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Fassone risponde alla UEFA: "Voluntary Agreement è da rivedere, non avremmo dovuto fare mercato"

Luca Stamerra

Aggiornato 15/12/2017 alle 20:38 GMT+1

L'amministratore delegato del Milan spiega le motivazioni che hanno spinto la UEFA a bocciare il Voluntary Agreement dei rossoneri, ma poi aggiunge: "Lo spirito dovrebbe essere quello di venire incontro ai club che cambiano proprietà e di fare investimenti importanti per riportare il club a palcoscenici importanti. A questo punto, per avere un Voluntary Agreement non avremmo dovuto investire".

Han Li, Yonghong Li, Marco Fassone, Milan, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Non si è fatta attendere la risposta del Milan, dopo la comunicazione della UEFA di aver respinto l’accordo di Voluntary Agreement con il club rossonero. A parlare, ovviamente, è stato l’amministratore delegato dei rossoneri, Marco Fassone, che ha spiegato le causa del no e come si comporterà ora il club riguardo a possibili sanzioni.
Peché la UEFA ha respinto l’accordo con il Milan per il Voluntary Agreement?
Una decisione che conoscevamo già rispetto a quanto avevamo appreso nei giorni scorsi, ci avevano fatto delle richieste impossibili da rispettare. Avremmo dovuto completare il rifinanziamento del debito prima ancora della loro decisione e di fornire le garanzie sufficienti a dimostrare le capacità della società di finanziare il club e le eventuali perdite nei prossimi anni attraverso una garanzia bancaria. Abbiamo tentato di dimostrare, con varie argomentazioni, che saremmo stati dentro i parametri posti, ma la commissione ha deciso di non aderire alla nostra richiesta
Il Milan è stato il primo club a chiedere il Voluntary Agreement alla UEFA. Si poteva fare qualcosa di meglio?
Non potevamo fare di più. Abbiamo prodotto una documentazione ampia, esponendo i piani più ottimistici e quelli meno ottimistici, dimostrando le modalità con le quali il Milan farà fronte a eventuali ricavi più bassi (ad esempii quello della Cina) o a performance sportive non in linea con quelle che sono le nostre aspettative. La commissione ha però espresso la volontà di avere una garanzia bancaria, bastava dirlo prima e avremmo previsto che sarebbe stato impossibile arrivare fino in fondo. Lo spirito dovrebbe essere, però, quello di venire incontro ai club che cambiano proprietà e di fare investimenti importanti per riportare il club a palcoscenici importanti. A questo punto, per avere un Voluntary Agreement non avremmo dovuto investire nulla sul mercato quest’estate e quindi di dilazionare molto la ripresa del club ad un certo livello. Ci sarà da discutere a livello internazionale, tra i club, se questo Voluntary Agreement sia una cosa da mantenere o da dimenticare
Ora si va verso il Settlement Agreement…
È una metodologia conosciuta da tutti i club europei, e alcuni club italiani lo hanno già utilizzato in passato. Il Milan ha commesso delle violazioni rispetto al Financial Fair play, rispetto a delle stagioni precedenti. Faremo quindi il Settlement Agreement, che ci porta ad avere delle sanzioni economiche e sportive, come un tetto dei salari dei giocatori o limitazioni riguardo al tesseramento dei giocatori nelle competizioni europee. Vedremo che accordo proporrà la UEFA al Milan
Il caso Donnarumma?
Mi è sembrato più sereno in queste ultime ore, tanto che è venuto alla festa delle squadre giovanili, e sul suo profilo instagram ha smentito di aver firmato sotto pressione psicologica. Speriamo che piano piano le cose tornino alla normalità. La posizione del club è molto chiara, Donnarumma è un patrimonio umano, tecnico ed economico della società e quindi noi non lo vogliamo cedere. Se un giorno dovesse venire lui a chiederci la cessione, valuteremo ogni offerta a patto che non si facciano dei giochetti per far partire Donnarumma ad un prezzo inferiore al suo reale valore di mercato. Il problema è Mirabelli? Il Milan è uno solo, non c’è un Milan di Fassone, un Milan di Mirabelli, noi siamo un gruppo unito
E ora il mercato?
Non c’è un cambio di strategia, rassicuriamo tutti che il Milan non cambia. Comunque, a gennaio non faremo mercato per modificare eventuale errori rispetto a questa estate. Non abbiamo necessità di fare delle operazioni in entrata o uscita, anche perché non abbiamo bisogno di fare cassa. Staremo attenti, non è detto che se ci sarà un’opportunità non la coglieremo…
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