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Buffon: "Fatti Inter-Napoli? Non date colpe al calcio! Ero un ultrà, ora ho tanti sogni"

Luca Stamerra

Pubblicato 08/01/2019 alle 17:35 GMT+1

In un'intervista fiume a Vanity Fair, il portiere del PSG ha parlato di tutto e di più. Da gli anni di gioventù quando era un ultrà della Carrarese, al periodo della depressione. Buffon spera di continuare un altro anno al PSG e su Ventura...

Gianluigi Buffon of Paris Saint-Germain in action during the Group C match of the UEFA Champions League between SSC Napoli and Paris Saint-Germain at Stadio San Paolo on November 6, 2018 in Naples, Italy.

Credit Foto Getty Images

Il 2019 in Francia è partito con la classica Coppa di Francia. Ancora qualche giorno di riposo però per Buffon che a Vanity Fair ha raccontato qualcosa di sé, soprattutto per quello che succese fuori dal campo di calcio...
Ero un ultrà, del Commando Ultrà Indian Tips, il nome del gruppo di tifosi che seguivano la Carrarese, ancora ce l’ho stampato sui miei guanti. Incontravo gente di cui si parla tanto senza saperne nulla. Ragazzi normali, sognatori, idealisti. Alcune persone interessanti e qualche deficiente... Da ragazzo covavo una sensazione di onnipotenza e invincibilità. Mi sentivo indistruttibile, pensavo di poter eccedere, di fare quel che volevo. Mi tengo ben stretta la sana follia dei miei 20 anni. Ho fatto le mie cazzate, ne ho assaporato il gusto e in un certo senso sono contento di non essermene dimenticata neanche una

Bisogna sempre mantenersi vigili, vedi quanto accaduto prima e dopo Inter-Napoli

È difficile provare a contestualizzare quanto successo a Milano. L’odio è un vento osceno, da qualunque parte spiri, non solo in uno stadio perché ho il forte sospetto che il calcio, in tutto questo, reciti soltanto da pretesto

Io manganellato dalla polizia?

È una storia che risale a 20 anni fa. Dopo una partita diedi un passaggio a un tifoso del Parma. Al casello c’era un posto di blocco della polizia. Appena vide le luci blu, lui si dileguò. A confronto con loro rimasi solo io

Poi sulle droghe...

Ho accuratamente evitato di drogarmi e doparmi, al massimo una canna. Non drogarsi, non doparsi, non cercare altro fuori da te sono principi che i miei genitori mi hanno passato presto. A 17 anni, quando in discoteca mi mettono una pasticca sulle labbra, io so come e perché dire di no. Semmai ricordo la nuvola di fumo che avvolge i tifosi della Casertana, una nebbia provocata non dai fumogeni, ma da 200 canne fumate tutte insieme, è come se la vedessi ora

E un Buffon a tutto tondo, pronto a parlare anche dell'argomento 'immigrati'

Se affonda un barcone a Lampedusa e muoiono 300 persone ci commuoviamo e pensiamo anche ad adottare i bambini rimasti orfani, ma se non affonda ci lamentiamo dell’ingresso di 300 immigrati e ci chiediamo cosa vengano a fare

Qualche anno fa ebbe anche un periodo di depressione

Per qualche mese, ogni cosa perse di senso. Mi pareva che agli altri non interessassi io, ma solo il campione che incarnavo. Che tutti chiedessero di Buffon e nessuno di Gigi. Fu un momento complicatissimo. Avevo 25 anni, cavalcavo l’onda del successo e della notorietà. Un giorno, a pochi minuti da una partita di campionato mi avvicinai a Ivano Bordon, l’allenatore dei portieri, e gli dissi: 'Ivano, fai scaldare Chimenti, di giocare io non me la sento'. Avevo avuto un attacco di panico. Non ero in grado di sostenere la gara
Se non avessi condiviso quell’esperienza, quella nebbia e quella confusione con altre persone, forse non ne sarei uscito. Ebbi la lucidità di capire che quel momento rappresentava uno spartiacque tra l’arrendersi e fare i conti con le debolezze che abbiamo tutti. Non ho mai avuto paura di mostrarle né di piangere, una cosa che mi capita e di cui non mi vergogno affatto

E quella volta che rispose male a Nevio Scala

Si girò verso di me e mi guardò come nessun altro ha mai più fatto. Era furibondo e aveva tutte le ragioni

Parlando di allenatori, ecco un commento su Ventura, ex ct della Nazionale

Che noi calciatori lo abbiamo osteggiato è una balla colossale. Ventura ha avuto la nostra massima disponibilità e lo abbiamo difeso in ogni occasione. A un certo punto, è vero, si è sentito solo. Ma forse un sostegno diverso avrebbe dovuto averlo da chi di dovere. Evidentemente molte cose non hanno funzionato come avrebbero dovuto. Come insegnante di calcio, a me Ventura è piaciuto tantissimo

Questo sarà il suo ultimo anno da calciatore?

L’idea, se il PSG sarà d’accordo, è quella di continuare un altro anno. Se mi dovessi descrivere? Uno strano figuro di 40 anni che va in campo, pensa di averne 20 e ha più sogni e ambizioni di quanti ne avesse da ragazzo. E tra dieci anni? Spero di essere in piedi. Se ripenso al ragazzino che ero e ai sogni che avevo, non commuovermi è impossibile
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