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L'Al Ittihad vuole stupire

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Pubblicato 06/12/2005 alle 11:34 GMT+1

I campioni d'Asia si presentano al Mondiale per club con l'intento di fare bella figura e rilanciare l'immagine del calcio asiatico nel Mondo. A guidare l'Al Ittihad c'è una vecchia conoscenza del calcio italiano: Mohammed Kallon.

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Saadi Al Gheddafi lo ha fatto conoscere in Italia, Mohamed Kallon lo ha esportato (e consacrato) nel mondo. A difendere i colori dell'Asia, nel Mondiale per club del Giappone, sarà l'Al Ittihad di Jeddah, un porto-scrigno sul Mar Rosso dove il calcio, da alcuni anni, è sinonimo di business e di trionfi: in patria e nel continente.
Nel nostro Paese sentimmo parlare per la prima volta dell'Al Ittihad nel 2003, quando il figlio del colonnello libico, oggi all'Udinese, arrivò al Perugia di Cosmi dopo i trascorsi burrascosi nella società più antica d'Arabia, che di lì a poco sarebbe divenuta incontrastata dominatrice del continente asiatico: 5 degli ultimi nove titoli nazionali e le due più recenti edizioni della Champions League d'Asia sono finiti tra le grinfie delle Tigri del Golfo. Il denaro degli sceicchi ha portato allenatori di caratura internazionale - l'attuale, e il più vincente, è l'ex ct rumeno Anghel Iordanescu - e giocatori veri da mezzo mondo: fenomeno prima sconosciuto nel Paese dei pozzi e dei re. Su tutti, spicca il nome di Mohammed Kallon, un passato all'Inter e al Monaco, un presente da eroe nell'Al Ittihad. Dove in pochi mesi ha portato entusiasmo, esperienza e reti: sei nell'appena conclusa edizione della Coppa Campioni, di cui è stato re dei gol, regalando il Giappone ai suoi. Oltre all'ex "italiano", Iordanescu (condottiero della Romania nei Mondiali del '94 e del '98) può contare su una rosa che non ha rivali a queste latitudini. Difesa costruita intorno al portiere Mabrouk Zaid e al centrale Hamad Montashari, entrambi in lizza per il trofeo di miglior giocatore d'Asia. A centrocampo spiccano i nomi del talentuoso brasiliano Tcheco, di Pedrinho, di Job e, soprattutto, di Mohamed Noor, appena proclamato, sulla soglia dei 27 anni, il più forte calciatore arabo.
Dopo la finale di Champions vinta contro l'Al Ain, in un derby del Golfo deciso dal 4-2 di un mese fa, nel ritorno del Prince Abdullh al-Faisal, adesso il sogno giapponese è tutto da vivere. Le parole pronunciate da Mohammed Kallon la dicono lunga sulle ambizioni della formazione araba: "Non parteciperemo al Mondiale per club solo per fare presenza. Scenderemo in campo per dimostrare che siamo i campioni d'Asia e che possiamo tornare a casa con qualcosa di grande in tasca. Saremo la sorpresa".
Per dare la caccia a un trofeo che darebbe lustro assoluto a tutto il calcio asiatico, la dirigenza ha corteggiato i più grandi del pianeta, offrendo loro milioni di dollari per un ingaggio a gettone: Eto'o e Kakà, tra gli altri, hanno rifiutato. La stella dell'Al Ittihad sarà ancora una volta Kallon.
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