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Ibrahimovic: “Biscotto nel 2004? Non l'avrei permesso, chi mi conosce lo sa”

DaAgenti Anonimi

Pubblicato 09/11/2017 alle 10:58 GMT+1

Dal nostro partner Agenti Anonimi

Zlatan Ibrahimovic (Suède) contre les Bleus à l'Euro 2012

Credit Foto Getty Images

La gara di andata, in programma domani sera a Solna, tra Svezia e Italia, valida per la qualificazione ai Modniali in Russia di quest’estate, è sempre più vicina.
Per l’occasione ha parlato un giocatore che conosce molto bene sia il nostro campionato – viste le sue stagioni con Juventus, Inter e Milan – che la Nazionale azzurra. Stiamo parlando nientemeno di Zlatan Ibrahimovic, in forza al Manchester United e prossimo a rientrare in campo dopo il brutto infortunio subito in Europa League durante la scorsa primavera.
L’attaccante, 35 anni, ha detto addio alla Svezia lo scorso 22 giugno 2016, quando la Nazionale scandinava era uscita nella fase a gironi, durante i quali aveva affrontato proprio l’Italia. Quella gara era terminata 1-0 per gli azzurri grazie a una rete di Eder nel finale.
Ora però la storia è diversa, in quanto molte cose sono cambiate in questi 15 mesi.
E Ibra, ai microfoni di “Sky Sport 24“, presenta così la doppia sfida:
Saranno due belle partite, difficili per entrambe. Le squadre faranno di tutto per passare, saranno vere e proprie finali. I play-off sono molto diversi dal girone di qualificazione. La Svezia gioca senza pressione, perché da quando non ci sono più io nessuno pretende chissà quale risultato, dai media ai tifosi. Quando gioco io il livello si alza, in mia assenza si abbassa. Detto questo sono pur sempre un bel collettivo, con meno responsabilità sulle spalle. I giocatori non hanno molta esperienza, ma il progetto resta però ambizioso. Quanto alla Nazionale italiana, Verratti è come me, nessuno è più forte di lui, ma va utilizzato nel modo giusto, ovvero giocare da centrale in un centrocampo difensivo.
Inevitabile poi una domanda sul quel famoso "bisoctto" in Danimarca-Svezia 2-2 del del 2004, che sancì l’eliminazione dell’Italia da EURO 2004 e alimentò non poche polemiche:
Era una partita normale, il risultato non era affatto combinato. Chi mi conosce sa che non accetto fare queste cose, non esiste. Poi si sa come funziona, si cerca sempre di trovare scuse. Ma queste sono solo parole.
Il giocatore si pronuncia poi circa un suo ipotetico ritorno tra le fila della Svezia, con cui, tra il 2001 e il 2016, ha collezionato 115 presenze e 62 gol: “La mia storia in Nazionale l’ho già fatta, poi vediamo cosa succede. Sicuramente andare in Russsia sarebbe molto bello“.
Raffaele Campo
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