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"Il mio San Siro": i ricordi delle nostre emozioni provate alla Scala del Calcio

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DaEurosport

Aggiornato 24/06/2019 alle 12:52 GMT+2

Ogni persona che ha varcato i cancelli di questo mitico impianto, ha un ricordo nitido e personale di questo magnifico teatro dei sogni - che fra pochi anni - potrebbe essere demolito per far posto a un nuovo stadio. Proprio per questo motivo, di seguito troverete, i ricordi di noi redattori di Eurosport Italia. E i vostri, quali sono?

La suggestiva vista dello stadio San Siro all'alba, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Ci vorranno mesi, forse anni ma la strada pare essere tracciata. San Siro, la “Scala del Calcio” italiano, non verrà ristrutturato ma verrà demolito per fare posto a un nuovo stadio, più moderno, futuristico e accogliente ma che indubbiamente non avrà la medesima storia del vecchio e maestoso San Siro, un impianto di 92 anni ma che gode ancora di un fascino e un magnetismo unici. Ogni persona che ha varcato i cancelli di questo mitico impianto, ha un ricordo nitido e personale di questo magnifico teatro dei sogni e proprio per questo motivo, di seguito troverete i ricordi di noi redattori di Eurosport Italia. Poche righe per descrivere la propria emozione per un luogo magico, che non siamo pronti a perdere o anche solo a salutare.

Davide Bighiani

14 novembre 2009: Rugby, Italia-Nuova Zelanda 6-20 - Quel giorno a San Siro la palla era ovale. Non capita certo tutti i giorni che al Meazza si tenga una partita di rugby. Uno stadio gremito da 80mila persone, l'inno cantato dall'ex centro Denis Dallan diventato tenore, l'Italia che va sotto ma che rimane in partita e che negli ultimi 10 minuti mette gli avversari in gravissima difficoltà, di fatto distruggendoli in mischia, la meta tecnica che non arriva, la rabbia per il torto subito ma poi la sensazione di aver dato tutto di fronte ai più forti di tutti. E io c'ero.
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Italia-All Blacks a San Siro, quando per un giorno la palla al Meazza è stata ovale, Getty Images

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Ilaria Bottura

17 aprile 2002, Italia-Uruguay 2-2 - La Nazionale si stava preparando per partecipare ai Mondiali di Corea e Giappone e al Meazza si disputò un’amichevole con l’Uruguay di Alvaro Recoba. Il match in sé non è importante... Io feci parte dello spettacolo d’apertura: calcare il prato di San Siro, alzare la testa per guardare dal campo le tribune, sentire il casino della gente sugli spalti... Che sensazione! Lì ho capito che cosa può provare un giovane quando esce dal tunnel degli spogliatoi per la prima volta e magari sente suonare il proprio inno o la musica della Champions League: un’emozione unica.

Alessandro Brunetti

8 giugno 1990, Argentina-Camerun 0-1 - Difficile dimenticare. Perché era la prima volta che entravo nel tempio sacro di San Siro , con tutta la curiosità che gli occhi di bambino possono racchiudere. Avete presente la mattina di Natale? Ecco... Suoni, colori, odori, vibrazioni, emozioni indelebili. San Siro gremito. E poi loro, i Leoni Indomabili, capaci di battere 1-0 l’Argentina di sua maestà Maradona campione del mondo in carica grazie alla zampata di Omam Biyik. Match stoico, concluso addirittura in 9 dai simpatici camerunensi, tutto cuore e corsa, e quelle parate di N’Kono... Partita memorabile, e non solo perché match inaugurale dei Mondiali d’Italia 1990, ma soprattutto perché una sfida simile con un risultato così, entra di diritto nei libri delle leggende. E io c’ero.
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Un colpo di testa di Oman Biyk nella sfida fra Argentina-Camerun, gara inaugurale dei Mondiali Italia '90, Getty Images

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Alberto Coriele

30 gennaio 2016, Milan-Inter 3-0 - In linea cronologica, l'ultimo derby vinto dal Milan. Mihajlovic in panchina; Alex, Bacca e Niang sul taccuino dei marcatori. Fin qui, nulla di indimenticabile. Se non per il fatto di aver vissuto quel derby al fianco di mio fratello e di mia sorella, in un momento davvero difficile della nostra vita. Al terzo anello, lontani dal campo ma vicini al cuore della Milano popolare capace di esaltarsi e soffrire quando le sue due anime più belle si trovano di fronte
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Le 10 partite più belle di Inter e Milan a San Siro

Alessandro Dinoia

21 settembre 1997, Inter-Fiorentina 3-2 - Avevo 9 anni, l'impatto con la Scala del Calcio mi lasciava ogni volta senza fiato, ma quel pomeriggio vidi un giocatore che faceva sembrare facili le cose difficili. Non avevo molti termini di paragone, ma capii che era un campione perché si muoveva alla velocità della luce e, di fronte a tre-quattro avversari, aveva il potere di farli "sparire". Negli anni ho avuto la fortuna di calpestare il manto erboso del Meazza e di vivere tanti momenti da brividi, insieme a papà, ma fu quella volta che m'innamorai del gioco del calcio. E non ho più visto nessuno fare quello che riusciva a Ronaldo.
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Ronaldo il Fenomeno nella sfida Inter-Fiorentina del 1997, Getty Images

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Fabio Disingrini

Le mie prime due volte a San Siro furono con papà nel 1989: Milan-Ascoli 5-1 (tripletta di Van Basten) e a vedere la sua Cremonese ma vinse l’Inter, rigore di Brehme al novantesimo. Erano bellissime domeniche di popolari e mi tremava la terra sotto i piedi, come oggi all’odiosa voce del verbo demolire. San Siro per me è uno spazio emozionale di amici d’infanzia e compagni di liceo, è Savicevic e Rui Costa, è mio cugino che mi porta allo stadio ascoltando i Rolling Stones, poi visti in campo, sulla sua leggendaria Golf rossa. È un 6-0 nel derby e la pioggia di Champions in una notte di primavera. È il sorriso stupendo della mia compagna mentre scopre il prato e i colori, i canti e le luci. Trent’anni dopo, un’altra prima volta.

Stefano Dolci

23 aprile 2003, Milan-Ajax 3-2 - Ci sono emozioni che solo il calcio sa regalare e io l’ho capito perfettamente in quella serata. Dopo un lungo viaggio in pullman dalla Romagna, ricordo che varcai i cancelli di San Siro e presi posto al secondo anello con un misto di emozione e stupore. A San Siro c’ero stato un’altra volta, sempre in una serata di Champions League, ma quella sera nell’aria c’era qualcosa di magico e l’andamento di quel match fu da libro cuore. Speranza, disilussione ed infine esultanza sfrenata, al gol di Tomasson. Il boato di San Siro fu terrificante e memorabile fu l’abbraccio con il mio caro amico e suo padre in tribuna e i cori di tutti i settori che già si preparavano a vivere la lunga attesa per lo storico euroderby di semifinale. E chi se lo scorda più quel Milan-Ajax...
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L'esultanza di Jon Dahl Tomasson al gol del 3-2 di Milan-Ajax, quarto di finale Champions League, Getty Images

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Daniele Fantini

Metà anni '90, Coppa Italia, Inter-contro-qualcosa. Non rammento con precisione quale fu la mia prima partita vista a San Siro, ma è secondario. Abituato com'ero a vedere il basket in palazzetti relativamente piccoli, il mio ricordo indelebile è legato al colpo d'occhio iniziale. Sbucato fuori da quella rampa a chiocciola che mi sembrava interminabile, San Siro mi si aprì di fronte in tutta la sua maestosità: le luci, la grandezza, la profondità, le migliaia di tifosi sugli spalti, i cori. Scoprii che quel posto, che da fuori mi sembrava così grigio e chiuso su se stesso, in realtà era enorme e palpitante di emozioni.

Simone Pace

12 maggio 1985, Milan-Lazio 2-0 - A San Siro mi legano tantissimi ricordi, ma l'emozione della mia prima volta non ha rivali. È passato un bel po' di tempo, avevo solo dieci anni, ma alcune sensazioni forti mi sono rimaste dentro: la vigilia praticamente insonne, l'imponenza dello stadio visto dal piazzale (e pensare che ancora non esisteva il terzo anello) e soprattutto il boato assordante ai gol. Mi aveva accompagnato mio zio e conservo ancora gelosamente il biglietto di quella partita. La mia partita.

Luca Stamerra

2 maggio 2007, Milan-Manchester United 3-0 - A San Siro si respira un'aria particolare. Da una parte il Milan che sogna di arrivare ad Atene per la finale rivincita con il Liverpool, dall'altra il Manchester United di un già famosissimo Cristiano Ronaldo. La pioggia che si abbatte su Milano è poco benaugurante, la tensione si taglia a fette. Le ansie della vigilia, solitamente, si dissolvevano col fischio d'inizio, ma questa volta il groppo in gola resta più vivo che mai. 1-0 di Kakà, seguito dal 2-0 di Seedorf. Per un attimo si esulta, ma poi si torna in trincea, sotto l'acqua, a fischiare ad ogni pallone toccato da Ronaldo (pochi in realtà). Basta un gol degli avversari per rimettere tutto in discussione, ma arriva la cavalcata vincente di Gilardino che buca van der Sar sull'assist di Ambrosini. Finalmente la paura va via, lasciando spazio ad una gioia incontenibile. L'acqua ha portato fortuna e si può sognare la rivincita contro i Reds. A San Siro c'ero stato tantissime volte in precedenza, ma mai ho provato così tante emozioni in una sola sera. E non poteva essere altrimenti con "La Partita Perfetta".
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Kakà esulta sotto la pioggia, nel mitico 3-0 al Manchester United in semifinale di Champions League 2007, Getty Images

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Paolo Pegoraro

La partita è Milan-Torino 1-0 della primavera del 1991, ma la cronaca in sè e per sè è irrilevante: sì perchè era soprattutto la mia prima volta a San Siro. Ricordo come fosse ieri la silhouette della Scala del Calcio che man mano che mi avvicinavo assieme a mio padre si faceva più mastodontica e quel misto di estasi e sbigottimento provato alla vista del terreno di gioco dalla grande altezza. All’uscita c’imbattemmo in un giovanissimo Dino Baggio che scalciava una lattina rimuginando con suo padre sulla sconfitta: erano altri tempi.

Enrico Turcato

20 febbraio 2013, Milan-Barcellona 2-0 - San Siro vibra. Vibra sempre. Soprattutto nelle serate di Champions. L’atmosfera magica la respiri già da fuori, da quando ti avvicini a quel capolavoro imponente e senti i tifosi rumoreggiare nel loro ingresso allo stadio. Nella mente trovo scolpita Milan-Barcellona del 2013. Non tanto perché ero andato per vedere dal vivo i tre illusionisti Xavi, Messi e Iniesta. Nemmeno per l’inaspettato risultato (2-0) e gli impronosticabili marcatori (Boateng e Muntari) di quel Milan guidato da Massimiliano Allegri. Proprio per come oscillava, tremava, palpitava il Meazza quella sera. Credevano tutti all’impresa, era una bolgia paurosa, rimbombava d’ardore. Non avrei desiderato essere in altro luogo al mondo. Quella sera, lì, con quello spettacolo a cielo aperto. Che stadio.
San Siro verso l'abbattimento: qual è la soluzione migliore?
Questi sono i nostri ricordi, quali sono i vostri momenti speciali vissuti a San Siro? Raccontateceli nei commenti...
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