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Suso l'imprescindibile: da possibile sacrificato a punto fermo, con il rinnovo in vista

Alberto Coriele

Aggiornato 27/08/2017 alle 11:03 GMT+2

Il mancino spagnolo, oltre ad essersi conquistato un posto quasi fisso tra i convocati della Spagna, è stato spesso individuato come possibile sacrificato per fare cassa durante il mercato faraonico del Milan. In questo abbrivio di stagione ha dimostrato di essere imprescindibile e a breve, finalmente, rinnoverà il contratto.

Suso Milan Palermo 2017

Credit Foto LaPresse

Il rinnovo tarda – ormai da mesi – ad arrivare (si farà a breve), ma Suso non si tocca. Una frase scolpita nei muri di Milanello, “Suso non si tocca”. Nell’estate dei grandi cambiamenti, del mercato rossonero a quantità industriali, poche sono le certezze rimaste legate alla passata stagione: Gianluigi Donnarumma, Alessio Romagnoli (di rientro dopo l’infortunio) e Jesús Joaquín Fernández Sáez de la Torre, Suso per comodità, per gli amici ed i frequentatori del mondo del pallone. Il mercato, come detto, ha portati grandi sconvolgimenti nel mondo Milan, negli interpreti e nelle gerarchie (ad esempio Bonucci capitano). Lo stesso mercato sembrava poter individuare Suso come sacrificato sull’altare della rivoluzione. Nessuno, evidentemente, aveva fatto i conti con lui in primis, ma soprattutto con Vincenzo Montella. E con il campo. Queste prime quattro uscite ufficiali del Milan, seppur mai troppo proibitive, hanno regalato spunti importanti ed anche un’eredità che non si cancella: Suso è un punto fermo, quasi imprescindibile, di questo Milan. Una stella polare, attorno alla cui classe gira regolarmente il gioco dei rossoneri. Imprescindibile: sì, è la parola giusta.
Suso è il giocatore a cui ci appoggiamo quando siamo in difficoltà
Parole e musica di Andrea Conti, un nuovo acquisto. Per tale motivo, tutti gli assalti di mercato per Suso sono stati rispediti al mittente: in ordine, ci hanno provati Napoli, Roma, Tottenham e forse anche l’Inter. La risposta del Milan? No secco a tutti quanti. La risposta di Suso? “Voglio restare al Milan”. Segnali e sintomi di volontà che collimano e, soprattutto, di un feeling tra allenatore e giocatore che va oltre il ruolo ed i moduli. Che sia 4-3-3, come è stato finora anche in apertura di stagione e in quella scorsa, o che sia 3-5-2, una possibilità su cui Montella lavora e continuerà a lavorare, spazio per Suso ci sarà sempre. Lo stesso allenatore campano, durante una conferenza stampa, ha ammesso che esiste l’eventualità di schierare lo spagnolo come seconda punta quando lo schema prevede la difesa a tre. E le parole di Conti confermano l'importanza ed il peso specifico di Suso nel Milan.

Il rinnovo sta per arrivare

Ed ora, il rinnovo: un discorso che le parti hanno messo in cantiere già dal termine della stagione scorsa. Circa un mese fa, a fine luglio, lo spagnolo ha comunicato il cambio di agente: da Jaime Serra ad Alessandro Lucci, già procuratore di Leonardo Bonucci ed Andrea Bertolacci, che ha lavorato molto con i rossoneri durante l’estate in corso. Attualmente il nazionale iberico ha un accordo con i rossoneri fino al 2019 a circa un milione di euro a stagione: un probabile nuovo accordo, che verrà siglato settimana prossima a scanso di equivoci, allungherà il legame fino al 2021 con un sostanzioso e meritato aumento di ingaggio (si arriverà a circa 3 milioni di euro l’anno).
Rinnovi che in precedenza sono arrivati per Donnarumma, al termine di una estenuante trattativa, e per Giacomo Bonaventura, prima ancora del passaggio di consegne tra le due proprietà ma comunque con il benestare della nuova governance. A prescindere dal mercato, il nuovo Milan ha scelto loro come spina dorsale, come esempio di continuità tra una stagione e l’altra: il motivo Suso lo ha dimostrato sul campo in queste prime partite. Sì, imprescindibile è la parola giusta.
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