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Inversione di rigore

Eurosport
DaEurosport

Pubblicato 22/06/2007 alle 16:38 GMT+2

Dal cucchiaio di Totti al gol di Pellè passando per il Mondiale di Germania. Ora sono tutti d'accordo: qualcosa è cambiato. Lo dice Albertini ("E' girato il vento"), lo conferma Riva ("Siamo più freddi"), ma una cosa è certa: ora i rigori li mettiamo dent

Dal cucchiaio di Totti all'Europeo del 2000 a quello di Pellé all'Europeo under 21 per il passaporto olimpico, in mezzo nientemeno che il mondiale vinto in Germania. Se tre indizi fanno una prova allora si può dire ufficialmente che l'Italia è "guarita", ha superato il tabù dei rigori.
Da anni l'Italia sembrava afflitta dalla "sindrome" del dischetto. Tre mondiali gettati al vento dagli errori di mira dagli undici metri. A cominciare dal 5-4 con l'Argentina nella semifinale di Napoli a Italia '90, con gli azzurri condannati dalle parate di Goycoechea ai tiri di Donadoni e Serena. Proseguiti con la grande delusione di Usa '94, primo mondiale a essere assegnato ai rigori, con l'errore fatale di Roberto Baggio e le lacrime di Franco Baresi.
Per finire ai Mondiali del '98, con l'Italia di nuovo fuori (4-3 ai quarti) con gli errori di Albertini e quello finale di Di Biagio. "Io e Gigi quei due tiri non ce li siamo più scordati, a volte ne parliamo quando ci vediamo - ricorda l'ex milanista oggi vicepresidente federale - Allora non tirai da fermo come mio solito perché venivo da un infortunio e non avevo molta forza e mi sentivo insicuro".
Quella delusione fu enorme, in parte ripagata dall'euforia della vittoria di ieri, sempre in Olanda a sette anni dal famoso cucchiaio di Totti, nello spareggio under 21 con il Portogallo cui Albertini ha assistito. "Il vento nei rigori è cambiato in nazionale. Da ex rigorista è la prima cosa che ho pensato ieri sera. Come si fa a migliorarsi? Ci si allena, ma da dischetto è soprattutto uno stato d'animo". La "ciliegina" è stata lo sberleffo di Pellé: "Totti ha fatto scuola" sorride Albertini, che sul traguardo olimpico dice: "Se dovessi ripetere una competizione cui ho partecipato rifarei un'olimpiade. Un'esperienza incredibile".
"Dopo il mondiale tedesco abbiamo acquistato più freddezza e lucidità - dice Gigi Riva, altro rigorista eccellente della storia azzurra - Finalmente, dopo tante delusioni dal dischetto! Un rigore è sempre un terno al lotto, un fatto soprattutto emotivo diverso da partita a partita. C'é un periodo che va storto e un altro che va bene". Impossibile le mezze misure: "Il cucchiaio? Ci ha portato fortuna come con l'Olanda".
I rigori sono stati la croce di Cesare Maldini, la cui avventura da ct finì proprio dopo il 4-3 con la Francia del '98. Spettatore interessato ieri sera (da ex tecnico della under 21 ha vinto tre dei cinque titoli europei dell'Italia), Maldini senior ricorda la finale con la Spagna del '94: ''Allora c'era Totti e anche quella partita la vincemmo con l'uomo in meno. Francia '98? Molte volte capitano le giornate sfortunate...''. Da ex manda un affettuoso saluto alla squadra: "Il Portogallo l'abbiamo quasi sempre battuto, la prima volta in Francia con il primo golden gol. I nostri sono stati bravi, poi il mucchio finale attorno a Casiraghi è un bel segnale".
"I rigori? Ci vogliono tanta fortuna e bravura. Ora siamo migliorati, siamo più freddi di prima" conclude Ciccio Graziani, anche lui sfortunato protagonista dal dischetto nella famosa finale di Coppa Campioni dell'84 contro il Liverpool ai tempi della Roma.
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