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Inter, le 5 verità che ci ha lasciato il caso Mauro Icardi

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DaEurosport

Pubblicato 18/10/2016 alle 16:26 GMT+2

Cosa resta della vicenda che ha destabilizzato il mondo Inter nell'ultimo weekend? Tra responsabilità e conseguenze, il caso Icardi lascia alcune riflessioni che comprendono tutte le componenti del club.

Mauro Icardi, Inter, Serie A 2016-17

Credit Foto LaPresse

Il libro: le colpe del giocatore non possono nascondere quelle della società

Partiamo dall’inizio. Una casa editrice decide di pubblicare l’autobiografia di un 23enne che risponde al nome di Mauro Icardi. Dietro questa mossa geniale c’è la volontà di un giocatore di lasciare qualche insegnamento ai posteri o banalmente c’è una strategia di marketing: tra le tante perle di saggezza spiccano delle frasi che lo portano ad alienarsi per sempre la frangia più calda del tifo nerazzurro, la Curva Nord. La lungimiranza dell’argentino si sposa con quella della società: com’è possibile che nessuno all’Inter (dirigenti, addetti stampa, responsabili della comunicazione) abbia letto il contenuto del libro di Icardi prima che venisse pubblicato? Senza filtri, senza prevenzione, l’autobiografia è scoppiata come una bomba di cui, però, si poteva prevedere e arginare la portata.

Le uscite di Zanetti e Ausilio evidenziano ancora una volta un vuoto di potere

Qualche volta bisogna raccontare una bugia a un giocatore prima della partita, questo è il compito di un buon dirigente
La frase è di Sandro Mazzola che spiega come prima del match contro il Cagliari ci fosse bisogno di tutto tranne che di un intervento a gamba tesa del vicepresidente Zanetti contro il connazionale Icardi. L’attaccante doveva essere rassicurato con la conferma della piena fiducia della società nei suoi confronti, salvo poi chiamarlo a rapporto dopo la partita per rimproverarlo e fargli prendere le sue responsabilità con gli opportuni provvedimenti. Una bugia, certamente, ma il bene della squadra va salvaguardato sempre e i tre punti contro il Cagliari, dettaglio passato in secondo piano, erano basilari. Ausilio ha rincarato la dose e in tutto questo dov’erano Thohir, Zhang e Bolingbroke, vertici della dirigenza? Troppo lontano da Milano, come sempre all’oscuro delle vicende di casa Inter.
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Javier Zanetti - LaPresse

Credit Foto LaPresse

Icardi ha sbagliato modi, tempi e toni: certe cose non devono uscire dallo spogliatoio

Icardi deve capire cosa significa essere il capitano dell’Inter. Cosa avrà mai da raccontare un 23enne? Che senso ha un’autobiografia? Le frasi contro i tifosi della Curva Nord relative a Sassuolo-Inter sono gravi e prive di senso. Sfogliando le pagine si trovano anche altri retroscena: la decisione di Branca di rispedirlo alla Samp dopo cure specifiche per la pubalgia, effettuate senza il permesso dell’Inter, o quella di Mancini di lasciare i nerazzurri lo scorso agosto che, a quanto dice, l’interessato gli aveva rivelato in anteprima. Certe cose dovrebbero rimanere nelle quattro mura dello spogliatoio. Un capitano dovrebbe dare l’esempio, dimostrare maturità, ricompattare il gruppo nei momenti difficili e non destabilizzare l’ambiente rendendosi nemici coloro che dovrebbero sostenere lui e la squadra.
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2016, Curva Nord protesta contro Icardi, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Il ridimensionamento degli ultrà: non possono comandare loro

Togliendo la fascia a Icardi (la domanda è perché gli è stata data a suo tempo…), la società sarebbe scesa a patti con gli ultrà. Non possono essere i tifosi a decidere, non si può sottostare ai ricatti di certi personaggi, arcinoti per i loro trascorsi legali. Le contestazioni sono un diritto di chi paga per assistere alle gare della squadra, ma una polemica del genere non andava innescata a poche ore dall’inizio di Inter-Cagliari, dopo che il libro era uscito da giorni. La scelta, ovviamente non casuale, insieme al tifo contro durante la partita – mentre la parte restante dello stadio si era schierata apertamente contro la Curva – ha creato un clima surreale che ha condizionato il rendimento di Icardi e compagni. Eppure un vero tifoso dovrebbe volere il bene dell’Inter prima di tutto il resto. Qualcuno è perfino arrivato alle minacce fuori dalla sua abitazione: una vergogna a prescindere, anche se i fatti sono stati ingigantiti.
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2016/17 Serie A Icardi sbaglia il rigore col Cagliari

Credit Foto LaPresse

Il futuro di Icardi: gli scenari possibili

Ora Mauro deve solo stare in silenzio, rimettersi a fare quello che sa fare meglio e segnare per l’Inter magari esultando sotto la Curva Nord. Poco importa se da questa verrà ignorato, è suo dovere “metterli in difficoltà” perché in caso di gol decisivo in un derby al 93’, tanto per fare un esempio, verrebbe lo stesso snobbato? In ogni caso, l’argentino è un patrimonio della società che sa quanto sia fondamentale recuperarlo al cento per cento per non doverlo svendere nelle prossime sessioni di mercato. Mauro dovrà farsi perdonare da tutte le componenti per lasciarsi alle spalle questo teatrino masochista, altrimenti il miglior offerente busserà alla porta e priverà l’Inter del giocatore che oggi vale di più nell’intera rosa.
VIDEO: Icardi: "Ferito da Maradona? Lui non è un esempio"
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