L'Italia non conta

Prima di fare qualsiasi riflessione riguardo alla brutta figura dei giocatori italiani e di tutta la Serie A nella corsa al Pallone d'oro, vale la pena di ricordare i criteri che portano alla scelta dell'annuale trionfatore: sono (1) l'insieme delle prestazioni individuali e di squadra durante l'anno preso in considerazione, (2) il valore del giocatore (talento e fair play), (3) la carriera e (4) la personalità e il carisma.

Il trionfo di un fuoriclasse goleador come Cristiano Ronaldo, re della Premier League e della Champions con il Manchester United e Scarpa d'oro 2008, era senz'altro scontato.

D'altra parte si poteva sperare che alcuni dei protagonisti del nostro campionato salissero un po' di più nella classifica. Zlatan Ibrahimovic, protagonista assoluto del successo dell'Inter nella Serie A 2007/08, è finito giusto alle spalle del rossonero Kakà, campione uscente. 8° il brasiliano, 9° lo svedese. L'unico italiano in lista, invece, è il solito Gigi Buffon (18°), già al 2° posto nel 2006 (il miglior portiere nella storia dopo Yashin) ma questa volta penalizzato dall'assenza della Juventus in Champions League. Luca Toni, invece, non si è meritato nemmeno un voto nonostante la sua annata trionfale con la maglia del Bayern Monaco (titolo nazionale, Coppa di Germania e titolo di capocannoniere della Bundesliga). Gli altri azzurri erano stati tutti già esclusi dalla lista dei 30 candidati.

Questi risultati suggeriscono quindi un'attenta riflessione: in primis il valore della Serie A all'estero non viene percepito come paritario a quello di campionati come la Liga spagnola o la Premier inglese e secondariamente pare anche che la Federazione italiana, anno dopo anno, conti sempre meno nel panorama europeo. Riguardo a quest'ultimo dato un'avvisaglia a dir poco importante era arrivata con la bocciatura della candidatura a Euro 2012, ma sembra che il tempo passi senza la voglia di dare una svolta.

Le scorse edizioni del Pallone d'oro ci avevano sempre dato un motivo di speranza, con i trionfi degli ultimi anni di Nedved, Shevchenko, Cannavaro e Kakà, ma proprio per questo la bocciatura del 2008 fa molto male. Sarà solo un caso o è ormai una tendenza?