Da Hugo Maradona ad Antonio Donnarumma, le storie dei "fratelli di" nel calcio

La telenovela dell’estate ha trovato la sua conclusione. Come? Con un lauto ingaggio per Gianluigi Donnarumma e non solo, anche per il fratello maggiore dell’estremo difensore milanista, Antonio. Che, a 27 anni, verrà acquistato dall’Asteras Tripolis e diventerà il terzo portiere del Diavolo grazie a un contratto da un milione di euro all’anno. Una vicenda con parecchi precedenti nella storia del calcio, perché non è la prima volta che il "fratello di" fa notizia. Ecco i casi eccellenti di un passato iniziato idealmente con i casi di Ferruccio Mazzola e Gianluigi Savoldi.

Arrivato nel 2015 in Italia dall’Arles-Avignon, formazione di Ligue 2, contemporaneamente a Geoffrey. Dirottato dall'Inter al Renate, poi al Foligno e al Seregno. Non ha ancora segnato un gol...

E’ stato portato in Italia dal procuratore del fratello, Dino Zampacorta: giocava nella terza serie argentina, ma con l'arrivo al Milan di José firmò anche lui con i rossoneri. Finora ha gravitato senza grande successo tra Akragas e Paganese.

Forse il caso più simile a quello dei Donnarumma di tutti. Viene portato in Italia insieme al fratello, ma di Kakà ha solo il cognome. Tesserato da Rimini, Standard Liegi, Lecce, Crotone, Penafiel e NY Red Bulls. In tutto 9 anni di carriera e la miserie ai 45 presenze complessive prima del ritiro nel 2013.

Una onesta carriera tra Serie B e Lega Pro, ma nulla a che vedere con la classe mostrata dal Divin Codino.

Quando la Juve acquista Bobo, porta a Torino anche lui. Ma le qualità non sono le stesse: 6 anni di fila in Serie B, poi Lega Pro fino al ritiro.

Fotocopia del fratello per quanto riguarda stile di vita e modo di interpretare tutto ciò che non è calcio, Enoch ha chiuso il campionato scorso al Foligno, in Serie D.

Stesso ruolo del fratello, ma classe completamente diversa. Segue Clarence all’Ajax, al Real Madrid e all’Inter, squadre dove completa la formazione giovanile. Poi, quando deve camminare da solo, si ferma. Chiude al Monza.

Per parlare di lui bisogna tornare ai tempi del reality calcistico Campioni – Il Sogno, oppure approfondire la sua storia d’amore con la cantante Emma Marrone. Ecco, questo per dire che nel calcio non ha lasciato un gran ricordo.

Tecnica interessante, ma poca, pochissima voglia di sacrificarsi. Qualche presenza nell’Ascoli (arriva su pressione del fratello), poi la sua carriera si sviluppa in Giappone, dove ha modo di esaltarsi pur non correndo.

Gemelli, classe 1990, sono ben lontani dal talento del'ex juventino: Florentin gioca nel Saint-Etienne (Ligue 1) e ha incrociato Paul nell'ultima Europa League, mentre Mathias, che ha vissuto anche 6 mesi a Pescara, milita nello Sparta Rotterdam.

Dopo aver fatto prove nell’Inter (grazie al fratello) e nella Fidelis Andria, Micha trova un ingaggio in Serie C1, a Fiorenzuola, senza però mai scendere in campo. Va in Svizzera (Etoile-Carouge), quindi si trasferisce in Germania, tra le riserve del Kaiserslautern, dove giocava il fratello. Chiuderà in Francia, nelle serie minori.

Due anni a Lecce con scarsi risultati, poi sei stagioni e mezza tra Portogallo e Turchia prima della "consacrazione" in Cina. Di lui si ricordano solo le treccine "alla Gullit". Caso curioso, anche i figli di Abedì Pelé - Andre e Jordan Ayew - sono due fratelli d'arte...

Nulla a che vedere con talento e personalità del centrocampista ora in forza ai Chicago Fire. Il punto più alto di Tobias sono 19 presenze in Bundesliga 2. Per il resto tante stagioni nei Dilettanti prima di ritirarsi nel 2013 e divenire l'allenatore dell'Under 17 del Bayern Monaco.