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Il pensiero di Ruud Gullit per Gianluca Vialli: "Era un signore". Mancini: "Vinciamo i Mondiali 2026 e dedichiamoglieli"

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Pubblicato 10/01/2023 alle 20:12 GMT+1

CALCIO - Le parole del CT azzurro. "Era un gladiatore. Sono orgoglioso di avere avuto Gianluca come amico. Dobbiamo vincere i mondiali 2026 e dedicarglieli". L'ex leggenda di Chelsea e Milan: "Quella di Vialli è una grande perdita e lui se n'è andato troppo presto. Dannazione... troppo dolore".

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"Gianluca mi disse che dobbiamo vincere i mondiali del 2026 e che sarebbe stato con noi. Sicuramente ci sarà molto vicino e speriamo di dedicargli presto una grande vittoria". È il ricordo del ct azzurro Roberto Mancini parlando di Gianluca Vialli a "Porta a Porta" che andrà in onda stasera su Rai 1. "Sono andato a trovare Luca a Londra a dicembre, avevo un po' di paura. Si è svegliato, abbiamo riso, scherzato, abbiamo chiamato Lombardo. Mi ha detto 'io sono sereno, stai tranquillo'. Mi ha tirato lui su di morale. Era lucidissimo, ci siamo ritrovati come ci siamo lasciati".
Il c.t. azzurro rivive poi quell'immagine un po' iconica, l'abbraccio con Vialli subito dopo la serie finali dei rigori con l'Inghilterra nella finale di Euro 2020. "Quell'abbraccio racchiudeva tutto, il calcio ma anche quello che gli stava accadendo nella vita. Spero che quella vittoria gli abbia dato un po' di gioia. Lui è stato fondamentale per quel gruppo. Non mi ha mai parlato della malattia, la prima volta che lo fece fu nel 2019. Ma si vociferava già e io avevo già saputo da un amico in comune. Mi disse che si stava curando e pensava in maniera sempre positiva. È sempre stato un combattente, non ha mai mollato nulla fino alla fine. Il suo carattere era questo, un gladiatore. Sono orgoglioso di avere avuto Gianluca come amico".
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Le parole di Ruud Gullit

"Sono stato io a portarlo al Chelsea dalla Juve e per noi è stato un giocatore importante e tutti lo adoravano. L'ho visto e sfidato anche da giocatore quando ero al Milan: era l'attaccante della Samp insieme a Mancini. Che coppia... E pure con la Nazionale: i match tra Olanda e Italia sono sempre stati tosti e lui era formidabile, un attaccante come pochi altri. Gianluca era uno di personalità, un bravo ragazzo che veniva da una famiglia che stava bene economicamente. Era un signore nei comportamenti e nei rapporti che instaurava con le persone. È fantastico che abbia vinto l'Europeo nel 2021 proprio con Mancini e gli ex compagni di squadra Lombardo ed Evani".

Poi con amarezza

"Quella di Vialli è una grande perdita e lui se n'è andato troppo presto. Ultimamente non ci siamo visti o frequentati spesso. Lui ha preso il mio posto come manager del Chelsea dopo che l'ho allenato per una stagione e mezzo, ma il rapporto tra noi è rimasto ottimo. Mi ricordo che qualche anno fa ci siamo ritrovati a una trasmissione televisiva in Italia e abbiamo riso molto. È assurdo che dopo tutti i trofei vinti come allenatore del Chelsea abbia guidato solo il Watford e poi non abbia ricevuto altre chiamate. Ecco perché è stato così bello che abbia conquistato il campionato europeo con la Nazionale, anche se da dirigente".
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Sulla malattia

"Sapevamo che era malato. Ho parlato con un mio amico che lo ha visitato un mese fa ed è stato doloroso il suo racconto. Gianluca sapeva quello a cui andava incontro. Dannazione... Troppo presto, terribile... Proprio come Sinisa Mihajlovic: sono stato a casa sua. Anche lui era uomo simpatico e dolce. Troppo dolore".

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"La scomparsa di Vialli mi colpisce ancora di più perché lui è a me molto vicino come età. Quello che ha detto Mancini è stato bellissimo e gli mando un abbraccio. Hanno pianto insieme dopo aver vinto il titolo nel 2021 con l'Italia e hanno cancellato la sconfitta a Wembley in Coppa Campioni del 1992. Dopo Euro 2020 Luca era di nuovo in forma e tutti speravamo, invece... Ora Roberto ha pianto perché il suo amico non c'è più. Ho giocato a golf con Gianluca a Torino a un torneo organizzato dalla sua fondazione. Era sempre divertente. Lo ricordo con affetto".
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