Champions League - Le 5 verità di Real Madrid-Bayern Monaco 2-1: la mistica del Bernabéu, gli incubi dei bavaresi

Real Madrid-Bayern Monaco, semifinale di ritorno di Champions League, è terminata sul punteggio di 2-1, frutto delle reti di Davies e Joselu (doppietta). La gara è stata arbitrata dal polacco Szymon Marciniak. Un risultato che spedisce alla finalissima di Wembley i Blancos di Carlo Ancelotti, che se la vedranno col Borussia Dortmund di Edin Terzic.

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Sesta finale di Champions League per Carlo Ancelotti da allenatore, due in più di ogni suo altro collega. Delle ultime 5, il tecnico di Reggiolo ne ha vinte 5 (2003 e 2007 col Milan, 2014 e 2022 col Real). "Fuori" è rimasta solamente quella persa ai rigori col Liverpool nel 2005 a Istanbul dopo l'incredibile rimonta dei Reds da 3-0 per il Milan a 3-3. Carletto si conferma così, indiscutibilmente, "Re di Coppe".

E' successo, in pratica come due anni fa, quando il Real, sotto in casa 0-1 col Manchester City, sempre nella semifinale di ritorno, vinse 3-1 con due reti nei minuti di recupero (con doppietta di Rodrygo) e doppio confronto poi vinto ai supplementari (grazie al rigore di Benzema), dopo il 3-4 dell'andata. In quello stadio c'è qualcosa di speciale, forse di mistico: fatto sta che, al Bernabéu, non è mai finita finché non è finita...

A 25 anni da quella stramaledetta (in ottica tedesca, sia chiaro) finale di Barcellona contro il Manchester United. Allora, l'uno-due a tempo scaduto firmato Teddy Sheringham-Ole Gunnar Solskjær (entrambi subentrati, proprio come Joselu), dopo il gol di Mario Basler al 6', costarono la coppa ai bavaresi. I quali, con la stessa dinamica, al Bernabéu, hanno visto sbriciolarsi in un amen il sogno di raggiungere il Borussia Dortmund per un remake della finale 2013. Corsi e ricorsi da incubo per la formazione teutonica.

I tifosi del Bernabéu non gli hanno mai risparmiato critiche, non considerandolo degno, curriculum vitae alla mano, di indossare la maglia del Real Madrid. Non sempre preciso sottoporta, l'esperto Joselu ha però sempre compensato con grinta e determinazione, caratteristiche proprie di chi ha ben presente cosa significhi il termine "gavetta". Ebbene, il 34enne ex Espanyol e peraltro canterano della Casa Blanca, ha vissuto la serata più importante della sua carriera, subentrando all'81' a Valverde e realizzando entrambe le reti che hanno ribaltato il risultato tra l'88' e il 90'. Con due zampate da bomber vero. Morale della favola, l'esigente pubblico del Bernabéu, al triplice fischio, ha avuto cori solo per lui.

Incredibile come, nel calcio, tutto possa cambiare da un momento all'altro. La remuntada fulminea dei Blancos è stata propiziata da un intervento maldestro di Neuer all'88' su tiro non irresistibile di Junior Vinicius. Una gaffe di cui ha immediatamente approfittato Joselu per il momentaneo 1-1. In bambola, il Bayern di Thomas Tuchel ha immediatamente subito il secondo. E pensare che, proprio fino all'88', Neuer, tra un miracolo e l'altro tra i pali e in uscita, era stato il migliore in campo...