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Le 5 verità che ci ha lasciato Milan-Fiorentina

Stefano Silvestri

Pubblicato 20/02/2017 alle 06:57 GMT+1

Il Milan dimostra di sapere anche soffrire e far quadrato, nonostante problemi difensivi che rimangono evidenti e un Bacca sempre più in crisi. Mentre nei viola, costantemente incapaci di uscire vincitori dagli scontri diretti giocati in trasferta, Bernardeschi si conferma giocatore insostituibile.

2017, Gerard Deulofeu, Milan, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Il Milan sa far quadrato e soffrire

Escludendo un paio di brividi portati dall'imprendibile Chiesa e qualche conclusione poco insidiosa da fuori area, nel secondo tempo la Fiorentina non ha creato occasioni clamorose per trovare il secondo pareggio, nonostante un possesso palla praticamente costante. Merito soprattutto dell'organizzazione difensiva del Milan, che ha saputo fare quadrato, chiudersi a riccio e togliere spazi all'avversario. La squadra di Montella, insomma, sa soffrire e ha carattere. Nonostante gli evidenti limiti che tutti le riconoscono. E non è un caso che sia ancora lì, a sognare il ritorno in Europa.

I problemi difensivi rimangono

La vittoria è arrivata, d'accordo, e vincere soffrendo regala il doppio della soddisfazione. Però non si possono non tenere in considerazione i tanti brividi provocati da un Gomez certamente non perfetto, e a un passo dall'espulsione già a inizio ripresa: un episodio che avrebbe cambiato il corso del match, se solo Valeri avesse giudicato da chiara occasione da gol l'intervento del paraguaiano su Kalinic. Meglio Paletta, il titolare fisso in attesa del rientro di Romagnoli, così così Vangioni, che ha alternato buone giocate a qualche sciocchezza. Proprio dietro passano gran parte dei guai del Milan che negli altri due reparti ha trovato un assetto definito.

Questo Bacca è un problema

Si sa: se gli attaccanti non segnano, spesso sono dannosi alla squadra. Specialmente se non hanno nella qualità tecnica e nella capacità di rendersi utili in altri modi una delle proprie armi. Per questo balza agli occhi l'ennesima prova negativa del colombiano, tornato dall'inizio dopo la panchina ingoiata contro la Lazio ma incapace di sbloccarsi. Fischiato dai tifosi nel finale dopo uno dei tanti palloni persi, Bacca sembra essere il fratello scarso del centravanti letale ammirato nella stagione d'esordio in A. Un problema a cui la nuova proprietà, se mai il closing diventerà ufficiale, dovrà porre rimedio: pensare a un addio estivo, stavolta, non è utopia.

La Fiorentina manca sempre gli scontri diretti

Bravini, bellini, giovani, brillanti. Ma, alla fine della fiera, ormai lontanissimi dai primi posti della classifica. I viola non si smentiscono nemmeno a San Siro, dove giocano in fin dei conti bene per almeno un tempo ma senza portare a casa nulla. Specialmente in trasferta, la squadra di Paulo Sousa in questa stagione ha bucato gli appuntamenti più importanti contro chi le sta sopra un classifica: ko contro la Juventus, ko contro la Roma, ko contro la Lazio, ko contro l'Inter e infine, appunto, contro il Milan. Difficile in questo modo ambire a qualcosa di più di un sesto-settimo posto.

Bernardeschi è insostituibile

Ilicic ha mostrato sprazzi di grande classe salvo poi eclissarsi in maniera tanto improvvisa quanto sorprendente, tanto da essere definito nel post partita "una mia sconfitta" da Paulo Sousa. Cristoforo ci ha provato, ma senza riuscire mai a rendersi davvero utile alla manovra. Morale della favola: a San Siro si è sentita eccome l'assenza di Federico Bernardeschi, ammonito nella giornata precedente contro l'Udinese e squalificato: chi lo ha sostituito, ovvero lo sloveno e l'uruguaiano, non ha fatto bene. Ulteriore conferma che è proprio il mancino di Carrara il giocatore simbolo della brillantezza offensiva della squadra di Paulo Sousa. E se manca lui, sono davvero guai.
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