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Josip Ilicic e Armin Bacinovic, dal Palermo ai destini opposti nel calcio

Stefano Fonsato

Aggiornato 18/03/2020 alle 14:53 GMT+1

A ricordare quei tempi per Eurosport, mister Delio Rossi: "Nel 2010, ai tempi di Palermo. acquistammo il mediano Bacinovic e mio figlio scout Dario tornò dalla Slovenia impressionato dal talento di Ilicic. Tra i due non c'è storia tra ruoli e tasso tecnico, ma Bacinovic dieci anni fa era tatticamente già inquadrato. Che bello vedere Josip così in alto!". Armin, intanto, non gioca dal 2018...

Agosto 2010 - i neoacquisti sloveni del Palermo Josip Ilicic e Armin Bacinovic, appena giunti dal Maribor (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

Sliding doors, un'espressione usata costantemente nel mondo del calcio. E che ben si addice a due giocatori, entrambi sloveni, uno di estrema attualità, l'altro scomparso dai radar da quasi due anni. Il primo è Josip Ilicic, assurto al Gotha della Champions League per aver segnato quattro reti nella medesima partita (come i vari Cristiano Ronaldo, Messi, van Basten, Shevchenko...) nell'ulteriore scoppola rifilata al Valencia in un Mestalla deserto. Il secondo è Armin Bacinovic, centrocampista insieme al quale si trasferì al Palermo nell'estate 2010. Dieci anni dopo, i loro destini si sono sempre più allontanati...
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Maribor-Palermo, Europa League 2010-2011: da sinistra, Josip Ilicic e Armin Bacinovic ai tempi del Maribor (Getty Images)

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Delio Rossi: "Cercavamo un mediano, trovammo un talento..."

L'antefatto: siamo ad agosto. Del 2010, si diceva. Il Palermo era impegnato proprio contro il Maribor nei playoff di Europa League e il diesse rosanero Walter Sabatini mette sotto contratto il mediano classe 1989 Armin Bacinovic. In prossimità del doppio confronto internazionale, Dario Rossi - figlio dell'allenatore dei siciliani Delio Rossi - torna da Branik segnalando che: "Bacinovic è buono, ma il Maribor possiede un talento fuori dal comune e il suo nome è Josip Ilicic". A ricordarlo, per Eurosport, proprio mister Delio Rossi:
Vincemmo 3-0 la gara del Barbera e perdemmo 3-2 quella in Slovenia, in cui Josip segnò il secondo gol. Nessuno sapeva ancora nulla, ma noi avevamo concluso l'affare prima della partita. Pochi giorni dopo, sia Bacinovic che Ilicic, arrivarono a Palermo".
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Agosto 2010 - i neoacquisti sloveni del Palermo Josip Ilicic (a sinistra) e Armin Bacinovic, appena giunti dal Maribor (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

"Josip talento puro, ma soffriva la concorrenza"

Erano i tempi di Salvatore Sirigu, Federico Balzaretti, Fabrizio Miccoli e tanti altri campioni, che il tecnico romagnolo aveva tra le mani: Javier Pastore, Abel Hernandez, Fabio Liverani... Insomma, la qualità aveva raggiunto picchi altissimi in quel Palermo di patron Maurizio Zamparini, che in quelle settimane aveva perfezionato la cessione di Edinson Cavani al Napoli per 17 milioni:
E' così: Ilicic ebbe subito un ottimo impatto, segnando contro l'Inter. Sapevo di avere a disposizione un gioiello, dal punto di vista tecnico, con numeri fuori dal comune. Ma, non nascondo, con lui mi sono arrabbiato anche un sacco di volte. A quei tempi, incarnava tutti gli stereotipi della potenziale stella dell'ex Jugoslavia: un ragazzo dai piedi fatati ma un po' indolente. Josip era molto emotivo: aveva la capacità di spaccare da solo il match ma, se sbagliava il primo pallone, lo perdevi per tutta la partita. In più soffriva la concorrenza, nel senso che non amava mettersi in competizione coi suoi pari ruolo. E, a quei tempi, l'alternativa nella sua zona del campo era un certo Javier Pastore...
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Agosto 2010 - Da sinistra, Armin Bacinovic e Josip Ilicic alle visite mediche a Palermo (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

"Bacinovic? Tasso tecnico molto inferiore, ma nel 2010 era più pronto"

Certo, ma il primo giocatore acquistato dal Palermo era il centrocampista di un anno più giovane Armin Bacinovic. I due vengono spesso impiegati nell'undici di Delio Rossi e Serse Cosmi nell'arco della medesima stagione, ma le strade si separano nel 2012: Bacinovic scende in Serie B, al Verona, e da lì la "A" la vedrà più solamente col binocolo, saltando da una squadra all'altra. Dopo un breve ritorno al Palermo nella stagione 2013-2014, due stagioni alla Virtus Lanciano (fino al 2016) poi Ternana e la Serie C (2017-2018) con la Sambenedettese. L'ultima annata, quella più travagliata: ad aprile, arriva una condanna a quattro mesi di lavori socialmente utili per un episodio di guida in stato di ebbrezza ai tempi di Lanciano, poi la lite col presidente della Sambenedettese, che lo accusava di essere un giocatore - a suo dire - "mercenario". Dall'estate 2018, Bacinovic non gioca più:
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Juventus-Palermo, Serie A 2010-2011: Delio Rossi e Armin Bacinovic (Imago)

Credit Foto Imago

La sua, però, non era una questione di indolenza, ricorda Rossi.
Semplicemente, parliamo di un giocatore completamente diverso, sotto ogni punto di vista. Anzitutto tecnico: Armin era bravo a interdire e non aveva certo le qualità tecniche dell'amico Josip. Anzi, dirò di più: Bacinovic, benché più giovane di un anno rispetto a Ilicic, al momento dell'acquisto da parte del Palermo, era già un giocatore fatto e finito, tatticamente inquadrato. Il percorso di Josip, invece, era ancora da tracciare.

"Bravo Gasp: da ciliegina sulla torta, ora Josip è diventato l'ingrediente principale"

Ilicic, la cui escalation è passata - non rapidissima - dalle quattro stagioni alla Fiorentina, viene soprannominato "nonna" per la sua pigrizia dai suoi compagni all'Atalanta, sembra tuttavia aver trovato la propria squadra e i compromessi giusti per andare non solo d'accordo ma diventare insostituibile nel calcio estremamente esigente di mister Gasperini:
Conosco bene Gian Piero - chiosa Delio Rossi -. Ce l'ha dall'estate 2017 e, da ciliegina sulla torta, è diventato un ingrediente fondamentale di questa stupenda Atalanta. Credo che il Gasp sia riuscito a estirpargli la convinzione, a 30 anni suonati, secondo cui meno si allena e meglio rende in partita. Ovviamente è l'esatto opposto per tutti, nel calcio. Sono contentissimo per lui e per la Dea: Josip ha lavorato molto sui suoi difetti ed oggi è un giocatore strepitoso. Fa sempre i movimenti giusti, è dotato di un tiro che non perdona manda i compagni a rete e oggi ha iniziato a segnare col pallottoliere.
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