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Argentina, la nazionale delle contraddizioni che non segna e resta in corsa per miracolo

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 06/10/2017 alle 10:55 GMT+2

L'Albiceleste ringrazia il Paraguay e conserva ancora la speranza di poter approdare in Russia, ma vive in balia di scelte folli e di un potenziale offensivo quasi azzerato da Sampaoli.

Messi - Sampaoli - Icardi - 2017

Credit Foto Eurosport

La Bombonera è in silenzio, in preda alla disperazione. L’Argentina è fuori dai Mondiali e non ci sarebbe margine neppure per il quinto posto che vale lo spareggio contro la Nuova Zelanda. Mentre l’arbitro decreta la fine dello scialbo 0-0 contro il Perù, il Paraguay con l'ex romanista Sanabria ribalta il risultato in Colombia (1-2), riaprendo i giochi per l'Albiceleste che ha ancora incredibilmente in mano il proprio destino: basterebbe una vittoria in Ecuador (in altura ma contro una squadra già eliminata) per garantirsi almeno il pass per lo spareggio senza dover dipendere dalle altre. Ecco il quadro completo:

L’Argentina si qualifica al Mondiale se vince in Ecuador e:

  • Il Cile non vince in Brasile
  • Perù-Colombia termina in parità
  • Il Perù vince con la Colombia con una differenza reti inferiore a quella dell’Argentina in Ecuador
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Lionel Messi, Argentina

Credit Foto Getty Images

L’Argentina va allo spareggio se:

  • Vince in Ecuador e non si verificano le condizioni elencate in precedenza
  • Pareggia in Ecuador e si verificano due delle tre seguenti opzioni:
  • Il Perù viene sconfitto in casa dalla Colombia
  • Il Paraguay non riesce a battere in casa il Venezuela ultimo
  • Il Cile perde con più di un gol contro il Brasile

Un attacco atomico che non segna

La più grande contraddizione dell’Argentina è l’attacco, il secondo peggiore di tutto il girone sudamericano, capace di produrre la miseria di 16 gol in 17 partite. Un peccato mortale quando a disposizione ci sarebbero gli attaccanti più ambiti del pianeta: Messi, Higuain, Aguero, Dybala e Icardi. L’unica difficoltà sarebbe quella di sceglierne due o tre a partita. Invece, contro il Perù nella sfida decisiva il centravanti è Benedetto, il giocatore del Boca Juniors che Jorge Sampaoli preferisce ai bomber più corteggiati del mondo. All’Albiceleste manca anche il gioco e Messi, che predica nel deserto, è costretto a giocare 30 metri più indietro di quanto abitualmente faccia con il Barcellona. Nonostante questo, la Pulce mette tre volte davanti al portiere Benedetto che spreca puntualmente gol quasi fatti. Icarda e Dybala restano in panca tutto il tempo e il redivivo Gago (sì, proprio lui) fa un’apparizione fugace per poi rompersi a pochi minuti dal suo ingresso in campo. Cambi finiti e disperazione prima del miracolo del Paraguay.

Quando vivere di contraddizioni è la regola

Due pareggi interni con Venezuela e Perù, due reti realizzate nelle ultime cinque partite. Le contraddizioni dell’Argentina sono evidenti. Dovrebbero essere sempre preferiti i giocatori impegnati in campionati più allenanti, invece spesso e volentieri la spuntano i fedelissimi del Boca, come se godessero di una corsia preferenziale, o elementi che giocano in Sudamerica, con tutto il rispetto un altro pianeta rispetto al calcio europeo. A turno Dario Benedetto (Boca Juniors) e Lautario Acosta (Lanus) tolgono due gettoni ad altri e lo stesso era accaduto con Lucas Pratto (San Paolo), che il suo dovere l’ha fatto con un paio di gol, per carità, ma resta la meteora del Genoa. Insomma, questa Argentina è bravissima nel farsi del male da sola e Sampaoli, mentre predica che Messi e Dybala sono incompatibili o che Icardi può starsene fuori, è ancora al suo posto. Un altro miracolo, come l’ultimo miracolo che occorre per andare in Russia.
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