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Pjanic non sente ragioni: "Non ho toccato Albiol, polemiche inutili"

DaLaPresse

Aggiornato 03/03/2017 alle 18:19 GMT+1

Miralem Pjanic torna sulla semifinale di Coppa Italia e ribadisce la volontà della squadra bianconera di andare in fondo a tutte e tre le competizioni. Bosniaco sempre più integrato nel progetto Juventus.

2017, Pjanic, Joao Mario, Inter-Juventus, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Credo che gli arbitri facciano del loro meglio. Le partite si giocano in campo e le squadre che creano di più spesso vincono". Miralem Pjanic, centrocampista della Juventus, è tornato così sulle polemiche che hanno segnato il match di Coppa Italia vinto sul Napoli, con i partenopei infuriati per la direzione di gara. "A Milano - ha ricordato il bosniaco ai microfoni di Sky e Mediaset - abbiamo avuto un po' di sfortuna quando l'arbitro ha annullato un nostro gol e poi abbiamo perso la partita, ma ci siamo passati sopra e sia la società che il mister ci hanno semplicemente detto di continuare a lavorare". "Penso che la vittoria contro il Napoli sia stata meritata, perché nel secondo tempo abbiamo creato molte occasioni", ha sottolineato l'ex giocatore della Roma che ha poi detto la sua sul contestato episodio con Albiol in area bianconera: "Io non lo tocco ed è lui che ci viene addosso, forse perché ormai la palla era andata e ha provato a ottenere il massimo. Meglio parlare delle partite perché le polemiche non servono a nulla. Però sembra che alla gente piacciano", ha aggiunto.
Ora arriva un periodo molto importante, perché tra marzo aprile e maggio si decide la stagione. La cosa più importante qui è vincere, la voglia della squadra e della società è impressionante e permette a un calciatore di crescere
Pjanic conferma la volontà della squadra bianconera di andare in fondo a tutte e tre le competizioni. "Non ci poniamo limiti, crediamo di poter raggiungere tutti gli obiettivi e lavoriamo per farlo", ha spiegato ai microfoni di Sky Sport e Premium il bosniaco, che dopo le difficoltà di inizio stagione è diventato pedina imprescindibile nello scacchiere di Allegri. "Da quando sono arrivato, ho imparato molto", ha raccontato. "I primi mesi sono stati di adattamento, ai nuovi compagni, al sistema di gioco, alle richieste del mister... Mi è servito un po' di tempo per entrare nei meccanismi, ma credo sia normale".
"Ora stiamo giocando con il 4-2-3-1 e stiamo facendo bene - ha osservato il bianconero - costruiamo molto e subiamo poco. Dietro di me ho giocatori di grande esperienza e di fianco e davanti ci sono compagni di spessore e di qualità. A inizio anno facevamo più fatica a sviluppare il nostro gioco, mentre adesso ci capiamo al volo. Siamo giocatori intelligenti e abbiamo imparato a conoscerci. Ora - ha aggiunto l'ex Roma - avverto la fiducia di tutti, ho capito i movimenti da fare e sento di essere diventato un giocatore importante". Sul nuovo modulo e sulla sua posizione in campo, Pjanic ha proseguito:
Ho ricoperto tutte le posizioni a centrocampo -e ora gioco con un compagno davanti alla difesa, come già mi era capitato in Nazionale, ma non avrei problemi anche con un altro sistema. Credo che un giocatore intelligente debba sapersi adattare e imparare a muoversi in posizioni diverse
Quindi Pjanic si è soffermato sull'anticipo di domani tra Roma e Napoli, match che interessa particolarmente i bianconeri: "Sono due ottime squadre, che giocano un bel calcio e credo sarà una bella partita. Per noi però è molto più importante la gara di Udine, dove andremo con umiltà, concentrazione e con la volontà di prendere i tre punti per tenere le inseguitrici alla stessa distanza". Il duello con la Roma è anche tra Higuain e Dzeko, due giocatori che Pjanic conosce molto bene e che descrive come "due grandi bomber. Il Pipita viene da una stagione incredibile, mentre Edin forse al primo anno in Italia ha avuto più difficoltà, ma ora sta dimostrando quanto vale. Dzeko forse è più fisico e ama il contatto con gli avversari, mentre Higuain partecipa di più al gioco, ha una potenza notevole e davanti alla porta non sbaglia mai".
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