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Da 0 a 10, il pagellone della Liga 2015/2016

Paolo Pegoraro

Aggiornato 16/05/2016 alle 19:36 GMT+2

Dalle prodezze del "Pichichi" Suarez, alla disastrosa gestione Rafa Benitez al Real Madrid: il meglio e il peggio del campionato spagnolo appena concluso.

Luis Suarez

Credit Foto AFP

Voto 10…A Suarez, robotico bomber 2.0

Oops i did it again. Ancora una volta il Pistolero Suarez ha spezzato l'egemonia di Messi e Cristiano Ronaldo: ci era già riuscito nel 2014, si è ripetuto quest'anno. Due anni fa fu capocannoniere della Premier League e Scarpa d'Oro ex aequo con Cristiano Ronaldo, stavolta Pichichi e Bota de Oro in solitaria: e nel 2015 la squalifica seguita al morso a Chiellini gli tarpò le ali in partenza. Il robotico bomber 2.0 ha imposto la sua legge marziale sulla Liga: re dei gol (40) e di assist (17), autore di 14 (!) gol nelle ultime 5 partite e di 6 hat-trick (più del doppio di qualunque altro giocatore nei top-5 campionati europei). Estendendo lo sguardo a tutte le competizioni cui ha preso parte l'attaccante uruguagio il conto delle reti sale a 59. Blade Runner.

Voto 9…Al finale alla Hitchcock della Liga

20/03/2016, 30esima giornata di Liga: il Barça impatta al Madrigal, l'Atletico cade a Gijon, mentre il Real rifila un poker di rabbia e orgoglio al Siviglia. La classifica è eloquente: Barça primo con dieci punti di margine sul Real e undici sull'Atletico. Chi l'avrebbe mai detto che poco meno di un mese più tardi la squadra di Luis Enrique sarebbe stata raggiunta in vetta dall'Atletico e incalzata a una sola attaccatura dal Real? Forse nemmeno il maestro del brivido Alfred Hitchcock avrebbe saputo scrivere un finale più elettrizzante. L'ha spuntata il Barcellona risorgendo dalle ceneri nel momento più delicato grazie a una sorta di miracolo sportivo: 24 reti realizzate e nessuna subita nelle ultime cinque giornate per i blaugrana. Il Real Madrid del famelico bomber Cristiano Ronaldo e di un ritrovato Gareth Bale e l'impenetrabile Atletico Madrid del Cholo Simeone, tuttavia, hanno venduto cara la pelle. Standing ovation.

Voto 8…al tributo di Las Palmas a Valeron

Quando si tratta di ammainare bandiere, in Spagna non sono secondi a nessuno. L’Estadio de Gran Canaria e tutto il popolo gialloblù del Las Palmas si sono stretti attorno al fuoriclasse della porta accanto Juan Carlos Valeron, svezzato nelle giovanili della Union Deportiva e, dopo mirabolante carriera spesa tra Atletico Madrid, Deportivo la Coruña e nazionale spagnola, tornato alle soglie dei quarant'anni al suo club delle origini per trascinarlo dalla Segunda Division al paradiso della Liga. Un tributo sacrosanto per un fuoriclasse capace di pennellare calcio con il suo educatissimo piede destro e accendere la fantasia di tifosi e appassionati di tutto il globo, non sono delle Canarie.

Voto 7…All’Euro-Celta del "rapper" Guidetti

Vigo è letteralmente impazzita per il Celta del Toto Berizzo: i Celestes hanno rinverdito i fasti dell’EuroCelta dei beniamini del Balaidos Karpin e Mostovoi staccando il pass per l’Europa League 2015/2016. Merito del gioco corale di matrice bielsana di Eduardo Berizzo - unico nella storia a portare il Celta in Europa sia da calciatore che da allenatore - delle invenzioni del genietto Nolito e della prolificità sotto-porta del figliol prodigo Iago Aspas. John Guidetti, autore di dodici reti stagionali, si è scatenato sul palco allestito a Plaza de America per celebrare l'impresa con un Freestyle rap contagioso. Galiziani autentica rivelazione del campionato al pari del Villarreal di Marcelino, ormai realtà consolidata della Liga: Submarino Amarillo ai preliminari di Champions.

Voto 6…All’erasmus a Levante di Pepito Rossi

Al Pepito nazionale non è riuscita l’impresa di emulare le gesta di Parma (nove gol da gennaio a giugno 2007 che fruttarono una miracolosa salvezza a ducali), ma la sua parte - il ragazzo cresciuto nel New Jersey - l’ha ampiamente assolta. I sei gol (assieme a due assist) realizzati da Giuseppe Rossi dallo scorso gennaio con la maglia del Levante non sono bastati ai Granotes per evitare la retrocessione in Segunda, ma hanno dimostrato se mai ce ne fosse stato bisogno che l’ex Manchester United è tutt’altro che “bollito”. Nessun attaccante della Fiorentina, tanto per intenderci, è stato così prolifico nel 2016 e Pepito ha segnato quanto Ilicic e Kalinic messi assieme.
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Giuseppe Rossi Levante Atletico Madrid 2016

Credit Foto AFP

Voto 5…Alla strana coppia del Siviglia Llorente-Immobile

Il profondo restyling attuato dal Siviglia nel reparto offensivo non ha generato gli esiti sperati: via Carlos Bacca e il bomber di Coppa Iago Aspas, tappeto rosso srotolato per Ciro Immobile e Fernando Llorente. Se l’attaccante italiano - già bocciato dal Borussia Dortmund di Klopp - è stato accompagnato alla porta a gennaio dopo la miseria di 334 minuti (conditi da due gol) in Liga in quanto avulso dagli schemi di Emery, la statuaria punta navarra ex Juventus ha vissuto una stagione all’ombra dell’inamovibile Kevin Gameiro e ha autografato quattro gol appena in 23 presenze. Anche un fenomenale direttore sportivo come Monchi può prendere un granchio.

Voto 4…Agli oggetti misteriosi van der Vaart e Mastour

Qualcuno li avrà persi di vista, qualcun altro si stupirà nel saperli inclusi nei roster di Betis e Malaga: Rafael van der Vaart e Hachim Mastour non hanno vissuto una stagione alla luce del sole, per usare un eufemismo. Il fantasista olandese ha collezionato appena sette gettoni in Liga con la maglia del Betis, senza gol né assist a referto. L’esclusione dal derby di Coppa del Re contro il Siviglia a pochi minuti dal fischio d’inizio assume contorni farseschi:
Sono tornato dal giro di ricognizione del campo e i miei indumenti erano spariti dallo spogliatoio a mia insaputa. Bel modo di sapere che non avrei giocato...
- Uno sconsolato van der Vaart
Ancor più grottesca la traiettoria dell’ex bimbo prodigio del vivaio del Milan: solo cinque minuti in Liga per il classe ’98 Mastour con il Malaga. La precoce notorietà non si è rivelata un toccasana per il talentuoso italo-marocchino: urge una ripartenza a fari spenti.

Voto 3…Ai "bidoni" milionari Danilo e Kovacic

Sbarcare a Madrid dal Porto per la cifra di 31,5 milioni di euro legandosi fino al 2021, ritrovarsi dopo pochi mesi a fare da riserva in pianta stabile a Dani Carvajal: è il tragicomico destino del classe ’91 di Biscas Danilo Luiz Da Silva, autentico “bidone” della stagione del Real Madrid. Lo ha capito subito il “normalizzatore” Zidane: il tecnico francese gli ha preferito l’affidabile Dani Carvajal sconfessando le gerarchie del predecessore Benitez e come per magia il Real ha smesso di patire le pene dell’inferno sulla catena di destra. Il miedo escenico, lungi dall’attanagliare anima e corpo degli avversari, si è impossessato del terzino destro brasiliano.
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Danilo, Real

Credit Foto AFP

Non è andata meglio all’ex ragazzo prodigio dell’Inter Mateo Kovacic, sbarcato nella capitale spagnola la scorsa estate per la ragguardevole cifra di 29 milioni di euro più bonus e schierato nell’undici titolare della Casa Blanca in sole otto occasioni.
Non voglio dire che Jesé, Lucas Vazquez, Kovacevic non siano validi, sono molto bravi...
- Cristiano Ronaldo e una gaffe emblematica

Voto 2…Alle fantomatiche "maletines": tutto il mondo è paese

La vigilia mediatica dell'ultima giornata di Liga è stata a dir poco rovente: non tanto per questioni tecniche, quanto per l'incontrollato chiacchiericcio attorno alla fantomatiche maletines, le valigette traboccanti di euro destinate - secondo l'immaginario popolare - a squadre senza ormai nulla da chiedere al campionato (ma opposte ad avversari in lizza per reali obiettivi) allo scopo di motivare i loro giocatori. Valigette, accuse di "biscotti" e partite incriminate (fanno discutere la sospetta rimonta del Granada da 0-2 a 3-2 con il Las Palmas e il 2-0 dello Sporting su un "morbido" Villarreal): un registro da commedia nera alla Álex de la Iglesia.

Voto 1…All'avventura di Gary Neville a Valencia

L’ex gloria del Manchester United Gary Neville ha vissuto quattro mesi di pura agonia nella Comunitat Valenciana: 16 punti in quattordici partite (e squadra lasciata ad un poco onorevole 13° posto), eliminazione dall’Europa League per mano dell’Athletic Bilbao e – dulcis in fundo, per così dire – l’imbarazzante 7-0 patito dal Barcellona nella semifinale di Coppa del Re. Onestamente, difficile fare peggio: oltre il danno la beffa per l'allenatore inglese, dopo che la compagnia aerea low cost Ryanair ha rigirato il coltello nella piaga utilizzandolo come involontario testimonial della tratta Valencia-Manchester non appena il suo esonero fu ufficializzato.

Voto 0…All'autorevolezza di Rafa Benitez

Fischiato dal Bernabeu alla lettura delle formazioni, disprezzato dalla super star Cristiano Ronaldo, appena sopportato dagli altri giocatori e ripudiato dal numero uno del club Florentino Perez: e per fortuna che Madrid sarebbe dovuta essere la sua casa! Siamo alle solite: Rafa Benitez proprio non riesce a domare spogliatoi di primo livello. Successe nell’Inter post Mourinhana, il copione si è puntualmente perpetuato al Real Madrid. Disastrosa la parentesi madrilena di Don Rafé: il fondo è stato prima sfiorato con l’eliminazione in Copa per aver schierato l’ineleggibile Cheryshev, quindi toccato con lo 0-4 nel Clasico del Bernabeu. Il resto è storia recente e racconta della retrocessione al timone del Newcastle. Triste, solitario y final.
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