Qualificazioni Euro 2024 - Italia-Ucraina, 5 verità: Frattesi pilastro, assurdo fischiare Donnarumma, Zaniolo pimpante

QUALIFICAZIONI EURO 2024 - Nel primo successo dell'era Spalletti il centrocampo si conferma punto di forza. Ingiusti e ingiustificabili i fischi a Donnarumma. Bene Zaniolo, Ucraina alla portata in ottica qualificazione. La direzione azzurra è quella giusta.

Spalletti: "Donnarumma è un prodigio ma deve coltivare quel talento"

Video credit: Eurosport

Italia-Ucraina, match valido per le qualificazioni ad EURO 2024, é terminato 2-1 al Meazza di Milano grazie alla doppietta di un grande Frattesi. Luciano Spalletti, alla seconda panchina da ct azzurro, festeggia tre punti d'oro in chiave rincorsa al secondo posto nel gruppo C, posizione che garantirebbe la qualificazione immediata alla fase finale della rassegna continentale. La bagarre è comunque aperta perché, seppur gli azzurri possono vantare una gara in meno, a quota 7 punti alle spalle dell'Inghilterra capolista, in lizza per la seconda piazza ci sono tre Nazionali a pari punti: Italia, Ucraina e Macedonia del Nord: queste ultime due rappresentative, che fra un mese si sfideranno in un match delicatissimo e in cui si capiranno le dinamiche di questo girone. Vediamo insieme in cinque punti l'analisi della gara vinta dagli Azzurri: dalla forza della mediana a Zaniolo e Donnarumma.

1) Frattesi protagonista: la forza azzurra sta in mezzo

Doppietta con due inserimenti dei suoi. Una forza della natura Davide Frattesi, che ha partecipato attivamente a quattro degli ultimi cinque gol dell'Italia e che si conferma assoluto protagonista di questo nuovo ciclo azzurro. La forza dell'Italia in realtá sta proprio nel mezzo, dove Barella si è confermato leader e dove Locatelli ha sorpreso in regia per presenza e dedizione. Il reparto migliore di Spalletti, il vero punto di forza di questa Nazionale, considerando anche le assenze di Tonali e Pellegrini.
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Davide Frattesi

Credit Foto Getty Images

2) Zaniolo redivivo: una speranza per l'Italia

Finalmente riecco Nicoló. Zaniolo è stato sicuramente uno dei migliori nella vittoria dell'Italia al Meazza, uno dei più continui, convinti e convincenti. Poterlo riavere al top della condizione, in una zona di campo dove l'Italia ha carenza di qualitá, è una delle speranze di Spalletti e del gruppo in generale. La competitività azzurra passa anche da qui. L'esperienza inglese potrebbe farlo crescere e maturare definitivamente, a patto che gli infortuni lo lascino in pace e che la testa inizi davvero a pensare nel modo giusto.

3) Donnarumma fischiato: un'assurditá senza senso

Frattesi e Spalletti nel post-partita lo hanno definito assurdo e vergognoso. Ci uniamo. I fischi a Gianluigi Donnarumma rappresentano un ennesimo punto molto basso nella storia della Nazionale. Possono essere anche comprensibili i dissapori con il Milan e legittima l'antipatia dei tifosi rossoneri, ma fischiare un punto di riferimento (oggi capitano) della Nazionale e un patrimonio del calcio italiano in una partita del genere, fondamentale, in casa, resta oltraggioso e senza alcuna logica. Oggi Donnarumma rappresentava l'Italia, non il suo club, non i suoi contratti. Non è possibile accettare un trattamento simile.
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Gigio Donnarumma con la fascia di capitano, Italia-Ucraina, Getty Images

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4) Ucraina abbordabile: qualificazione alla portata

Bravi gli Azzurri ad incanalare da subito la partita, meno bravi a tenerla aperta e a sprecare almeno quattro colossali occasioni. Ma ad onor del vero va riconosciuto il gap evidente che c'è tra la nostra Nazionale e un'Ucraina traballante in fase difensiva e poco legate tra le linee. L'Italia può legittimamente ambire al secondo posto nel girone C e ha tutte le carte in regola per qualificarsi ad EURO2024 senza dover affrontare gli insidiosi spareggi. Insomma, basta non perdere In Ucraina e fare il proprio il dovere con Malta e Macedonia. Non un'impresa impossibile.
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Luciano Spalletti

Credit Foto Getty Images

5) Spalletti sulla strada giusta, anche se manca una punta

La direzione è quella corretta. Italia aggressiva, determinata, offensiva, creativa. Il lavoro di Luciano Spalletti resta agli albori, ma si intravedono già alcuni dogmi. L'Italia deve proseguire su questa via, deve credere in questo progetto e deve piano piano assimilare i diktat del tecnico toscano. C'è margine per migliorare e crescere, anche se manca un centravanti che convinca al 100% a livello internazionale. La soluzione Raspadori va bene in alcune partite, ma in altre può non bastare.
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Spalletti: "Donnarumma è un prodigio ma deve coltivare quel talento"

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