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De Rossi: "Non andare al Mondiale sarebbe una macchia nella carriera. Non possiamo sbagliare"

Stefano Dolci

Pubblicato 08/11/2017 alle 14:30 GMT+1

Il capitano romanista in conferenza stampa ha spiegato il significato di questa delicatissima doppia sfida: "Spero che a nessuno di noi tremino le gambe. A me non tremarono in finale di Coppa del Mondo a 22 anni. Se bastasse fare la lotta giocherebbero tutti. Serve una partita intelligente, le qualità non ci mancano e sono da mixare con la nostra esperienza".

Daniele De Rossi - Italia-Albania - 2017

Credit Foto LaPresse

E' una partita che non si può sbagliare, la posta in gioco è alta, sangue e sudore va bene come concetto ma poi servono lucidità, organizzazione, tecnica e corsa. Se bastasse fare la lotta giocherebbero tutti. Serve una partita intelligente, le qualità non ci mancano e sono da mixare con la nostra esperienza".
Lo ha detto il centrocampista della Nazionale, Daniele De Rossi, oggi a Firenze al centro tecnico federale di Coverciano, dove gli azzurri stanno preparando la doppia sfida play off contro la Svezia pe la qualificazione al Mondiale di Russia 2018.
"Se loro giocano con il 4-4-2 non stravolgeremo il nostro modo di affrontarli solo perché la sfida è importante. Devi giocare con le armi con cui cerchi di battere ogni altra squadra. L'esperienza conterà ma è una delle qualità che serviranno, come furore, rabbia, tecnica e organizzazione. Solo l'esperienza non serve. Spero che a nessuno di noi tremino le gambe. A me non tremarono in finale di Coppa del Mondo a 22 anni. Avere più esperienza non significa che devo avere il posto assicurato e che sono migliore di un altro".
Per il centrocampista azzurro e della Roma "conta passare il turno, non molto in che maniera, e "le convinzioni del ct saranno le stesse di sempre, non mi sembra che la stia preparando diversamente solo per l'importanza". Parlando degli avversari, De Rossi ammette che "il fatto che non ci sia Ibrahimovic è sempre un vantaggio perché anche a 40 anni e con una gamba rotta contro non lo vorrei mai" e che la Svezia "non è sconosciuta per noi e non è una squadra materasso: se il Mondiale è importante per me penso che lo sarà anche per loro che ne hanno giocati meno. Ma possiamo batterli, anche se ci sarà da soffrire. Noi dobbiamo andare al Mondiale".

"Andare al Mondiale è un successo per tutti gli italiani"

"Bisogna stare vicini a questa Italia. Bisognerà fare il tifo e lasciare da parte i campanilismi. Andare al Mondiale è un successo di tutti gli italiani. Questo non è il momento per chiedere fiducia, dobbiamo conquistarcela. Abbiamo la consapevolezza di essere forti, anche più della Svezia, ma abbiamo anche un pizzico di paura, che deve esserci nel calcio moderno, dove giocatori forti ci sono in tutte le nazionali. Ma nello spogliatoio abbiamo grandissima fiducia. Tutti noi vogliamo giocarlo questo Mondiale. Non partecipare sarebbe una cosa molto negativa che non vogliamo nemmeno prendere in considerazione".
De Rossi, infine, ha fatto gli auguri a due grandi azzurri del passato; Sandro Mazzola, che oggi compie 75 anni, e Gigi Riva, che ieri ne ha compiuti 73. E ha concluso con un pensiero ad Andrea Pirlo, che ha annunciato il ritiro dal calcio. "Di lui - ha detto De Rossi - ha parlato tutto il mondo e ha ricevuto riconoscimenti trasversali. C'è poco da aggiungere. Il consenso è simile a quello ricevuto da Francesco Totti e questo significa che è stato un grande campione. Per me è stato un amico e compagno di squadra leale, uno che non ha mai preso scorciatoie per piacere ad allenatori e compagni".
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