Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Le 5 verità che ci ha lasciato Lazio-Inter

Stefano Silvestri

Aggiornato 21/05/2018 alle 14:56 GMT+2

Anche i biancocelesti avrebbero meritato l'approdo in Champions League, ma è una considerazione che nulla toglie a una vera impresa da "pazza Inter". La formazione di Inzaghi, pur con un Milinkovic-Savic in formato campione, è bella ma immatura; per quella di Spalletti, il bello viene adesso.

Mauro Icardi abbraccia Tommaso Berni dopo il successo che ha regalato all'Inter la qualificazione in Champions League, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Anche la Lazio avrebbe meritato la Champions

Il calendario ci ha messo del suo, proponendo uno "spareggio" da film thriller. Ma il merito di un finale così, al cardiopalma, è tutto di Lazio e Inter. Biancocelesti e nerazzurri hanno dato vita a una lotta ad armi pari, punto a punto, equilibratissima. E bellissima. Una sola delle due avrebbe festeggiato: lo si sapeva, era stato messo in preventivo. Lo fa, ma solo per dettagli, la banda Spalletti, che merita, per tenacia e capacità di uscire dai momenti bui, di approdare in Champions League. Mentre la Lazio (la Lazio vista durante tutta la stagione, la Lazio vista ieri sera) non meritava di esservi esclusa.

"Pazza Inter": sì, è proprio così

Mai inno fu più appropriato. "Pazza Inter, amala". Nella buona e nella cattiva sorte, nelle salite inattese e nei ruzzoloni che nessuno mai si aspetterebbe. E l'Inter è proprio così: crolla sul più bello e risale quando tutti la danno per morta. Quale squadra, polemiche arbitrali a parte, rimonterebbe la Juventus in inferiorità numerica per poi gettare tutto al vento negli ultimi minuti? Quale squadra si farebbe sorprendere in casa da un Sassuolo senza obiettivi e, una settimana più tardi, andrebbe a vincere in maniera così epica un vero e proprio spareggio per la Champions? Un'impresa da Inter. Da pazza Inter.

Lazio tanto bella quanto immatura

Gioca un calcio tra i migliori del campionato, diverte, incanta tra scambi a due tocchi e giocate di fino. Ma, alla fine dei conti, la Lazio chiude la stagione senza soddisfazioni concrete, Supercoppa esclusa. Colpa di due blackout più o meno simili, costati altrettante delusioni cocenti: il famoso (o famigerato) quarto d'ora regalato al Salisburgo in Europa League e i tre minuti suicidi che hanno spento sul traguardo le speranze Champions. Un'immaturità che ha il volto di Senad Lulic, capitano con 32 anni e mille battaglie sulle spalle, autore dello sciagurato fallo che lascia la Lazio in 10 a 11 minuti dalla fine. Paradossale.
picture

La delusione di Stefan de Vrij, Lazio-Inter, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Inter, c'è ancora tanto lavoro da fare

Il quarto posto finale salva la stagione degli uomini di Spalletti, ma il bello viene adesso. E consiste nel tenere alta la guardia, nel migliorarsi e migliorare una rosa che, così com'è, non può competere contro i più grandi club europei, come confermato anche da un match in cui, rimonta finale a parte, a far la voce grossa è stata quasi sempre la Lazio. De Vrij e Asamoah sono acquisti mirati, d'esperienza, ma il mercato nerazzurro non potrà fermarsi qui. Se la difesa è praticamente sistemata, fatta eccezione per il punto interrogativo legato alla permanenza di Cancelo, da centrocampo in su servono innesti mirati e, adesso sì, da Champions.

Milinkovic-Savic è un campione fatto e finito

Spesso si abusa di questo termine mutuato dall'inglese, top player, usato più o meno per qualsiasi giocatore luccichi per un paio di partite. Ma con Sergej Milinkovic-Savic no, non si sbaglia. Qui si parla di un top player vero. Di un campione fatto e finito. Di un giocatore capace di trattare la palla come un trequartista raffinato e di svettare come un centravanti di peso. Ha un fisico da corazziere, una tecnica splendida e, soprattutto, una consapevolezza ormai totale nei propri infiniti mezzi. Uno dei migliori giocatori del nostro campionato, uno dei pochi che davvero valgono le valutazioni altissime imposte dal mercato moderno. Senza Champions League, in estate potremmo sentire parlare di lui nei corridoi del mercato.
Sergej MILINKOVIC-SAVIC 7 - Al netto del rigore provocato e poi revocato, prestazione fantastica fino a quando la Lazio rimane in 11. Colpisce un palo, delizia con numeri d'alta scuola. Campione fatto e finito [Le pagelle di Lazio-Inter 2-3]
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Match collegati
Pubblicità
Pubblicità