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Spalletti presenta Inghilterra-Italia e torna su Tonali e Zaniolo: "Se avranno reazione corretta, li riaccoglieremo"

Stefano Dolci

Aggiornato 17/10/2023 alle 00:11 GMT+2

QUALIFICAZIONI EURO 2024 - 827 giorni dopo la vittoria nella finale dell'Europeo, l'Italia torna a Wembley per sfidare l'Inghilterra che proverà a prendersi rivincite e a chiudere il discorso qualificazione per gli Europei 2024. Il monito di Spalletti: "Vogliamo ispirarci a ciò che è successo in quella gara lì e magari farla diventare la nostra storia e la nostra identità".

Spalletti: "Tonali e Zaniolo erano distrutti, scommesse vizio che..."

827 giorni fa la Nazionale Italiana a Wembley, superando ai calci di rigore l’Inghilterra, si laureava campione d’Europa per la seconda volta nella sua storia e viveva una delle serate più esaltanti ed incredibili della sua storia sportiva. Domani sera nel medesimo stadio con un nuovo ct (Spalletti invece di Mancini), un nuovo capo delegazione (Buffon), tantissimi volti nuovi, tre soli reduci di quella finale sicuramente in campo (Donnarumma-Di Lorenzo-Barella, ndr) e uno stato d’animo profondamente diverso affronta l’Inghilterra per mettersi alla prova contro un’Inghilterra, che avrà fame di rivincite e a cui basta un punto per strappare automaticamente il pass per Euro2024. Luciano Spalletti approccia questo appuntamento con curiosità, qualche dubbio e la voglia di provare a sovvertire il pronostico e riassaporare il profumo dell’impresa.
"Quella finale lì come tutti ciò che amano il calcio ero lì a vederla, quella è stata una storia unica per chi l'ha vissuta e meritarla. Sarebbe ingiusto fare dei paragoni, rimarrà unica. Vogliamo ispirarci a ciò che è successo in quella gara lì e magari farla diventare questa la nostra storia, facciamo sì che diventi la nostra identità. Faremo di tutto. Vogliamo andare al confronto con la realtà, non ci siamo riempiti la testa di pensieri spaventosi. La realtà ci dirà di che livello siamo Il segreto per ottenere un grande risultato non è mai una cosa sola, ma la somma delle cose che ti sei preparato. Oggi con Gravina ci si confrontava sul mettere a disposizione delle cose per restare in contatto anche durante la macro-sosta che c'è tra novembre e marzo, contatti di campo non solo telefonici. Non siamo venuti qui a giocare il calcio che ci capita, ma la partita che vogliamo. Il calcio è fatto di opportunità e probabilmente chi non crede in questo ha dei pensieri che non glielo fanno vedere. Qui davvero puoi valutare di che livello sei, sono le situazioni che noi dobbiamo amare. Noi amiamo e dobbiamo amare questi confronti qui, è questo a fare la differenza. Il confronto con la realtà ti dà sempre la dimensione di ciò che sei realmente e non dobbiamo sfuggire da questo confronto, altrimenti bisogna cambiare mestiere”.

"Per vincere qui dovremo tenere la palla più di loro"

"Noi abbiamo fatto di tutto per avere delle risposte importanti, non c'è qualcosa di preciso se non giocare un calcio libero, un calcio fatto di fluidità e personalità, un calcio moderno come va fatto ora. Come criterio se noi riusciamo a tenere la palla più di loro abbiamo più possibilità di vincere la partita. Poi ci sono coloro che la pensano diversamente, che non vogliono dare spazio alle spalle della linea per giocare in campo aperto. Però per ciò che si vede oggi in un confronto europeo vince di più chi gioca tenendo palla. Questa è un'idea che mi trova d'accordo. Se può essere la partita di Scamacca? Sì, questa può essere anche la sua partita”.
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"Caso esclusione Zaniolo-Tonali? Se avranno reazione corretta, li riporteremo dentro"

"In merito a questa disavventura che tutti abbiamo subito e ha colpito qualche giovane del nostro calcio è una cosa che ci dispiace, ci fa male. Erano giocatori forti, ma come già detto abbiamo l'obbligo di andare avanti, di tenere in considerazione se questi ragazzi avranno una reazione corretta a ciò che gli è successo e di conseguenza riportarli dentro perché sono giocatori forti. Ma non dipendiamo da loro come risultato che riusciremo a fare in partita. Mio sentimento su questa vicenda? E’ stato un trauma per la squadra, ci siamo ritrovati ad avere le autorità quasi dentro lo spogliatoio. Ci siamo rimasti un po' male, sorpresi. Però abbiamo avuto una giornata intera da quando li abbiamo salutati e in molti siamo andati ad abbracciarli prima che tornassero ai loro club, alle loro abitazioni. I ragazzi coinvolti erano distrutti: quando poi un gruppo sta insieme e vive le partite come una Nazionale si creano sempre relazioni importanti. Le relazioni sono la seconda cosa che si porteranno dietro nella vita, oltre che i risultati. Penso che questo sia un vizio che può succedere tra i giovani, noi ci siamo impegnati nel dire a loro molte cose e continueremo a seguirli per dargli la possibilità attraverso delle notizie e delle conoscenze per quello che per loro è il divertimento più importante”.
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