Praga (sia andata che ritorno) e all'Empoli. Tre centri di fila, preziosi per la stagione del Milan di Pioli, per superare la Juventus in A, e per conquistare i quarti in Europa League. Contro i cechi ha realizzato il 4-2 a San Siro che ha permesso un secondo round più agevole, e lo 0-1 all'Eden Arena, che ha tagliato le gambe alla formazione di Trpisovsky. Un signor fatturato. Se Pulisic è questo, il Milan è difficile da placare. Perché il lato debole, che ha caratterizzato l'11 rossonero degli ultimi anni, non esiste più. A sinistra Theo e Leao sono delle furie, ingestibili in particolare per difese di altri campionati, ma quando da destra entra in azione l'americano, sono altri guai. L'ex Chelsea e Dortmund, sublime nei movimenti senza palla sia in profondità che, soprattutto, verso il centro, se in forma innalza il grado di pericolosità della trequarti di Pioli.

4) Due turni soft, ma le qualificazioni del Milan non sono mai state in discussione

Rennes e Slavia Praga, due avversari tutto sommato più che alla portata di un Milan che oscilla tra la terza e la seconda posizione in Serie A. Sulla carta, i primi due sorteggi erano stati benevoli per i rossoneri che poi in campo hanno confermato le previsioni della vigilia dimostrando di essere superiori ad entrambe le avversarie. Con tutti gli occhi addosso, obbligati a vincere, i rossoneri hanno risposto alla grande. Quattro partite, tre vittorie con 12 gol fatti e 6 subiti e mai la sensazione che la squadra di Pioli non fosse padrona del proprio destino o che la qualificazione fosse a rischio. Nonostante gli avversari abbordabili, il Milan ha giocato due ritorni su due in trasferta segnando sempre più di due gol. Di imperfezioni, difensive soprattutto, ce ne sono state (anche in questo turno con lo Slavia Praga) ma i rossoneri hanno sempre risposto ai propri errori con un gol in più del dovuto. Nonostante la discesa in Europa League, la squadra di Pioli ha affrontato queste prime partite con la giusta attenzione mostrando molto rispetto per la competizione. Di turnover in quattro gare se n'è visto ben poco. E poi il Milan, vincendo a Praga, ha interrotto un digiuno da trasferta europea in turni ad eliminazione diretta che durava dal 2018. Quando si dice che vincere, alla fin fine, tanto scontato non è quando dalla famigerata carta si passa poi al campo.

5) Liverpool, Leverkusen, le italiane: quanti pericoli a Nyon!

Archiviati come detto i primi due turni, la strada che porta a Dublino è però ancora lunga. E a posteriori, potremmo paragonare i confronti con Rennes e Slavia Praga a quelle frazioni interlocutorie, di pianura, che nelle corse a tappe del ciclismo scaldano muscoli e atmosfera, ma non rivelano il reale valore di chi vuole alzare il trofeo. Con il sorteggio di oggi, invece, si inizia a fare sul serio. Comincia a tutti gli effetti un'altra competizione. Non ci sono teste di serie e le possibili rivali sono: Liverpool, Benfica, Marsiglia, West Ham, Atalanta, Roma e Leverkusen. I Reds sono il pericolo supremo. Hanno massacrato l'altra sponda di Praga (11 reti allo Sparta!) e in Premier sono al comando insieme all'Arsenal. Di fronte nel 2021 in Champions, Klopp vinse entrambe le volte contro Pioli. Poi c'è il Leverkusen, leader della Bundesliga, imbattuto in questa stagione, e sopravvissuto in extremis al Qarabag. Le italiane conoscono meglio il Milan e sono clienti scomodi: la Roma ha eliminato il Brighton e con De Rossi è ripartita; l'Atalanta ha già escluso i rossoneri dalla Coppa Italia. Le restanti sono tutte squadre strutturate. Il Diavolo, dunque, qualunque cosa decida l'urna di Nyon, dovrà rimboccarsi le maniche.
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