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Ancelotti: "Calciopoli? Moggi nè vittima né carnefice"

DaLaPresse

Aggiornato 03/04/2015 alle 15:19 GMT+2

Il tecnico del Real Madrid in un'intervista a Canale 5 assolve l'ex dg della Juventus: "Ha fatto parte di un sistema che non era tanto chiaro in quel periodo. Ho lavorato insieme a lui, è stato uno dei migliori che ho conosciuto da questo punto di vista". Poi svela: "Tornerei al Milan. È l’unico posto dove mi piacerebbe tornare"

Luciano Moggi, Carlo Ancelotti, Juventus, LaPresse

Credit Foto LaPresse

"Luciano Moggi è un carnefice o una vittima del sistema calcio? Io credo né vittima né carnefice. Ha fatto parte di un sistema che non era tanto chiaro in quel periodo e, a livello dirigenziale, visto che ci ho lavorato insieme, è stato uno dei migliori che ho conosciuto da questo punto di vista". Così Carlo Ancelotti, allenatore del Real Madrid, commentando l'ultimo atto del processo Calciopoli: "Fortunatamente per il calcio italiano questa pagina, che non è stata bella, si è chiusa e si cerca di guardare avanti con le difficoltà che tuttora sta incontrando il calcio italiano, difficoltà di altro aspetto - così il tecnico in collegamento da Madrid, intervistato da Piero Chiambretti per la sua trasmissione "Grand Hotel Chiambretti" su Canale 5 - sulla richiesta di danni avanzata dalla Juventus alla Figc, Ancelotti sottolinea: "Credo che si chiuda una pagina e deve chiudersi per tutti, quindi anche per la Juventus. È stata una pagina triste per il calcio italiano, ma che fortunatamente si è chiusa e credo che tutti dovrebbero guardare avanti con più ottimismo".
“AL MILAN CI TORNEREI DI CORSA” - Il tecnico di Reggiolo ha anche parlato di un possibile ritorno del Milan: "Certo che ci tornerei. È l’unico posto dove mi piacerebbe tornare. Sono 20 anni che faccio l’allenatore e sono 20 anni che, in questo periodo, mi chiedo dove sarò ad agosto. Ma non c’è nessuna novità a proposito della mia panchina. L’obiettivo del Real Madrid è molto chiaro ti danno tutte le possibilità per competere a tutti i livelli e in tutte le competizione quindi l’obiettivo è di vincere. Ma capitava lo stesso al Chelsea, al Paris Saint Germain o al Milan perché ogni squadra ha i suoi obiettivi e per un allenatore l’obiettivo che sia vincere una coppia o di salvarsi il lavoro non cambia".
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Carlo Ancelotti

Credit Foto Eurosport

Sulle polemiche dopo il ko nel 'Clasico': "E’ stato un ritorno tranquillo perché dopo parecchie partite la squadra è tornata a giocare per come sa giocare e per come voleva giocare e credo che non sia importante la sconfitta, che sicuramente pesa, ma le sensazioni per le prossime partite sono positive. C’era un po’ di dispiacere, ma con un occhio positivo alle prossime partite. Quanto alla possibilità di allenare un giorno la Nazionale, Non credo sia possibile perché in questo momento mi piace ancora molto quello che sto facendo: allenare tutti i giorni, stare tutti i giorni sul campo. Avere un ruolo part-time in questo momento non mi darebbe entusiasmo".
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