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Tavecchio: "Temeraria la richiesta risarcimento della Juve"

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Aggiornato 25/03/2015 alle 16:46 GMT+1

Il presidente della Figc a proposito della richiesta di risarcimento danni che la Juventus pretende per lo scandalo Calciopoli spiega: "La sentenza della Cassazione ha confermato i reati e l'associazione a delinquere. Temeraria la richiesta di risarcimento della Juventus"

Carlo Tavecchio (AFP)

Credit Foto AFP

"In attesa delle motivazioni, la sentenza conferma la linea della giustizia sportiva: fatta salva la prescrizione, i reati ci sono stati, l'associazione a delinquere pure, per noi la richiesta di risarcimento della Juve al Tar è una lite temeraria. Abbiamo preso atto che un reato c'è stato ed un reato non di poco conto. tanto è vero che un soggetto che ha rinunciato alla prescrizione (l'arbitro Massimo De Santis, ndr) è stato condannato. Il teorema è stato confermato e qualcosa di illecito c'è stato. Prendiamo atto e riteniamo che in futuro dovremo sistemare le questioni in modo diverso.". Dopo un silenzio durato due giorni il presidente Carlo Tavecchio commenta con questa stringata nota all’Ansa la sentenza della Cassazione sul processo Calciopoli che ha portato alla prescrizione di Moggi e Giraudo e di buona parte dei protagonisti di questa vicenda che nel 2006 ha azzerato buona parte del sistema calcio.
Il numero uno della Figc non fa passi indietro e fa chiaramente capire che non sarà prestato il fianco alla Juventus che nel novembre 2011 aveva avanzato al Tar una richiesta di risarcimento alla Figc per un importo pari a 444 milioni di euro motivati col danno ingiusto, subito dall'illegittimo esercizio dell’attività amministrativa e dal mancato esercizio di quella obbligatoria in relazione ai provvedimenti adottati dalla Figc nell’estate del 2006 e del 2011”.
La Sentenza della Cassazione e la conferma dell’associazione a delinquere fa dormire sonni tranquilli agli uomini di via Allegri anche se in Figc tutti sono consapevoli del fatto che la Juventus non mollerà la presa e presto tornerà alla carica. Agnelli e i legali bianconeri attendono solamente le motivazioni della sentenza prima di far partire un vero e proprio braccio di ferro con la giustizia sportiva per riportare a casa i due scudetti che sono stati tolti nel 2006. La Juventus è straconvinta che siano stati usati due pesi e due misure e non avrà pace fino a quando non sarà fatta una revisione di questa vicenda.
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