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Manchester City-Liverpool, chi vince la Premier League?

Simone Eterno

Aggiornato 04/05/2019 alle 13:37 GMT+2

Due giornate alla fine della Premier League e ancora tutto aperto tra Manchester City e Liverpool. Il City è padrone, i Reds invece sono aggrappati a 4 squadre: Leicester e Brighton, ultimi due avversari di Guardiola, ma anche Arsenal e Cardiff, decisive per tenere eventualmente viva l'ultima giornata. Lo sprint finale è una maledizione che per il Liverpool pare essere tornata per la 3a volta.

Pep Guardiola and Jurgen Klopp are chasing the Premier League title.

Credit Foto Eurosport

Ancora una volta una beffa sulla linea del traguardo. La stagione del Liverpool è già la migliore di sempre nella storia della Premier League, con i Reds che da settimana scorsa hanno sfondato la fatidica quota dei 90 punti. Un traguardo che da quando il massimo campionato inglese porta questo nome, mai le prime due della classifica erano riuscite a oltrepassare in contemporanea; sintomo della straordinaria lotta messa in piedi dagli uomini di Guardiola e quelli di Klopp.
La volata, però, per i Reds, ha tanto il sapore dell’ennesima beffa, con i complimenti al secondo classificato e i sorrisi per le copertine che ancora una volta finiranno stampati sui volti di qualcun’altro. Il Liverpool, che non vince il titolo dal 1991, ha già provato la sensazione nel recentissimo passato. Nel 2009, quando la squadra di Rafa Benitez si impose per due volte contro i diretti rivali del Manchester United, perse meno partite, segnò di più, ma trovò comunque il modo di finire 4 punti dietro i Red Devils. E nel 2014, quando sulla scivolata di Gerrard si infransero le speranze di un Suarez in grado di portarsi in spalla un reparto offensivo semplicemente straordinario.
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Fernando Torrens nell'1 a 4 con cui il Liverpool sconfisse lo United a Old Trafford. I Reds vinsero 2 scontri diretti su 2, ma terminarono a 86 punti.

Credit Foto Reuters

Liverpool, ci avevi creduto

Eppure lo scenario pare essersi ripresentato anche quest’anno, con il Liverpool che nel giro di due settimane ha visto infrangersi i propri sogni. Già, perché fino a qualche giorno fa ad Anfield e dintorni ci avevano davvero sperato. Il calendario tostissimo del Manchester City, con Tottenham e Manchester United a distanza ravvicinata, anticipati per giunta dai quarti di finale di Champions, avevano lasciato nel Merseyside la concreta sensazione di poter rosicchiare quel qualcosa che sarebbe servito per operare il sorpasso in vetta. Guardiola invece, eliminato in maniera rocambolesca in coppa, è riuscito non solo a sopravvivere al contraccolpo psicologico di un passaggio del turno sfuggito solo per mano del VAR all’ultimo minuto di recupero, quanto anche a fare bottino pieno in Premier League sia contro quel Tottenham che gli aveva festeggiato in faccia 4 giorni prima che contro i cugini del Manchester United, alla disperata ricerca di punti per la conferma di quel titolo nobiliare che premia solo le prime quattro.
E così, a Liverpool, l’ultima speranza pare essere svanita proprio settimana scorsa, quando sul campo del Burnley di Sean Dyche, gli impietosi sensori dell’occhio di falco decretavano, dopo attenta lavorazione dell’algoritmo, come quei 29.51 millimetri fossero sufficienti per superare anche l’ultimo degli ostacoli tosti e abbattere il muro dei Clarets che pochi giorni prima avevano fermato più o meno in egual maniera anche il Chelsea di Maurizio Sarri.
Insomma, in pochi giorni a Liverpool si è passati dall’entusiasmo per un finale di stagione tutto da vivere (in cui la doppia sfida contro il Barcellona nella semifinale di Champions League avrebbe fatto da prestigiosa cornice), all’analisi del fact-checking, alla presa di coscienza della cruda realtà dei fatti: per sfatare la maledizione sarà probabilmente necessario aspettare ancora.
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Liverpool fans

Credit Foto PA Sport

...O forse no?

Il Manchester City era e resta padrone del proprio destino, e solo Leicester o Brighton possono dare una mano alla causa del Liverpool.
Con due vittorie Guardiola metterebbe in bacheca la seconda Premier League consecutiva, sfatando una specie di mito che regge ormai da più di un decennio, quando il Manchester United di Sir Alex Ferguson fu l’ultima squadra dell’iper-competitivo – e iper-spettacolare – campionato inglese a laurearsi campione per due edizioni consecutive.
37a GIORNATA, PARTITE CHIAVEDATA E ORA
Cardiff City-Crystal PalaceSabato, 18:30
Newcastle-LiverpoolSabato, 20:45
Arsenal-BrightonDomenica, 17:30
Manchester City-LeicesterLunedì, 21:00
Guardiola, chiaramente, non crede alle favole, e nella conferenza stampa di avvicinamento al primo dei due ultimi impegni non ha usato giri di parole: “Il Leicester non verrà qui in vacanza”. Vero. L’Arsenal ad esempio l’ha testato sulla propria pelle la scorsa settimana, quando ne subì 3 da una squadra sostanzialmente senza più nulla da chiedere, privando ai ragazzi di Emery la possibilità di essere padroni del proprio destino nella lotta al quarto posto. Poi però c’è la forza del Manchester City, che dopo essere sopravvissuto a un finale che avrebbe steso tante altre, vede lì al traguardo i funzionari già pronti ad allacciare i nastrini azzurri alla corona del trofeo.

Cosa guardare nel weekend?

La Premier League si gioca però anche a distanza, e tre sono gli altri campi a cui guardare questo weekend: Newcastle, Arsenal e Cardiff.
Il primo è quello del Liverpool, dove va da sé Klopp dovrà necessariamente trovare i tre punti in un match decisamente più difficile rispetto a quello del Manchester City stesso: al St. James’ Park, vittorie i Magpies non ne hanno mai regalate; figuriamoci quando si può fare un dispetto a qualcuno. Il Liverpool ci arriva senza Keita e con le scorie di uno schiaffone dal Barcellona in Champions che ancora ad Anfield non hanno ben capito come si sia palesato. Un sostanziale dominio al Camp Nou per un’ora abbondante... 3-0 per Messi e compagni. Reagire, sabato sera, sarà tutt’altro che semplice.
Dovessero trovare il successo gli uomini di Klopp, occhio a quel punto all’Emirates, dove l’Arsenal sfida il Brighton; e a Cardiff, dove i padroni di casa ospitano il Crystal Palace.
Separate da 4 punti a due giornate dalla fine, Brighton e Cardiff sono le ultime due squadre in lizza per un posto salvezza. Neil Warnock (allenatore del Cardiff) insegue, ma in teoria questa giornata è dalla sua: se l’Arsenal, obbligato a vincere per andare in Champions, dovesse battere il Brighton, una contemporanea vittoria del suo Cardiff riporterebbe i Bluebirds a -1 dalla salvezza. Che con una giornata alla fine farebbe il gioco del... Liverpool!
38a GIORNATA, LOTTA AL TITOLODATA E ORA
Liverpool-WolverhamtponDom 12/05, ore 16:00
Brighton-Manchester CityDom 12/05, ore 16:00
Già, perché presumendo una vittoria lunedì sera del Manchester City sul Leicester, tutto verrebbe deciso domenica 12 maggio. Il Liverpool nell’ultima giornata ospiterebbe il Wolverhampton; il City di Guardiola volerebbe invece proprio a Brighton per sfidare una squadra a quel punto non più certa della propria salvezza.
E’ questa l’ultima, flebile, residua speranza del Liverpool per sfatare la maledizione. Partire da un successo a Newcastle e tifare Arsenal e Cardiff nel weekend; per poi aggrapparsi alla disperazione del Brighton e a un santo che da 28 anni ormai gli volta le spalle con costanza proprio sul più bello. Sembrerebbe averlo già fatto anche questa volta. Ma fino alla fine, visto il sense of humor di Eupalla, è meglio tenere d’occhio cosa succederà Oltremanica.
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