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Argentina ai rigori: è finale dopo 24 anni

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DaEurosport

Aggiornato 10/07/2014 alle 04:19 GMT+2

L'Olanda cede solamente dagli undici metri dopo uno 0-0 poco emozionante nei 120 minuti. Romero para il penalty a Vlaar e Sneijder: finisce 2-4 per la Seleccion. Decide Maxi Rodriguez. All'ultimo atto, il 13 luglio, super sfida alla Germania: ci sarà la "bella" dopo le due finali del 1986 e del 1990, che tedeschi e argentini si sono spartiti

Romero detiene un penalti en la tanda del Holanda - Argentina

Credit Foto AFP

Ancora una volta hanno deciso i calci di rigore. E dopo che nei quarti di finale avevano sorriso all’Olanda contro la Costa Rica, questa volta hanno premiato l’Argentina, che ritrova una finale Mondiale che le mancava dal 1990 (sconfitta con i tedeschi a Roma). Dal San Paolo di Napoli, quando gli argentini 24 anni fa sconfissero l'Italia, a San Paolo, in Brasile: un Santo a premiare la Nazionale di Papa Francesco. Van Gaal, dal canto suo, non ha potuto inserire Krul e Cillessen, sui penalties, si è rivelato inadeguato. In una semifinale fondamentalmente "brutta", lenta, equilibrata, tatticamente difficile da sbloccare, hanno fatto la differenza le due parate di Romero dagli undici metri, su Vlaar (uno dei migliori in campo nei 120 minuti) e Sneijder.
Lo 0-0 nei tempi regolamentari e supplementari ha perfettamente rispecchiato l’andamento della partita, con i portieri raramente impegnati e le marcature del recuperato De Jong su Messi e di Rojo su Robben eccellenti ed efficaci. I due fenomeni non hanno brillato, così come non hanno brillato le altre stelle presenti all’Arena San Paolo. Anzi, hanno vinto le difese. In finale, però, ci va l’Argentina del “difensivista “ Sabella, che ha sistemato una squadra che sembrava avere pesanti lacune dietro, proteggendola con un centrocampo solido e sostanzioso (sterpitosa prova di Mascherano). Sarà ancora, quindi, Germania-Argentina, per la terza volta nella storia. Il bilancio è perfetta parità, ma al Maracanà, il 13 luglio, solo una delle due potrà sollevare l’ambitissima Coppa del Mondo. Tedeschi favoriti d'obbligo, dopo le 7 reti che hanno spazzato via il Brasile, ma a questa Seleccion, compatta ed ordinata, bisognerà comunque fare molta attenzione.
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Argentina Olanda

Credit Foto EFE

LA CRONACA
Tra primo e secondo tempo c’è poco da raccontare. Olanda e Argentina, come spesso fatto fin qui in questo Mondiale, curano molto di più la fase difensiva che quella offensiva. Messi e Robben non si accendono praticamente mai, perché sempre raddoppiati e triplicati. Higuain e Van Persie non ricevono palloni giocabili e a farla da padrone sono le immense chiusura di Vlaar da una parte e il grande sacrificio di Mascherano e Perez, scelto per sostituire Di Maria, dall’altra. L’equilibrio logora un match teso e nervoso, poco spettacolare, ma ideale per gli amanti della tattica esasperata. L’occasione più grande, però, proprio al 90’, capita sui piedi di Robben, che se l’allunga troppo e viene fermato con un tackle meraviglioso da Mascherano, che salva porta, Romero e semifinale.
Nei supplementari non accade nulla di significativo, se non il primo tiro in porta dell’Olanda al minuto 98: sempre Robben a provarci, ma Romero blocca sicuro. A cinque minuti dai calci di rigore, la clamorosa palla-match capita a Palacio, entrato nella ripresa: la palla rimbalza, l’attaccante dell’Inter, a tu per tu, colpisce malissimo di testa tra le braccia di Cillessen. Errore incredibile. Lo 0-0, però, resta tale fino al 120’ e la lotteria dei calci di rigori decide la finalista. E dagli undici metri gli argentini sono freddissimi (4 su 4), mentre Vlaar e Sneijder si fanno ipnotizzare da un super Romero. Il 13 luglio al Maracanà ci sarà Germania-Argentina, in un atteso remake delle finali del 1986 e del 1990.
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Lionel Messi Olanda Argentina 2014 AP/LaPresse

Credit Foto LaPresse

LA STATISTICA CHIAVE
Quinta mondiale per l’Argentina: il bilancio è 2 vinte, 2 perse. Prima semifinale della storia che termina sullo 0-0 dopo 120 minuti. 7, le partite di Brasile 2014 finite dopo i tempi regolamentari: mai così tante dal 1990 (8).
IL MIGLIORE
Javier MASCHERANO – Partita mostruosa. Lo trovi dappertutto, in chiusura, in impostazione, largo a raddoppiare. Fenomenale il tackle su Robben al 90’. Grande centrocampista, uno di quelli che ti fanno vincere le gare che contano.
IL PEGGIORE
Robin VAN PERSIE - Il grande assente nella serata di San Paolo. Non la vede mai, sovrastato da Demichelis e Garay. Non tira, viene anticipato e poi sostituito. Semifinale da dimenticare.
IL TWEET
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Messi non sbaglia il suo rigore

IL TABELLINO: 2-4 dopo d.c.r.
OLANDA (3-5-2): Cillessen; Vlaar, de Vrij, Martins Indi (Dal 46’ Janmaat); Kuyt, Wijnaldum, De Jong (Dal 61’ Clasie), Sneijder, Blind; Robben; Van Persie (Dal 96’ Huntelaar). Ct: van Gaal
ARGENTINA (4-3-1-2): Romero; Zabaleta, Garay, Demichelis, Rojo; Perez (Dal 81’ Aguero), Mascherano, Biglia; Messi; Lavezzi (Dal 100’ Maxi Rodriguez), Higuain (Dal 81’ Palacio). Ct: Sabella
Arbitro: Cuneyt Çakir (Turchia)
Gol: nessuno
Ammoniti: Martins Indi, Demechelis, Huntelaar
Sequenza rigori: Vlaar: parato; Messi: gol; Robben: gol; Garay: gol; Sneijder: parato; Aguero: gol; Kuyt: gol; Maxi Rodríguez: gol.
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Maxi Rodriguez manda l'Argentina in finale

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