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Gattuso, per agguantare la Champions al Milan occorre il coraggio di cambiare
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Pubblicato 19/03/2019 alle 20:12 GMT+1
Come rivitalizzare una squadra in flessione dopo il fantastico filotto che l’ha portata a occupare un terzo posto impronosticabile non più tardi dello scorso autunno? Gattuso inevitabilmente dovrà azzardare qualcosa perchè il suo conservativo 4-3-3 pare ormai stantio e superato
Milan-Inter - Gattuso e Biglia in panchina
Credit Foto LaPresse
La cocente sconfitta nel Derby della Madonnina ha accesso un piccolo campanello d’allarme in casa Milan: dalla sfida di andata delle semifinali di Coppa Italia contro la Lazio il Milan ha perso per strada il gioco e contro l’Inter per strada ha lasciato pure tre punti sanguinosi dilapidando una sorta di match point in chiave Champions League. Come rivitalizzare una squadra in flessione dopo il fantastico filotto che gli aveva pemesso occupare un terzo posto impronosticabile non più tardi dello scorso autunno? Gattuso inevitabilmente dovrà azzardare qualcosa perchè il suo conservativo 4-3-3 pare ormai stantio e superato.
Il calendario del Milan (maiuscolo in trasferta)
I problemi: modulo e mentalità
Contro Lazio, Sassuolo e Inter il cannoniere rossonero Piatek è rimasto a secco pur partendo dal primo minuto e questo dato è emblematico delle difficoltà del “sistema Milan” nell’assistere l’attaccante e più in generale nello sbloccare un’asfittica manovra offensiva. Suso e Calhanoglu non riforniscono a dovere il “Pistolero” e il centrocampo risente della mancanza di un regista puro. Al netto di dissertazioni tattiche, il Milan ha ottenuto solo sei punti dagli otto scontri diretti in campionato vincendo solo contro la Roma a San Siro (gol di Cutrone al 95’), indice di una mentalità vincente ancora da affinare: i rossoneri sono scesi in campo col freno a mano tirato nel derby e, in aggiunta, il siparietto Kessie-Biglia è stato francamente imbarazzante.
Le soluzioni
Quest’anno Gattuso ha sperimentato, senza i risultati sperati, il 4-4-2 con Higuain-Cutrone davanti e Suso e Calhanoglu sugli esterni ma potrebbe riproporre una soluzione già presente nelle corde del suo Milan e che nella parte finale della scorsa stagione aveva fornito segnali più che incoraggianti, ovvero il 4-3-1-2. I sacrificati illustri sarebbero Suso e Calhanoglu, apparsi troppo spesso la controfigura di loro stessi quest’anno: Paquetà dietro a Piatek e Cutrone, Biglia protetto dagli scudieri Bakayoko e Kessie in mezzo al campo, Conti da una parte e Calabria (o Laxalt) sulla sinista al posto del macchinoso Ricardo Rodriguez. L'alternativa potrebbe essere un 4-2-3-1 con la promozione dell'elettrico Castillejo, terzini leggermente più difensivi col "regista mascherato" Rodriguez e la coppia di centrocampisti muscolari. Suso a quel punto dovrebbe sgomitare per riprendersi il posto.
4-3-1-2 a trazione anteriore (e ragionata)
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Milan 4-3-1-2 - Eurosport
Credit Foto Eurosport
L'alternativa: 4-2-3-1
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Milan 4-2-3-1 - Eurosport
Credit Foto Eurosport
Per centare un posto valevole per la Champions League al Milan uggioso visto di recente contro Roma, Lazio e Inter occorre rischiare qualcosina in più e tornare soprattutto a proporre calcio: Gattuso fin qui ha compiuto un mezzo miracolo conducendo ad alta quota un gruppo oggettivamente poco attrezzato rispetto alle contendenti, è ora di completare l’opera rispolverando il "veleno" smarrito per strada.
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