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Le pagelle di Roma-Sampdoria 0-2

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DaEurosport

Aggiornato 17/03/2015 alle 00:13 GMT+1

Migliore in campo il portiere Viviano, ma che campione si conferma Samuel Eto'o. Blucerchiati quasi tutti promossi, nella Roma si salvano in pochi. Pjanic da "pianista" a "piano-bar", Keita perde la testa (foto Lapresse)

Eto'o Sampdoria Lapresse

Credit Foto Eurosport

===Le pagelle della ROMA===
Morgan DE SANCTIS 6 – Sui gol può poco. Altri interventi non ne compie. Nessun miracolo, ma nessuna colpa.
Vassilis TOROSIDIS 6 – Senza infamia e senza lode. Difensivamente sbaglia di rado. Spinge tanto, crossa e nel primo tempo è tra i migliori. Esce per esigenze tattiche. (Dal 73’ LJAJIC 5,5 – Entra per trovare il pareggio e invece è Muriel a segnare il raddoppio ospite. Nessuna svolta)
Mapou YANGA-MBIWA 5 – Parte bene, gioca un primo tempo interessante, anche perché la mobilità di Okaka è tutt’altro che irresistibile. Nella ripresa affonda e sul contropiede di Muriel evidenzia tutti i suoi limiti difensivi. Si dirige verso il pallone senza pensare, senza mai provare a comprendere in anticipo dove finirà davvero la sfera.
Davide ASTORI 5 – Tiene Okaka, anche fisicamente. Sembra in serata con un paio di diagonali azzeccate. Ma anche qui basta rivedere i movimenti sul gol di Muriel per capire che non è un difensore di alto livello. Lo scorso anno uno dei punti di forza della Roma era la coppia Benatia-Castan: ora, la Roma dà la sensazione di essere sempre vulnerabile.
Josè HOLEBAS 5,5 – Quanta fatica nel rincorrere il guizzante Eder. Poca spinta e tante incertezze. Fisicamente regge, tecnicamente no.
Miralem PJANIC 4 - Il suo tiro al minuto 81 è l’unico squillo di una gara pessima. Non trova mai la posizione, non crea il passaggio vincente e verticale, si limita al compitino. E se nel primo tempo può bastare per stiracchiare una sufficienza, nella ripresa sparisce dal campo. Lo scorso anno era un “pianista” eccezionale, che poteva esibirsi in teatri di alto livello. Ora è un qualunque suonatore di piano-bar, facilmente imitabile e quindi sostituibile. Non fa più la differenza.
Seydou KEITA 4,5 – Non aveva giocato male. Pur con passo lento e freno a mano tirato, il cervello della Roma era apparso abbastanza lucido. La follia con applauso ed espulsione (meritata) ce la si può aspettare da un ragazzino, non da un giocatore di 35 anni suonati che è considerato tra i leader giallorossi.
Alessandro FLORENZI 5,5 – Sarebbe da sei, se non perdesse Eto’o in occasione del primo gol blucerchiato. Si fa saltare e la Samp passa. L’impegno, la corsa e il dinamismo sono apprezzabili, così come i piazzati risultano sempre pericolosi. La leggerezza difensiva costa la partita.
GERVINHO 5,5 – Si accende a tratti e quando parte crea ogni volta qualcosa. Nel primo tempo, con Totti, costruisce le principali palle gol della Roma. Viviano (più merito del portiere che demerito dell’ivoriano) gli nega un gol fatto. Nella ripresa rallenta e non sfonda più.
Francesco TOTTI 6 – Tra i meno peggio. Impegna Viviano, si abbassa per dare spazio a Gervinho e Iturbe, prova a caricarsi la squadra sulle spalle. Poi finisce la benzina: sostituzione inevitabile. (Dal 63’ VERDE 6 – Porta voglia e coraggio, nonostante l’età. Quantomeno corre, impegna Viviano, crossa, ci prova con grinta)
Juan Manuel ITURBE 5 – Vabbè, siamo al “caso umano”. Che il giocatore ammirato a Verona lo scorso anno si sia perso, è palese. Ma che a 21 anni non riesca più ad abbinare tecnica a velocità resta un mistero. Zero guizzi, zero tiri veri. Bocciato. (Dal 68’ DOUMBIA 5,5 – Prova a dar fisicità in mezzo all’area. Di giocabile non arriva nulla, ma fisicamente è sembrato in ripresa rispetto alle esibizione di tre settimane fa)
ALL. Rudi GARCIA 5 – La Roma gioca un buon primo tempo e inizia con voglia anche la ripresa. Una volta passata in svantaggio, però, non riesce a reagire, palesando una crisi psicologica che ha radici profonde. Bravi tutti a far bene quando nessuno si aspetta niente da noi (vedi stagione 2013/14), il difficile arriva (stagione 2014/15) quando la società investe sul mercato e il pubblico pretende quel salto di qualità che non è arrivato. La Roma di un anno fa non avrebbe mai perso una partita del genere.
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Roma Sampdoria Lapresse

Credit Foto Eurosport

===Le pagelle della SAMPDORIA===
Emiliano VIVIANO 8 – Tre interventi decisivi (uno superlativo su Gervinho) nel finale di primo tempo, altri due provvidenziali negli ultimi minuti (su Pjanic in allungo strepitoso). Se la Samp è rimasta imbattuta all’Olimpico il merito è anche del suo portiere, impeccabile e in vero stato di grazia.
Lorenzo DE SILVESTRI 7 – Il gol da ex laziale se lo sognerà a lungo. Prima e dopo il piazzato rapace che ha determinato lo 0-1, non ha sbagliato nulla. Sgroppate offensive e perfette diagonali difensive. Bravo!
Matias SILVESTRE 6,5 – Tra i due centrali doriani a guidare la difesa è il più giovane Romagnoli. Lui, però, si dimostra all’altezza. Attento e concentrato.
Alessio ROMAGNOLI 7 – Basta paragoni con Nesta. Alessio Romagnoli è Alessio Romagnoli. A 20 anni, con la stoffa del fuoriclasse, non sbaglia un intervento. È in partite come queste che si capisce il valore di un giocatore. E il ragazzo in questione, quest’anno, avrebbe fatto molto comodo alla Roma, che ha preferito puntare su Manolas e Yanga-Mbiwa. L’esterofilia non sempre paga.
Vasco REGINI 7 – Che freccia a sinistra. Il gol che sfiora al minuto 93 sarebbe stato il giusto premio per una partita giocata alla grande dal mancino doriano. Rischia, ma è sfortunato, un autogol nel primo tempo. Passato lo spavento, martella la fascia. Promosso.
Pedro OBIANG 6 – Falloso e ammonito. Meno brillante del solito. Mihajlovic se ne accorge e lo toglie, evitando guai peggiori. (Dal 64’ DUNCAN 6,5 – Protagonista nell’azione del secondo gol blucerchiato, entra in partita duro e cattivo. Altra pedina molto molto utile a gara in corso)
Angelo PALOMBO 6,5 – Capitano tattico. Non si prodiga in una prova mostruosa, ma gestisce i ritmi con attenzione e nel finale salva anche un gol sul colpo di testa di Astori. “Sempre lì, lì nel mezzo”.
Roberto SORIANO 6 – Non appariscente, non vibrante. L’uomo di Mihajlovic non si fa vedere con grandi giocate, ma contribuisce con il famoso “lavoro sporco” alla vittoria doriana.
Samuel ETO'O 7,5 – Che giocatore infinito. Gioca un po’ trequartista, un po’ regista, un po’ tutto-campista. La tecnica è sublime e lo si vede nel primo gol. L’intelligenza tattica ancora determinante. Attenzione perché giocatori così fanno la differenza, a qualsiasi età.
Stefano OKAKA 5,5 – Come insufficiente??? Si chiederanno i sostenitori della teoria della generosità. Si ok, è generoso, lotta, ci mette il fisico. Ma perde anche tanti palloni, non tira mai in porta e nel secondo tempo cammina letteralmente. Si sacrifica, ma a fine 2014 era molto più incisivo. (Dal 74’ MURIEL 7 – Ha un conto aperto con la Roma e lo dimostra ancora una volta. Entra inviperito, segna, ci prova ancora. Tre gol nelle ultime cinque partite. Rinato con Mihajlovic).
EDER 6,5 – Lo vedi fare il terzino, poi lo vedi ripartire, poi lo vedi in pressing sui portatori di palla giallorossi. Ma quanto corre? Ci mette anche tecnica e coraggio nella seconda rete. Insostituibile.(Dal 92’ WSZOLEK sv)
ALL. Sinisa MIHAJLOVIC 7,5 – Artefice del capolavoro blucerchiato. Ci ha messo un mesetto a capire come e dove utilizzare Eto’o ed Muriel. A comprenderli e conoscerli. Ora, con la consapevolezza di avere due armi così letali, il serbo della Samp può colpire e affondare chiunque. La Samp subisce tre-quattro occasioni (deve ringraziare Viviano), ma è solida e a marzo è addirittura in corsa per i piazzamenti Champions. La soddisfazione di aver battuto per la prima volta da allenatore la Roma, per un tifoso laziale come lui, deve valere doppio.
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