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Felipe Melo & co.: tutti i "voltagabbana" sull'asse Milano-Torino

Joni Scarpolini

Pubblicato 17/10/2015 alle 09:13 GMT+2

Non solo il brasiliano ex Juventus e oggi all'Inter: da Cannavaro a Hernanes, passando per Bonucci, Lucio, Ibrahimovic, Vieira, ma anche le leggende Tardelli e Sarti, ecco chi ha rinnegato il vecchio amore traslocando dalla corte della Vecchia Signora alle dipendenze della Beneamata o viceversa

Felipe Melo - Inter 2015-2016

Credit Foto LaPresse

Alla fine, in nerazzurro, ci è arrivato. Così come volevano i piani alti. Solo che il giro è stato più lungo del previsto. "Già sette anni fa potevo diventare un giocatore dell’Inter – ha raccontato a La Repubblica Felipe Melo - mi voleva Mourinho e io volevo lui. Finì che andai alla Fiorentina, poi alla Juventus e dopo al Galatasaray dove ho vinto moltissimo. Ma Dio mi voleva qui, si doveva chiudere un cerchio. La Juve è stato un errore, avrei fatto meglio ad andare all’Inter, così avrei vinto il Triplete”. Non siamo molto sicuri che lo Special One avrebbe preferito schierarlo al posto di Thiago Motta, fatto sta che Felipe Melo non ha speso certo parole di miele nei confronti della Vecchia Signora, alla corte della quale fece flop dal 2009 al 2011. Ma il mediano brasiliano è solo l’ultimo di una lunga coda di "ingrati illustri” sull’autostrada Milano-Torino.
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L'esultanza di Felipe Melo, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Fabio Cannavaro, una volta vestito di bianconero, non aveva motivi per rimpiangere il suo passato nerazzurro, anzi: dal 2002 al 2004 fu spesso costretto a giocare da terzino e quando arrivò a Torino si disse pentito di essersi sacrificato sulla fascia ai tempi interisti, durante cui incassò più insulti che applausi dagli spettatori di San Siro.
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Cannavaro Melo Juventus

Credit Foto Imago

Leonardo Bonucci, quando gli si parla di Inter, rammenta l’unica partita di campionato giocata con la Beneamata, l’ultima della stagione 2005/2006 a Cagliari, e qualche match di Coppa Italia come contentino nell’annata successiva: allora era un pischello e Mancini non credette in lui, spedendolo al Treviso a farsi le ossa. Per questo Bonucci va ripetendo che dell’Inter ha un ricordo troppo esiguo per poterlo raccontare ai suoi figli.
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Bonucci Juventus

Credit Foto LaPresse

Nel luglio 2012 Lucio, ex eroe del Triplete nerazzurro, ci ha impiegato il tempo di una conferenza per rinnegare il suo passato glorioso dichiarando, come fossero suoi, che gli scudetti juventini erano 30 e non 28. Se la matematica non è un’opinione, sul voltagabbanismo ci sarebbe molto da dire.
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2012 Tim Juventus Lucio

Credit Foto LaPresse

Per non parlare di Zlatan Ibrahimovic e Patrick Vieira: conquistarono due scudetti con la Juventus e nel 2006 passarono entrambi all’Inter, aggiudicandosi quello assegnato a tavolino ai bianconeri. In pratica sono gli unici giocatori della storia ad aver vinto due campionati in un'estate, uno sul campo, poi revocato, l'altro "di cartone", per dirla alla Moggi. E, quando giunsero alla Pinetina, la Juve si era tramutata improvvisamente in un trascorso scomodo da riesumare, date le arcinote vicende di Calciopoli.
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Inter

Credit Foto Eurosport

Hernanes dall’Inter alla Juve è cronaca recente. Un anno e mezzo fa l’ex centrocampista della Lazio promise di diventare un simbolo nerazzurro, ma le cose non sono andate come sperava e ora vuole essere una colonna bianconera. A Hernanes, che allo Stadium deve ancora ingranare, consigliamo meno proclami e più assist. Anche Allegri sarà d’accordo con noi.
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Hernanes - Juventus 2015

Credit Foto LaPresse

Concludiamo la saga dei traditori bianconerazzurri con due leggende. Marco Tardelli, bandiera della Juventus, sognava di allenare la zebra, ma 15 anni più tardi si ritrovò sulla panchina della rivale per antonomasia. Infine Giuliano Sarti: il portiere della Grande Inter del Mago Herrera viene citato, suo malgrado, per la paperissima che consegnò lo scudetto alla Juventus nel 1967. L’anno dopo si accomodò tra i pali bianconeri. Ma questo è solo un dettaglio cromatico.
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Marco Tardelli, Gennaro Gattuso, Milan-Inter, LaPresse

Credit Foto LaPresse

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