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Inter tra Yaya Touré e Lucas Biglia: pro e contro degli affari
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Pubblicato 04/05/2016 alle 12:04 GMT+2
Il ds Ausilio sarà al Bernabeu, in occasione della semifinale di ritorno tra Real Madrid e Manchester City, per visionare l’ivoriano e Zabaleta. A centrocampo un altro obiettivo è l'argentino: analizziamo prospettive e rischi.
Manchester City's Yaya Toure
Credit Foto Reuters
Piero Ausilio è partito alla volta di Madrid per assistere a Real-Manchester City, ritorno delle semifinali di Champions League. Il Santiago Bernabeu è una tappa obbligata per un addetto ai lavori, ma sul taccuino del ds nerazzurro ci sono due nomi: Yaya Touré e Pablo Zabaleta. Il difensore argentino, terzino destro classe ‘85’, ha il contratto in scadenza nel 2017 e potrebbe rinforzare un reparto in cui i laterali hanno spesso evidenziato gravi lacune in questa stagione. Ad accomunarlo con Yaya Touré è il passato trascorso con Roberto Mancini, tecnico di entrambi ai tempi del titolo inglese del 2012. I riflettori dell’Inter sono, però, puntati soprattutto sul centrocampo e l’imminente arrivo di Guardiola sulla sponda blu di Manchester libera Yaya Touré, vecchio pallino dei nerazzurri.
Yaya Touré
Perché sì: l’ivoriano è un giocatore di caratura internazionale e gode di quell’esperienza che l’Inter attuale, formata prevalentemente da giovani, non ha. La mancanza di un leader è costata punti e continuità di risultati e, nonostante tutto, l’ivoriano ha raccolto quest’anno 30 presenze in Premier League e 9 in Champions, condite da 7 gol e 7 assist.
Perché no: le sue condizioni fisiche preoccupano. Ha 33 anni e qualche stop bisogna metterlo in preventivo. Per restare alla stretta attualità, il Manchester City tramite il suo profilo Twitter ha reso noto che il centrocampista non era in viaggio con la squadra, salvo poi correggersi annunciando che Yaya era “pronto a sfidare il Real Madrid, anche se dovesse essere solo per uno scampolo di partita”. Convocazione last minute a parte, c’è un nodo che dettaglio non è: l’ivoriano guadagna 11 milioni a stagione, cifra esorbitante che esigerebbe un taglio cospicuo per rientrare nei parametri nerazzurri.
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Biglia e Felipe Melo in azione durante Inter-Lazio 2015/16
Credit Foto LaPresse
Lucas Biglia
Perché sì: la sua qualità nella zona nevralgica non si discute. “All’Inter serve un regista”: da quanti anni sentiamo questa frase? Troppe stagioni sono state compromesse dalla mancanza di un giocatore con i piedi buoni davanti alla difesa e ormai non si può più procrastinare ciò che a gennaio non è stato possibile concludere. Anche domenica scorsa l’argentino si è confermato imprescindibile.
Perché no: è logoro. La sua unicità ha avuto un peso determinante sul rendimento della Lazio che ha risentito della sua assenza. E purtroppo non parliamo di forfait episodici, ma di 15 partite saltate per problemi muscolari. Con il passare del tempo c’è il rischio che i guai fisici si ripresentino con maggiore frequenza e all’Inter serve una garanzia. L’altro aspetto, anche in questo caso, è di natura economica: l’ingaggio dell’ex Anderlecht è decisamente più alla portata di quello di Touré, ma la Lazio di Lotito è notoriamente una bottega cara con cui trattare.
In definitiva, gli uomini mercato nerazzurri dovranno valutare pro e contro con molta attenzione. Senza dimenticare che a centrocampo un acquisto è già stato perfezionato, Ever Banega, che prima cercherà di lasciare Siviglia con la conquista di un’altra Europa League.
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