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Gattuso: "Bakayoko? Preferisco parlare con lui nello spogliatoio, poi faremo i conti"

Luca Stamerra

Aggiornato 06/05/2019 alle 23:30 GMT+2

Il tecnico dei rossoneri è felice per i tre punti e per il 5° posto in classifica che significa tanto, perché il Milan non resta tagliato fuori dalla corsa Champions. Su Bakayoko: "I problemi sono affari nostri, ce li vediamo nello spogliatoio. Io ho detto a Bakayoko di scaldarsi, ci ha messo 7 minuti in più. I voti li daremo a fine stagione".

Gattuso - Milan-Bologna - Serie A 2018/2019 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Gattuso spegne sul nascere il caso Bakayoko, affermando di voler chiarire con il giocatore nello spogliatoio e non esprimere le sue sensazioni in televisione. La battaglia al quarto posto è apertissima e il tecnico del Milan è contento dell’impegno messo in campo dagli altri giocatori: da Abate a Zapata.
Sono tre punti importantissimi. Sta mattina eravamo al 6° posto e ora siamo a tre punti dalla Champions. Sapevamo le difficoltà che potevamo incontrare, è stata una vittoria fondamentale. In questi cinque giorni c’era rabbia negli occhi dei giocatori verso di me e ho chiesto a loro di metterla in campo. Complimenti a tutti, da Abate a Zapata. È vero che facevamo il compitino, ma in questi momenti è meglio non fare cose difficili perché se si sbaglia poi si prendono le colpe, ma siamo contenti

Il caso Bakayoko

Mi possono dire di tutto, l’importante è che non si manchi di rispetto allo spogliatoio. Siamo usciti dal derby con una polemica e ora dobbiamo mettere le energie sul dare il massimo in campo. I voti li daremo a fine stagione, vedremo chi si è comportato bene e chi male. Tutti possono mandarmi a quel paese, ma poi quando saremo in una stanzina vediamo. La priorità è il campo ora. Voglio andare oltre perché voglio chiudere questa situazione nello spogliatoio, voglio parlare come piace a me che qua in tv non si può fare
I problemi sono affari nostri, ce li vediamo nello spogliatoio. Io ho detto a Bakayoko di scaldarsi, ci ha messo 7 minuti in più. La priorità è fare le cose giuste, non l’ego di Gattuso. Ho aspettato sette minuti, non si era messo i parastinchi e ho scelto José Mauri. Nella mia carriera ho mandato a quel paese tanti allenatori, poi ci si è sempre guardati negli occhi. Il mio obiettivo è far esprimere al meglio i giocatori

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Mi infastidisce, ma è la gioventù. Mette le mani addosso all’arbitro e neanche se ne accorge ma fa parte dell’essere giovani. Mi dà fastidio, dobbiamo migliorare
Ora c’è la Fiorentina, dobbiamo pensare a noi. Oggi siamo rimasti in sette, c’erano giocatori con i crampi. Recuperiamo e poi andiamo a giocare. Si sono fatte tante chiacchiere quest’anno, la nostra è una rosa da grande squadra. Io sono stato il primo ad alzare l’asticella, anche se adesso non attraversiamo un buon momento. Facciamo anche i complimenti ai tifosi che non ci hanno fischiato come mi aspettavo
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Si può stare al Milan anche se non si è da Milan?

Si può migliorare in personalità. A tratti si è dimostrato di giocare un buon calcio. Ci vuole voglia di mettersi a disposizione. Se non c’è questo è giusto andare a giocare al parco con gli amici. Io sono la dimostrazione di questo, mi allenavo da solo perché avevo il fuoco dentro e sono migliorato. Abbiamo fatto tanti miglioramenti sul piano tecnico. È da troppo tempo che parliamo di altre cose, in questo momento dobbiamo cercare tranquillità e pensare al calcio
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