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Le 5 verità che ci ha lasciato Milan-Juventus

Paolo Pegoraro

Aggiornato 25/10/2016 alle 17:45 GMT+2

Le cinque verità che ci lascia in eredità il big match di San Siro: dall'urgenza della Var, all'esplosione di Locatelli, passando per l'esame di laurea superato dal Milan, per le falle della Juventus fino ad arrivare al tabù San Siro.

Manuel Locatelli

Credit Foto AFP

1 – La Var è urgente: occorre accorciare l’iter per attivarla

Quanti big match del nostro campionato falsati da avventate decisioni arbitrali dovremo ancora sopportare? L’episodio del gol annullato ingiustamente a Pjanic avrebbe potuto essere chiarito in pochi secondi dalla moviola in campo evitando l'ennesimo teatrino surreale a bordo campo. Urge accorciare l’iter per renderla operativa al 100%. La misura è ormai colma, la panacea di tutti i mali (o almeno di molti di essi) è a portata di mano.

2 – Ma quale futuro, Locatelli è il centrocampista del presente

Lo si aspettava al varco per testarne le qualità al cospetto della prima della classe: Manuel Locatelli non solo ha tenuto botta superando qualche fisiologica esitazione iniziale, ma ha concesso il bis dopo la prodezza balistica contro il Sassuolo pescando il jolly con fotonico destro di collo esterno imparabile persino per il portiere più forte al mondo. Dopo Albertini e Ambrosini il Milan si coccola il suo nuovo golden boy del centrocampo. Definizione non casuale, perché il classe 1998 è il più giovane rossonero ad aver segnato alla Juventus dopo Rivera.
VIDEO: Locatelli, il talento scovato "per caso" sulle orme di Ambrosini

3 – Il Milan non è un bluff, può lottare per la Champions

Con il Chievo ha dimostrato di saper soffrire alla bisogna per poi colpire nel momento più opportuno, con la Juventus di potersi sedere al tavolo delle grandi di Serie A. La vittoria contro la Vecchia Signora dopo sette (!) ko consecutivi in Serie A segna un punto di discontinuità con il recente passato: il Milan è una squadra compatta, coesa e innervata dal giusto mix di qualità e corsa: non sarà attrezzata per un possesso palla di stampo catalano, ma sa difendere e ha le idee chiare una volta conquistato il possesso. Qualcosa è cambiato.

4- Cercasi disperatamente Marchisio

La sconfitta di San Siro ha scoperchiato le falle in casa bianconera, legate a doppia mandata a un centrocampo ingessato privo al momento di uomini in grado di aggredire gli avversari e rilanciare con profitto l’azione. Una volta superata la mediana avversaria il Milan aveva campo pressoché libero: il pieno recupero di Claudio Marchisio è dunque più che mai benedetto in vista dei prossimi – ravvicinati – impegni.
picture

Marchisio - Serie A 2016/2017

Credit Foto LaPresse

5 – San Zero: la Juve esce con le ossa rotte dalle sfide con le milanesi

Due partite a San Siro, sei punti lasciati per strada. Ovvero gli unici punti sperperati dalla Vecchia Signora in questo campionato: dal 2009/2010 (gestione Ferrara/Zaccheroni) la Juventus non perdeva contro Milan e Inter nella stessa stagione. Piccolo campanello d’allarme in casa bianconera, anche per il modo in cui sono maturate due sconfitte nel complesso meritate: una resa fisica ancor prima che tecnica, preoccupante per una squadra che ambisca a signoreggiare in Europa.
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