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Allegri: "Ci sono probabilità altissime che io resti l'anno prossimo, ma ora è tempo di festeggiare"

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Aggiornato 18/05/2018 alle 12:52 GMT+2

Il tecnico della Juventus affronta tanti temi nella conferenza stampa prima dell'ultima partita di campionato, quella che sarà l'ultima in bianconero di Buffon. Poi fa un bilancio di questi anni sulla panchina della Juventus: "Dei miei quattro, questo Scudetto è il più bello: è quello dell'orgoglio".

Juventus manager Massimiliano Allegri saw his side win an eventful game against Inter Milan (John Walton/PA)

Credit Foto PA Sport

E' un Massimiliano Allegri sereno e sorridente quello che si presenta alla conferenza stampa che precede l'ultima partita di campionato contro il Verona. Sabato sera la Juventus, all'Allianz Stadium, verrà premiata col suo settimo Scudetto consecutivo, farà la festa con i tifosi e saluterà anche Gianluigi Buffon, al suo addio alla maglia pianconera. Ed è proprio di Buffon che si parla in apertura.

"Adesso è tempo di festeggiare"

Che effetto mi farà vedere Buffon da avversario? Ehi, aspettiamo un attimo! Domani per tutti è una giornata storica perché Gigi lascia la Juventus dopo tanti anni e domani pernseremo a festeggiarlo. Dopo deciderà lui che cosa fare e domani è importante che sia una gironata bella, bisogna festeggiare Scudetto e Coppa Italia e anche Gigi. Buffon è stato un uomo importante all’interno dello spogliatoio, ma io ho trovato un campione che da allenare è sempre un piacere, vederlo parare ancora di più perché rende facile quello che per gli altri è difficile. E’ il miglior portiere che sia mai esistito.

"La mia percentuale di permanenza è altissima"

A chi gli chiede quanto è alta la sua percentuale di permanenza alla Juventus, Allegri dà una risposta inequivocabile.
Altissima. Ma di questo parleremo la prossima settimana, quando con la società ci vedremo per programmare e rendere competitiva la Juventus come è sempre stato fatto. Ora bisogna prepararsi alla festa di domani, dove ci manca l’ultimo pezzettino: se riuscissimo a non subire gol saremmo la squadra che per più partite non ha subito gol, in tutta la storia dei campionati italiani. Non vedo elementi che mi possano fare cambiare idea.

"Questo è il mio scudetto più bello, quello dell'orgoglio"

Il tecnico della Juventus, poi, si lascia andare a un'analisi del periodo appena trascorso e di quello che potrà essere il prossimo a venire.
La Juventus quando parte lotta per arrivare a marzo in tutti gli obiettivi. E’ il DNA di una grande squadra, perché uscire dalle competizioni abbassa gli stimoli e la situazione diventa pesante. Siamo abituati a giocare ogni tre giorni ed è giusto che si continui a farlo. Essrere dentro tutti gli obiettivi è stimolante e la Juve dovrà fare questo anche l’anno prossimo, sarà ancora più difficile e bisognerà alzare l’asticella azzerando tutto da quando ripartiamo. I miei quattro anni sono stati uno diverso dall’altro. Il primo è stato quello della consapevolezza: sono arrivato con la squadra data per finita e invece è cresciuta molto in autostima; il secondo è stato lo scudetto dela tenacia è stat ci ha contraddistinto, perché eravamo in fondo alla classifica, dopo 12 partite avevamo 12 punti e poi abbiamo fatto una rimonta incredibile vincendo campionato e Coppa Italia. Il terzo è stato l’anno della costanza: siamo partiti e arrivati in testa. Questo è il più bello, quello dell’orgoglio.

Allegri si toglie un sassolino "napoletano" dalla scarpa

Facciamo i complimenti al Napoli che ha fatto il suo record di punti, può arrivare a 91 e noi a 95, ed è un grandissimo risultato per entrambe. Ci vuole molto rispetto e chi non fa i complimenti a questa Juventus non ha rispetto per il lavoro fatto dai giocatori in quattro anni e quest’anno. Non si può mettere in discussione una squadra che vince 4 Scudetti, 4 Coppe Italia e fa due finali di Champions e confrontarla con una squadra che ha fatto grandi cose, ma non ha giocato neanche una finale.

"Ho combinato qualche casino, ringrazio i giocatori"

Ho parlato di quattro aggettivi, ma ce ne vorrebero sette perché la Juve ha vinto 7 Scudetti. Questo è il mio quarto anno, a volte ho fatto qualche casino ma ho rimediato. Abbiamo fatto ruotare in quattro anni tantissime formazioni diverse, quest'anno abbiamo giocato 53 partite e cambiato 51 formazioni e questa è la dimostrazione è che la rosa è importante e tutti hanno dato il loro contributo, sono numeri che dimostrano che è una squadra forte che ha voluto ottenere risultati anche nei momenti di difficoltà e devo ringraziare i giocatori.
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Stephan Lichtsteiner

Credit Foto Getty Images

Capitolo mercato, chi va e chi resta

Posto che Allegri rimarrà, qualcuno gli chiede come la prenderebbe se alcuni giocatori, sapendo che l'allenatore sarà lo stesso, chiedessero di andare via.
Ci sono sempre momenti di discussione edi confronto, che aiutano a crescere. Ci sono giocatori in uscita come Lichtseiner e Asamoah, che hanno dato tanto alla Juventus e vanno ringraziati. Quelli che devono rimanere alla Juventus devono sapere che il 9 luglio saremo pronti per un’altra annata importante, altrimenti è giusto che chiedano di andare via. Per rendere competitiva la Juventus anche il prossimo anno che cosa bisogna fare? Bisogna mettersi a tavolino e valutare con lucidità, anche le esigenze dei giocatori. L’importante è che la società sia alla base della programmazione della squadra. Alla Juventus arrivano sempre grandi giocatori, giocatori caratteriali, giocatori che vogliono lavorare per vincere. Quelli che le hanno un po’ di meno stando qui le acquisiscono. La Juventus è uno degli ott club più importanti d’Europa, trovare di meglio è difficile. Lavorare per fare la storia della juve credo sia uno degli obiettivi per ogniuno di noi, ma bisogna aver voglia di fare sacrifici, altrimenti non si vince. E bisogna mettere da parte quello che si è fatto e ripartire, perché dall’anno prossimo siamo di nuovo tutti a zero punti.

Passerella per Buffon, poi spazio a Pinsoglio

Allegri dà poi una bozza di formazione per la partita col Verona: prevista la sostituzione di Buffon per fargli avere la giusta standing ovation dallo stadium, e quindi spazio a chi quest'anno non ne ha avuto: Pinsoglio.
Cuadrado e Bernardeschi non ci saranno. Giocherà Buffon, Lichtsteiner, due tra Barzagli, Benatia e Rugani. Barzagli è da tenere fermo, vista l'eta... e le serate. Poi Alex Sandro, Marchisio, Sturaro, Pjanic o Bentancur. Poi vediamo Higuain o Mandzukic, con Dybala e Douglas Costa. Con Pinsoglio alla fine.
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