Nazionale - Spalletti, la clausola, Conte: per l'Italia non c'è più tempo

La FIGC sembra orientata a insistere su Luciano Spalletti per la guida della Nazionale dopo l’addio di Roberto Mancini. Come riportano tutti i quotidiani, però, la questione della clausola da pagare al Napoli è vincolante.

La questione della clausola contrattuale di Spalletti, che per Aurelio De Laurentiis essendo di “non concorrenzialità” è applicabile tanto a un club quanto alla Nazionale e che il presidente del Napoli vuole non per arricchirsi, ma per principio, il rischio è quello di finire in tribunale. Nel contesto di poca collaborazione che si è creato, si temono ripicche e dispetti da entrambe le parti: il Napoli potrebbe mettersi di traverso per le convocazioni degli italiani in Nazionale, mentre la FIGC potrebbe diventare dura e inflessibile nel caso in cui fosse il club partenopeo ad avere bisogno. Non è certo il clima ideale su cui costruire un nuovo impegno lavorativo e Spalletti lo sa. La sensazione generale è che se ne sia andato dal club per privilegiare il quieto vivere e in questo modo andrebbe tutto al contrario.

In questo scenario, il ritorno di Antonio Conte sembra un’alternativa più che concreta, tanto che si dice che Gravina abbia davvero contattato l’ex ct per sondare il terreno e che lui, contrariamente a quando aveva lasciato la panchina azzurra, sarebbe ben disposto nei confronti di un incarico che comunque lo terrebbe fermo per mesi, situazione che non gli è particolarmente congeniale. Il richiamo dell’Italia, però, è sempe fortissimo.

Entro la fine della settimana potrebbe esserci qualche svolta sul caso, anche perché la prima pausa del campionato per gli impegni della Nazionale è vicinissima: il 9 settembre gli azzurri saranno impegnati nelle qualificazioni per gli Europei dell’anno prossimo contro la Macedonia del Nord, il 12 settembre invece contro l’Ucraina.