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Ancelotti al posto di Sarri: siamo sicuri che il Napoli farà meglio?

Simone Eterno

Aggiornato 23/05/2018 alle 12:54 GMT+2

Il burrascoso divorzio tra De Laurentiis e Sarri ha portato il presidente dal Napoli alla scelta di grande prestigio. Ancelotti infatti pare un richiamo internazionale volto anche a rafforzare l'immagine dei partenopei e renderla più attraente per i grandi giocatori. Una mossa però che pare comunque una scommessa. Ancelotti ha sempre vinto, ma allenando il meglio. Sarri invece...

Ancelotti vs Sarri

Credit Foto Getty Images

Partiamo dai dati oggettivi, o meglio ancora dai fatti. L’ultimo campionato del Napoli di Maurizio Sarri è terminato a quota 91 punti, record di sempre dei partenopei in Serie A. L’ultimo campionato di Carlo Ancelotti, invece, sulla panchina del Bayern Monaco, è terminato con un esonero.
Un mezzo fallimento quello del 'Carletto nazionale' sulla panchina dei bavaresi. L’unico, di una carriera da allenatore assolutamente straordinaria, con successi in tutti i Paesi: dalla Francia all’Inghilterra passando per la Spagna fino alla stessa Germania, paese in cui poi si è conclusa la sua ultima avventura da allenatore.
E i fatti impongono, di fronte all’ufficialità delle cose, un minimo di riflessione. La reazione del mondo del pallone è stata tanto sorpresa quanto unanime: questo di Aurelio De Laurentiis è un autentico colpo.
I pro dell’affare paiono essere chiari a tutti. Carlo Ancelotti rappresenta un nome di richiamo sotto tutti i punti di vista, in un nuovo tentativo – dopo quello di Rafa Benitez – di dare un aspetto più internazionale alla piazza. Il curriculum di Ancelotti parla chiaro: 11 trofei nazionali e 9 trofei internazionali. Ancelotti ha vinto ovunque, ma l’ha fatto su piazze in grado di garantirgli il meglio: il Chelsea di un Abramovich ancora investitore; il Real Madrid; il Paris Saint Germain degli sceicchi leader del mercato; il Bayern Monaco assoluto dominatore in Germania. Ancelotti si è seduto sul meglio del meglio di ogni singolo Paese extra Italia. E ha vinto. Al Napoli troverà invece un altro scenario.
Uno scenario dove un gruppo relativamente ristretto ha provato a tenere botta a una di quelle corazzate dove Ancelotti, invece, è solito sedersi. La prospettiva cambia completamente e da questo punto di vista, nonostante tutto, la scelta è una scommessa. Per entrambi. Il Napoli si priva infatti dell’allenatore in grado di portare al record di punti in Serie A con un gioco ritenuto più o meno unanimemente spumeggiante; Ancelotti si siede su un tipo di panchina praticamente mai avuta in carriera, ovvero quello di una squadra ambiziosa, ma non la più forte all’interno del Paese.
Ecco perché il Napoli, in qualche modo, dovrà provare a rinforzarsi. E dovrà provare a farlo con nomi di richiamo internazionale che vadano oltre i Tonelli, Mario Rui, Diawara, Ounas, Giaccherini, Rog, Milik (ovvero quello offerto a Sarri nella passata stagione) a fronte per altro di un investimento iniziale – 6,5 milioni all’anno solo all’allenatore – non da poco per una società non abituata a questo tipo di cifre in passato.
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Diawara, Rog e Ounas. Alcuni dei "rinforzi" del Napoli di De Laurentiis concessi a Maurizio Sarri impegnati durante il match di Europa League contro il RB Lipsia

Credit Foto Getty Images

Resta da capire dunque se De Laurentiis, al super colpo in panchina, vorrà dare seguito poi con una campagna acquisti degna di nota. Oppure se pensa che questa squadra, così com’è o con qualche piccolo ritocco sullo stile di quelli fatti nel recente passato, possa effettivamente fare di più di quanto non abbia fatto con Sarri. Una risposta che otterremo soltanto al 18 di agosto, quando verrà ufficialmente chiusa la sessione estiva di calciomercato e avremo capito quale dimensione vorrà darsi realmente il Napoli di De Laurentiis.
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La 'Curva B' espone lo striscione 'Sarri uno di noi' durante l'ultima partita di campionato 2017/18 Napoli-Crotone

Credit Foto Getty Images

Le premesse sono scoppiettanti, ma la riflessione era doverosa. Per onorare anche il lavoro straordinario di Sarri che pare incredibilmente essere già stato messo da parte dopo il colpo Ancelotti. Che era sì la miglior soluzione possibile a questo burrascoso divorzo, ma che non è detto – così com’è il Napoli in questo momento – riesca a fare meglio di quanto fatto dal suo predecessore. Anche perché “meglio” significa solo una cosa: vincere.
De Laurentiis scarica Sarri per Ancelotti. Scelta giusta?
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