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Duckadam: un eroe dimenticato

Alessandro Brunetti

Aggiornato 07/05/2016 alle 11:51 GMT+2

L'incredibile, e misteriosa, storia del portiere della Steaua Bucarest che nel 1986 vinse la Coppa Campioni battendo in finale il Barcellona. In quel match, Duckadam parò ben 4 rigori ai giocatori blaugrana

Helmuth Duckadam: eroe dimenticato della Steaua Bucarest campione d'Europa 1986

Credit Foto Imago

Chi è Helmuth Duckadam? Un eroe per una notte, un fenomeno e uno sfortunato campione che non ha avuto l'opportunità di affermarsi. Ecco, tutto questo è Helmut Duckadam (nella foto, alla sinistra della Coppa). Nel calcio, troppo spesso, ci sono personaggi che si trasformano in eroi per un solo giorno ma che poi, per motivi più o meno noti, vengono sistematicamente archiviati nel dimenticatoio. E' questo il caso di Helmuth Duckadam, portiere romeno della Steaua Bucarest che conquistò la Coppa Campioni nel 1986 battendo in finale il superfavorito Barcellona.
7 maggio 1986, stadio Ramon Sanchez Pizjuan di Siviglia . Il Barça, per motivi tecnici, per carisma e per tradizione, è nettamente favorito rispetto alla sorpresa Steaua: lo stadio è completamente invaso dai tifosi blaugrana, mentre i supporters rumeni sono in nettissima minoranza anche a causa delle restrizioni sull'espatrio che vigevano in quel periodo. Partita a senso unico, con la squadra romena che riesce a trascinare ai calci di rigore la corazzata spagnola grazie alle strepitose parate di Duckadam: un'impresa. Quello che succede, invece, ai calci di rigore ha quasi del miracoloso. Duckadam, infatti, indossa i panni di Superman e para tutti e 4 i rigori calciati dai giocatori blaugrana. Il numero uno della Steaua prima neutralizza i tentativi di Alesanco e Pedraza (ma dall'altra parte anche il suo collega, Urruticoechea, ipnotizza i primi due 'esecutori' romeni, ndr), poi si ripete sulle conclusioni di Alonso e Marcos. Dall'altra parte, invece, Balint e Lacatus (futuro giocatore della Fiorentina ed attuale allenatore del club, ndr) non sbagliano. La Steaua vince per la prima volta nella sua storia la Coppa Campioni con Duckadam premiato – ovviamente – come uomo del match.
La carriera dell'allora 27enne Duckadam subisce così un'incredibile, e inaspettata, svolta. I maggiori club europei si fanno avanti con la Steaua per assicurarsi il fenomeno della notte di Siviglia: tra questi club c'è anche il Manchester United, che pochi mesi dopo avrebbe ingaggiato come tecnico un certo Alex Ferguson . Proprio lo scozzese inserisce il nome di Duckadam nella la lista dei giocatori da acquistare per la rifondazione dei Red Devils. Nel frattempo, il portiere romeno torna in Patria dove oramai viene considerato, e trattato, come un vero e proprio eroe nazionale. Duckadam comincia a cullare i sogni di una vita: lasciare un Paese travolto ancora dalla Guerra Fredda per trasferirsi in un club che gli avrebbe garantito gloria, fama e ricchezza. Un sogno, che però, poco tempo dopo va in frantumi. Nei successivi mesi, infatti, il superman rumeno viene colpito da una misteriosa – e improvvisa - trombosi alle mani che inevitabilmente gli compromette in maniera definitiva la carriera. Addio Manchester United (che pochi anni dopo puntò su un'altra 'promessa', il danese Peter Schmeichel), addio sogni.
C'è però anche una seconda versione su cosa accadde veramente a Duckadam (versione ai limiti della leggenda e smentita dallo stesso portiere, ma solo nel 2007). Secondo questa ipotesi, l'allora Presidente del Real Madrid regalò all'eroe di Siviglia una lussuosissima macchina per ringraziarlo del 'favore' di aver sconfitto il Barcellona; tornato a casa, il figlio del dittatore Nicolae Ceauşescu, Nicu, gli chiese la vettura ma Duckadam si rifiutò. Per vendetta, alcuni giorni dopo il portiere si ritrovò con entrambi i polsi fratturati. Come detto, lo stesso portiere ha smentito questa incredibile, e assurda, versione: qualche dubbio, però è sempre rimasto...
Nel 1991 Duckadam, classe 1959, decide di appendere definitivamente i guantoni al chiodo, dopo due stagioni passate a scaldare la panchina del Vagonul Arad.
Non sempre le favole, dunque, finiscono con il lieto fine. La storia, si sa, non si può scrivere con i se o i forse. Senza quella malattia (o senza quella assurda vendetta), però, Duckadam sarebbe potuto diventare uno dei portieri più forti della storia del calcio. Per gli amanti di questo sport, Duckadam resterà per sempre l'eroe di una notte, l'insuperabile numero uno romeno che, in una pazza e indimenticabile serata di maggio, spazzò via da solo il Barcellona.
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