Assane Gnoukouri: una gemma da salvare nella turbolenta estate dell’Inter

Il precampionato nerazzurro ha lasciato dei dubbi, ma anche una certezza su cui costruire il futuro: l'ivoriano classe '96, un talento da valorizzare

Assane Gnoukouri, Inter (foto LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Non è stato un precampionato facile quello dell’Inter, ma tra le incertezze e gli esperimenti tattici più o meno riusciti, Mancini ha trovato un diamante. Un giocatore da valorizzare su cui costruire il futuro: Assane Gnoukouri. Può essere lui il vero "acquisto" della Beneamata agli albori della stagione 2015-2016.

Bruciare le tappe quando non si hanno alternative

Il paradosso, che emerge quando si dà un’occhiata alla giovane carriera del classe ’96, è che l’ivoriano è nato calcisticamente tardi. Niente Pulcini, niente Allievi e nessun tesseramento per la Federcalcio ivoriana per la perla nera nativa di Divo, a 180 chilometri da Abidjan, situata all’interno del Paese. Poi tanto calcio in strada e la volontà di stare lontano dai pericoli coltivando il sogno di rincorrere un pallone. Su uno dei campi improvvisati, al posto del cerchio di centrocampo c’era un albero, una scena che ricorda i trascorsi di qualsiasi bambino alle prese con lo sport più seguito del mondo. Eppure Assane ha recuperato tutto il tempo perso...

Un percorso a ostacoli

Giovanni Damiani Drago, procuratore attento ai talenti cresciuti in Africa, intuì che il ragazzo aveva delle potenzialità e lo portò in Francia. Il Marsiglia sembrava un porto sicuro, anche per la familiarità con la lingua francese, ma problemi burocratici si misero di traverso. Fu così che Beppe Giavardi, osservatore dell’Inter, ne approfittò per segnalarlo appoggiandosi all’Altovicentino, società di Valdagno (Vicenza) molto vicina al club di Thohir per quanto riguarda il settore giovanile. Rino Dalle Rive, presidente del club, lo definì “un direttore d’orchestra, un centrocampista offensivo che si riscoprì ancora più forte davanti alla difesa”, e lo prese sotto la sua ala tanto da passargli qualche mancetta, dato che la famiglia, nonostante lo stipendio (all’epoca comunque modesto) di Gnoukouri, era numerosa.
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Gnoukouri e Jovetic festeggiano la rete all'Athletic Bilbao (foto LaPresse)

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Il grande salto

Nella Primavera dell’Inter, l’ivoriano ha fatto vedere le sue qualità fino al battesimo di fuoco: il derby contro il Milan, disputato con la personalità di un veterano. Sì, perché quello che sorprende di Gnoukouri è che, malgrado la scarsa esperienza, non patisce minimamente il grande palcoscenico. Ma il classe ’96 non è solo corsa: tecnicamente ha dimostrato di non avere molto da invidiare a tanti protagonisti della massima serie. Nell’amichevole contro l’Athletic Bilbao, non a caso l’unica prova convincente dei nerazzurri in un percorso estivo scivoloso, Gnoukouri è stato il faro della manovra con lampi di classe, lanci calibrati, cambi di gioco e aperture con il contagiri. Oro colato nel centrocampo dell’Inter, ora che se n’è andato anche Kovacic.

L’errore che l’Inter non deve commettere

“Se giocasse nel Porto, lo venderebbero per 30-35 milioni. Ha qualità, ma deve stare con i piedi per terra e lavorare”, ha commentato Mancini dopo il match vinto contro i baschi al Tardini. Il tecnico deve essere bravo a gestirlo e la società non deve caricarlo di responsabilità eccessive, errore troppe volte commesso in passato. Se Gnoukouri non verrà schiacciato da aspettative e pressioni, il suo talento potrà risollevare le sorti di un centrocampo rimasto orfano della qualità di Kovacic. La condizione, però, è che gli venga data fiducia. Assane, che compirà 19 anni il prossimo 28 settembre, la merita e con umiltà può imporsi facendo passare in secondo piano ogni chiacchiericcio su Felipe Melo.
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