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Kevin Strootman, una squalifica senza precedenti: le motivazioni del ricorso della Roma

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Pubblicato 07/12/2016 alle 12:43 GMT+1

Analizziamo il caso anomalo che ha portato allo stop di due giornate dell'olandese: i giallorossi fondano la loro difesa sulla mancanza di correlazione tra la caduta dell'olandese e il cartellino rosso comminato a Cataldi.

Kevin Strootman, Roma, Serie A 2016-17

Credit Foto LaPresse

Il lunedì post derby della Capitale era incentrato sul caso Lulic, ma all’improvviso è arrivata la squalifica di due giornate inflitta a Kevin Strootman. È stato un fulmine a ciel sereno in quanto sentenza senza precedenti in Serie A.

Cosa dice il Codice di Giustizia Sportiva?

Il Codice di Giustizia Sportiva definisce all’articolo 35 “condotte gravemente antisportive l’evidente simulazione da cui scaturisce l’assegnazione del calcio di rigore a favore e l’evidente simulazione che determina l’espulsione diretta del calciatore avversario”. La seconda motivazione è quella che riguarda l'olandese e le due giornate di stop come previsto dall’articolo 19, comma 4, lettera A.

I motivi della squalifica

“Le immagini televisive consentono di apprezzare, oltre ogni ragionevole dubbio, che la caduta di Strootman in seguito alla trattenuta è frutto di evidente simulazione da parte del medesimo calciatore”. La parte più significativa del comunicato è, però, un’altra:
La fattispecie in questione, la cui rilevanza in termini disciplinari ha determinato il provvedimento di espulsione del calciatore Cataldi, appare caratterizzata da un rapporto di causa/effetto tra trattenuta della maglia da parte del calciatore Cataldi e caduta in terra del calciatore Strootman, come risulta chiaramente dal rapporto del Direttore di gara
In altri termini, la caduta del giocatore giallorosso è uno dei due presupposti che hanno portato all’espulsione di Cataldi perché l’altro è naturalmente la trattenuta per il colletto da parte del biancoceleste.
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L'espulsione di Cataldi in Lazio-Roma, Serie A 2016-17

Credit Foto LaPresse

Le argomentazioni della Roma per il ricorso

Il gesto di Cataldi resta comunque meritevole di una punizione (e infatti è scattata l’espulsione e la conseguente giornata di squalifica) dunque si crea un dibattito. Non dovrebbe essere solo la simulazione a determinare l’espulsione diretta dell’avversario? Nella fattispecie non è così: il nuovo Giudice Sportivo, Mastrandrea, ha considerato sufficiente esasperare le conseguenze (tramite la caduta) di un gesto (lo strattonamento) comunque meritevole di sanzione disciplinare (l'espulsione). È proprio questa la base del ricorso della Roma: Cataldi sarebbe stato espulso anche senza la caduta di Strootman quindi mancherebbe il rapporto causa/effetto menzionato nel provvedimento. Proseguendo nella lettura del comunicato, in effetti, si legge che il giocatore della Lazio è stato espulso e squalificato per un turno
Per avere, al 21° del secondo tempo, a giuoco fermo, mentre si trovava nel campo per destinazione in quanto componente della panchina, strattonato la maglia da dietro di un calciatore avversario
La Roma cercherà di smontare anche la tesi della simulazione, come anticipato da Baldissoni:
Lui cade perché tirato al collo e teme il colpo. Un secondo dopo era in piedi e non ha simulato nulla, temeva di essere colpito come quando si viene aggrediti da dietro
Per quanto riguarda la bottiglietta, invece, l’arbitro Banti non ha visto ammonendo Strootman solo per l’atteggiamento provocatorio. Il Giudice non ha preso provvedimenti in quanto "non può ritenersi rilevante ai fini dell’art. 35.1.3 CGS, non trattandosi, in sé, né di fatto di condotta violenta non visto dall’arbitro né di condotta gravemente antisportiva secondo i casi tipizzati dalla medesima disposizione".

Un caso raro in Copa America

In passato erano stati puniti solo i “tuffi” in area e, nei casi di prova tv per rigore procurato con simulazione, la squalifica era scattata solo di fronte alla evidentissima mancanza di contatto. Tra i più celebri si ricordano Iliev (Messina 2005), Adriano e Zalayeta (Inter e Napoli 2007), Krasic (Juventus 2010). L’ultimo caso celebre di simulazione a gioco fermo ci riporta a Cavani e Jara nella sfida tra Uruguay e Cile in Copa America dello scorso anno. L’attaccante del PSG, provocato e palpato con un dito dal difensore avversario, gli sfiorò il viso. Jara crollò al suolo provocando l’espulsione del Matador e per questo venne squalificato per simulazione per tre giornate.
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Edinson Cavani, Jara

Credit Foto AFP

Il verdetto

Strootman non partirà per la Romania con i compagni impegnati nell’ultimo turno del girone di Europa League: Spalletti spera, infatti, di riaverlo a disposizione in vista delle gare contro Milan e Juventus che hanno scatenato le ipotesi di complotto da parte della dirigenza. Spetterà alla Corte Sportiva di Appello esaminare il ricorso d'urgenza della Roma nella giornata di venerdì: se Strootman verrà giudicato punibile il Codice prevede due giornate come minimo della pena altrimenti dovrà essere assolto completamente. Insomma, l’ipotesi di uno sconto di una giornata è l’unica poco percorribile.
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