Verratti e la prigione d'oro di Parigi: Juventus (prima) e Barcellona (poi) sfumano ancora

In principio la Juventus (con l'incontro a maggio tra Di Campli e Paratici), poi l'offerta rispedita al mittente da 80 milioni provenuta dal Barcellona. Marco Verratti ha comunicato la volontà di cambiare aria, ma il PSG non ha bisogno di vendere e per Al Khelaifi il centrocampista è un punto fermo della mediana parigina. E così, la chance della vita, per l'abruzzese, rischia di saltare di nuovo.

Marco Verratti

Credit Foto Getty Images

Una prigione d’oro. Al tempo lo fu per Zlatan Ibrahimovic, con tanta voglia di tornare a Milano ma bloccato – a Doha e con Raiola al suo fianco – direttamente dallo sceicco in persona; oggi lo è per Marco Verratti.
Parigi e il Paris Saint Germain sono una meta altamente attraente, si sa, dove la combinazione tra città, lauto ingaggio economico e totale certezza di giocare la Champions League ogni anno rappresentanto un trittico di certezze mica semplice da trovare nel calcio contemporaneao. Poi però, c’è il lato b della faccenda. E Marco Verratti lo sta scoprendo sulla sua pelle in queste settimane.
Da una parte il Barcellona, dall’altra – almeno fino a qualche tempo fa, la Juventus. Due club prestigiosi, due concrete possibilità di andare a essere protagonista assoluto della mediana di entrambe. Verratti fiuta l’occasione della vita e attraverso Di Campli prova a lanciare messaggi alla dirigenza ‘francese’: andare via, perché occasioni così non capitano spesso e cogliere il momento, nel calcio come nella vita, è tutto.
Da Parigi però non ci si muove facilmente perché l’altro lato della medaglia del PSG è che Nasser Al Khelaifi non ha certo bisogno di denari e se lo sceicco decide che non si è in vendita, si resta sotto la Tour Eiffel. Con buona pace della doppia occasione d’oro di cambiare aria.
In principio fu la Juventus, da sempre molto attenta alla faccenda Verratti – e ancora scottata dai tempi dell’affare sfumato col Pescara – e che già lo scorso maggio sondò il terreno durante la trasferta di Monte Carlo, con Di Campli – si chiacchierò da più parti – a colloquio con Paratici. L’ok dello staff all’offerta bianconera ma il solito problema: convincere i vertici del PSG.
Porte chiuse in faccia alla Juve da quel punto di vista così come porte chiuse in faccia, un mese dopo, niente meno che al Barcellona. Diventato nel frattempo primo obiettivo nell’estate dei catalani, il PSG ha in queste ore rifiutato anche l’offerta di 80 milioni arrivata direttamente da Bartomeu. Insomma, Verratti – come scrive l’Equipe – è un punto fermo del PSG, una pedina fondamentale della squadra e non è sul mercato. Blasone, denari e volontà del giocatore, non possono nulla di fronte allo strapotere economico di una società che non ha bisogno di denari e non è disposta a vendere. Una prigione d’oro, appunto. E un treno - specialmente quello catalanto - che per l’abruzzese, quasi certamente, partirà per sempre alla fine di questa estate.

Juventus, N’Zonzi ora è l'unica alternativa

E con Verratti ormai definitivamente blindato e Tolisso da mercoledì 14 ufficialmente nuovo giocatore del Bayern Monaco, per la mediana bianconera l’unico rinforzo realmente concreto rimasto sul mercato resta Steven N’Zonzi. Tra Juventus e Siviglia continuano a ballare un po’ di milioncini, con i bianconeri non disposti ad andare oltre i 30 e gli andalusi che non vogliono smuversi dalla cifra di 40. Ad aprire però ogni possibilità – sfumata proprio per questo discorso già a gennaio – pare esserci l’alleggerimento sulla presa di posizione del presidente degli andalusi Josè Castro: non più il pagamento in un’unica soluzione, bensì la possibilità di dilazionare la cifra su due/tre anni con le conseguenti opzioni per i bonus.
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Video credit: Eurosport

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