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Alla scoperta dei Mondiali Femminili: che speranze ha l'Italia?

DaAgenti Anonimi

Pubblicato 06/06/2019 alle 09:16 GMT+2

Dal nostro partner Agenti Anonimi

Sara Gama con la maglia della Nazionale

Credit Foto Getty Images

Prenderà il via domani il Mondiale di calcio femminile di Francia 2019, il primo che potrà vantare una vetrina importante di pubblico a seguirlo. Sarà infatti l’ago della bilancia per lo sviluppo e la proposizione del movimento del gentil sesso, nello sport che per antonomasia (meglio, per cattivo costume) è da sempre stato associato ai maschietti. Un’occasione infinitamente importante che FIFA (e le sue figlie) non vogliono lasciarsi sfuggire, sia per dare un “calcio” ai pregiudizi che per aprire un nuovo ricco mercato.
In questa guida, faremo un rapido escursus su quelle che saranno le squadre favorite (con le rispettive stelle), le possibili sorprese e le speranze delle nostre Azzurre, che sono una delle mine vaganti di questa competizione continentale.

Le favorite

6 gironi da 4 squadre ciascuno. Raggruppamenti all’italiana. Passano alle fasi eliminatorie le prime due di ciascun gruppo più le quattro migliori terze. Poi Ottavi, Quarti, Semifinali divideranno le 16 squadre dalla finale del Parc Olympique Lyonnais di Lione, che si terrà il 7 luglio 2019. Chi avrà più probabilità di arrivarci?
Partiamo dai campioni (meglio, campionesse), in carica: gli Stati Uniti d’America si presentano a Francia 2019 ancora da favorite, nonostante il fallimento alle Olimpiadi di Rio. Le veterane Morgan e Lloyd guideranno ancora l’attacco statunitense, ma non ci sarà più l’estremo difensore Solo, dopo essere stata esclusa dalla stessa federazione. Il girone F in realtà potrebbe rivelarsi ostico per le americane: se la Thailandia non è una squadra di prima fascia, Cile e Svezia potrebbero rivelarsi autentiche spine nel fianco per le campionesse a stelle e strisce. Cilene all’esordio nella competizione ma che hanno superato Argentina e Colombia (a sorpresa fuori dal Mondiale) nell’ultima Copa America, dietro al Brasile di Marta&co. Proprio le carioca vennero sconfitte dalla Svezia alle semifinale delle Olimpiadi casalinghe dopo la lotteria dei rigori (le scandinave vinsero poil’argento).
Girone tostissimo quello B, che vede tre ottime squadre come Francia, Corea del Sud e Norvegia (e la modesta Nigeria) lottare per i due posti per il tuno eliminatorio. Le padrone di casa arrivano al torneo con una delle rose più forti al mondo, basata sullo scheletro del Lione campione di Francia dal 2006/07 (12 anni consecutivi!) e che ha vinto 6 Champions League femminili negli ultimi 9 anni: il terzino Majri, il capitano e centrale di difesa Renard, la mediana Hendry e la punta Le Sommer, insieme a Bussaglia e Thiney rispettivamente di Digione e PSG. Nell’OL gioca anche quella Hegerberg (“solo” 186 gol in 5 anni di Francia) che con la sua Norvegia vuole rubare la scena alle gallette. La Corea del Sud cercherà invece riscatto a questi Mondiali dopo una Coppa d’Asia poco esaltante (solo quinto posto finale), trascinata dalle esperte Cho So-Hyun e Ji So-Yun, uniche due calciatrici attualmente tesserate nel Vecchio continente. Sarà un gruppo che garantirà spettacolo, visto che la Nigeria della stella Oshoala non starà di certo a guardare.
Dovrebbe invece avere vita più facile la Germania, che si presenta a questo torneo con tante aspettative dopo l’oro alle Olimpiadi di Rio 2016: il gruppo trascinato dalle atlete del Wolfsburg Goessling e Popp, vedrà inoltre la colonna portante del Bayern Monaco Maier e la sopresa di questa Bundesliga Schuller (ben 14 reti). Il gruppo teutonico avrà tre avversarie alla portata: se il Sudafrica pare meno attrezzata delle altre, Spagna e Cina sono pronte a contendersi il secondo posto, senza ostacolare la favorita del gruppo B.
Si aggiungono poi alla liste delle favorite per la vittoria anche Inghilterra e Canada. Le inglesi di Phil Neville (l’ex-bandiera del Man. Utd) sono inserite nel girone D insieme a ottime squadre come Giappone (campione d’Asia in carica), Argentina e Scozia (vera sorpresa delle qualificazioni). Selezione basata sul Manchester City secondo in FAWSL (ma con solo due giocatrici provenienti dall’Arsenal campione britannico) che cercherà di migliorare il terzo posto del Mondiali Canada 2015. Proprio le americane cercano un riscatto dopo essere state eliminate dalle inglesi ai quarti dello scorso mondiale (casalingo), e lo affrontano con una rosa composta dal giusto mix di gioventù ed esperienza. Di fronte avranno le campionesse d’Europa dell’Olanda, movimento cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, un’esperta Nuova Zelanda e una buona squadra come il Camerun (agli ottavi nell’ultima competizione mondiale).
Non dovrebbe essere iscritta alla liste delle favorite il Brasile, che nel girone C dovrebbe contendere la qualificazione alle nostre azzurre e all’Australia: sebbene le asiatiche (o oceaniche che siano) sono le favorite del girone, non è da escludere una lotta testa a testa fino all’ultima giornata. Saremo più specifici nel capitolo successivo di questa guida al Mondiale.

Le avversarie dell'Italia

Il primo vero Mondiale al quale l’Italia si appresta a partecipare, dovuto principalmente dall’interesse che ha suscitato l’intero movimento nell’ultimo biennio. Abbiamo già parlato di un’occasione da non buttare, ma quali saranno le reali speranze dell’Italia?
Il girone C non è certamente il più agevole, ma permette alle Azzurre di nutrire qualche chances per il passaggio del turno: analizzando infatti le teste di serie, Australia e Brasile pare un accoppiamento fra le “meno peggio” che potessero capitare alla selezione guidata da Milena Bertolini, mentre la Giamaica risulterà la classica “squadra materasso”.
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Barbara Bonansea con la maglia della Nazionale

Credit Foto Getty Images

Partiamo dall’Australia: una formazione molto esperta e con grande caratura internazionale, composta da giocatrici fisiche e che preferiscono un gioco duro, guidate dall’attacante Lisa De Vanna coadiuvata dalla Kerr. Una squadra che non è mai riuscita a superare la barriera dei quarti di finale della competizione, ma che vorrà provare a migliorare l’attuale 6° posto nel ranking FIFA. Sulla loro strada ci sarà anche il Brasile, ovvero le resaponsabili dell’eliminazione australiana alle scorse Olimpiadi (si tratterà del 4° scontro consecutivo ai Mondiali fra i due team). La squadra capitanata dal fenomeno Marta (infortunata in ritiro, a rischio per le prime partite) non ha la stessa caratura di qualche anno fa, ma rimane un avversario temibile essendo campione del Sudamerica da ben 3 edizioni. Ci sarà anche Formiga, recordman (meglio, “woman”) del calcio femminile: a 41 anni compiuti è la giocatrice più vecchia convocata a Francia 2019, ma soprattutto è alla settima partecipazione ad una coppa del mondo di calcio (nessuno nemmeno fra i maschietti come lei). La Giamaica invece è la squadra meno pericolosa del girone, nonostante una qualificazione a sorpresa a questa competizione, che presenta tante giovani atlete con l’obbiettivo quantomeno di non sfigurare.
Queste saranno le avversarie dell’Italia, a quale dovrà prestare attenzione soprattutto sulle prime due: visto il sistema di qualificazione al turno successivo, le nostre connazionali dovranno certamente fare risultato con una fra la Seleçao e le Matildas (oltre alle giamaicane), per essere certe quantomeno di finire fra le prime 16 del Mondiale.

Quali speranze per le Azzurre?

Un girone non facile per le nostre connazionali, che però arrivano alla competizione in ottima forma e con il sostegno di tanti tifosi della penisola: dopo infatti la sfortunata spedizione europea del 2017 contro l’Olanda, la selezione ha saputo cambiare e crescere in appena due anni, raggiungendo una qualificazione al Mondiale nel migliore dei modi (con appena una sconfitta nelle qualificazioni) e ottime prestazioni contro nazionali più quotate (Francia, Svezia, Germania fra le altre).
La ct Milena Bertolini, ex calciatrice fra le altre di Modena, Reggiana, Foroni Verona e Fiammamonza, ha di fatto confermato le scelte maturate negli ultimi mesi, puntando sulle nuove leve del calcio italico femminile. Una squadra giovane, ma ricca di talento che sarà capitanata dal centrale della Juventus Sara Gama. Insieme a lei, la colonna portante della Juventus bi-campione della Serie A femminile: il portiere Giuliani, Galli, Bonansea, Rosucci, Girelli, Boattin e Cernoia. Insieme a loro lo zoccolo duro di Milan e Fiorentina fra cui l’esperta attaccante Sabatino e la giovane regista Giuliano dalle fila rossonere, mentre il difensore Guagni e la centrocampista Parisi da quelle viola.
Come già mostrato nel biennio in cui è stata alla guida della selezione maggiore femminile, la Bertolini è solita un gioco semplice incentrato sul 4-4-2 o 4-3-3 per sfruttare il talento della nostra stella Bonansea, ala sinistra con il vizio del gol: sono infatti ben 13 i gol messi a segno nell’ultima Serie A, capocannoniera della Juventus al pari della Girelli. Proprio quest’ultima guiderà l’attacco azzurro, insieme ad una fra le due attaccanti del Milan convocate per Francia 2019: bomber Giacinti (ben 21 reti nel campionato appena concluso) e il capitano rossonero Sabatino, già assieme al Brescia prima della vendita. Centrocampo formato dalla coppia ben rodata della Juventus Galli-Rosucci (la seconda rientrata da poco da un grave infortunio) con Giugliano e Parisi pronte a subentrare. Difesa a 4 formata da Bartoli, Gama, Guagni e Linari. A difendere i pali Giugliani. Assenti per infortunio il centrale della Juve Salvai, grave assenza in vista di questa spedizione.
A questo punto, quali sono le reali speranze italiane per i Mondiali di Francia 2019? Certamente pare obbiettivo altamente improbabile la conquista del titolo, dovendo superare vere e proprie fatiche ercolane. Il pragmatismo vuole un’Italia che può dire la sua dentro il girone, ma che non punterà a strafare. Come già citato sarà vitale fare risultato contro una fra Australia e Brasile, per sperare di chiudere il girone nelle prime 16, con un occhio sulle terze degli altri 5 gironi. Poi tutto dipenderà dall’abbinamento, ma già con il sorriso per un buon piazzamento. Di Gianluca Zanfi (@GianlucaZanfi)
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